SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6

mercoledì 25 agosto 2010

CHE COSA SAI RIGUARDO AL RIGASSIFICATORE?

Falconara m. agosto 2010 Ai Cittadini di Falconara M. e Comuni limitrofi
Gentile concittadina/o,
vorremmo porle alcune domande relative ad una realtà che sta concretizzandosi nel nostro territorio, per sollecitare una riflessione sul livello di informazione della popolazione riguardo scelte fatte o consentite dall’amministrazione locale che potrebbero comportare consistenti effetti sull’ambiente e conseguentemente sulle persone che vi risiedono.
1. E’ al corrente che sta per essere costruito un impianto di rigassificazione (rigassificatore) in mare a circa 15 km dalla costa falconarese?
2. Sa che cosa è e come funziona un rigassificatore?
3. Crede che la costruzione di un rigassificatore sia di fondamentale importanza per l’economia della Regione, o che la sua mancata realizzazione possa causare un peggioramento del benessere dei cittadini di questo territorio?
4. Sa se tale impianto in caso di incidente possa comportare rischi per la popolazione?
5. Un rigassificatore riporta un gas liquefatto contenuto in navi cisterne al naturale stato gassoso ed essere successivamente introdotto in una rete di gasdotti. Per essere mantenute allo stato liquido queste sostanze devono essere mantenute a temperature inferiori di – 160° sotto lo zero e quindi per essere riportate allo stato di gas devono essere riscaldate. Sa che questo processo di riscaldamento viene effettuato con enormi quantità di acqua di mare, pompata e poi rigettata in mare? Durante questo processo l’acqua, mentre riscalda il gas, ovviamente si raffredda, quindi viene riimmessa in mare a temperature molto più basse.
6. Crede che questo abbassamento di temperatura possa influenzare il naturale ciclo vitale della vegetazione e della fauna marina?
7. Sa che per mantenere efficienti i circuiti di riscaldamento essi devono essere lavati con ipoclorito di sodio, o altre sostanze chimiche che poi vengono rilasciate in mare?
8. Sa che in caso di incidente potrebbero sprigionarsi grandi nubi di gas infiammabile, che potrebbero essere rapidamente spinte dal vento a grandi distanze?
9. Ponendosi le domande precedenti ritiene di essere stato adeguatamente informato dalle istituzioni che hanno deciso di autorizzare la realizzazione dell’impianto?
Se desidera approfondire l’argomento partecipi alle iniziative che il nostro movimento, insieme ad altri presenti nella nostra zona ha intenzione di attuare nelle prossime settimane. Nel frattempo può visitare i seguenti siti internet:
sinistrafalconara.blogspot.com; notiziedalcastellodifalconara.blogspot.com
o scrivere per richiedere notizie circa le nostre attività all’indirizzo e-mail:
sinistrafalconara@libero.it
La ringraziamo per la pazienza e ci auguriamo di avere suscitato il suo interesse.
Sinistra Ecologia Libertà Circolo Territoriale di Falconara M.

venerdì 20 agosto 2010

“NON TOCCATE IL POLO-CONGRESSI”!? comunicato stampa

Falconara M. 18 agosto 2010
In riferimento all’articolo “Non toccate il Polo-congressi”, pubblicato sul Messaggero del 17 agosto, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni.
Sia il Sindaco Brandoni, che il PD sapevano perfettamente che non c’era alcuna certezza che il Polo fieristico venisse trasferito sul territorio di Falconara. Quando dico alcuna certezza, intendo che all’epoca dell’adesione alla Quadrilatero, non esistevano documenti scritti, da parte di alcuno, che potevano garantire il trasferimento della Fiera dalla sede di Ancona a Falconara e precisamente nell’Area Leader individuata dalla società Quadrilatero a ridosso dell’aeroporto.
Solo amministratori come minimo distratti possono confondere le vaghe promesse della Regione, fatte al solo scopo di ottenere la tanto agognata adesione, in certezze amministrative.
Sia il Sindaco che il PD sapevano molto bene invece, perché era chiaramente scritto sulla delibera, che aderendo alla Quadrilatero il Comune di Falconara avrebbe perso ogni sovranità su quella parte di territorio.
Ritengo quindi la lettera bipartisan inviata alla Regione Marche e sottoscritta da PDL UDC e PD, una patetica sceneggiata volta soprattutto a non perdere la faccia.
Se è vero che l’intenzione dei sottoscrittori della lettera è quella di “difendere Falconara da ogni tentativo di spreco del proprio territorio, riconoscendo il ruolo di città di servizi per l’intera Regione” allora dovrebbero scriverne un’altra di lettera, per chiedere la revoca dell’adesione alla Quadrilatero.
Solo in questo modo verrà tutelato il territorio di Falconara e ripristinata la sovranità del Comune.
Claudio Paolinelli
Portavoce Sinistra Ecologia Libertà provincia di Ancona

martedì 3 agosto 2010

BASTARDI SENZA GLORIA - LA NOSTRA REGIONE NON VUOLE ESSERE SECONDA A NESSUNA

Una bottiglia spaccata in testa, calci e pugni da parte di tre giovani cretini violenti (una ragazza e due ragazzi)a due persone che, a Pesaro, se andavano in giro per fatti loro, per la colpa di non avere nascosto la loro relazione affettiva omosessuale, camminando tenendosi per mano o qualcosa di simile. Ancora una volta assistiamo alla brutale negazione dell'esistenza di persone percepite come "diverse". Diverse lo sono sicuramente, come qualsiasi persona civile deve sentirsi profondamente diversa da sadici mazzieri frustati al punto di dover ferire, violentare, umiliare pacifici sconosciuti per riempire il vuoto delle loro serate e del loro cervello. Riteniamo di marcare anche una netta distanza da coloro che, stando alle prime notizie arrivate, sarebbero rimasti inerti e intervenuti solo dopo il pestaggio. Esprimiamo la più sentita solidarietà alle vittime dell'aggressione e lo sdegno nei confronti dei decerebrati che hanno compiuto l'impresa. Siamo anche stanchi di assistere al cinismo di chi non si vuole immischiare. Rispettiamo la paura di colui che, trovandosi da solo ad affrontare simili gradassi non agisse eroicamente, mettendo a rischio la propria incolumità, ma riteniamo che, in una strada/piazza frequentata, se il senso comune portasse, come dovrebbe, ad un rifiuto automatico di prepotenze simili, e ad un'empatia solidale con i malcapitati, non si dovrebbe aspettare di vedere come va a finire prima di intervenire. A forza di farci i fatti nostri, questo Paese, che pure ha conosciuto una grande cultura pervasa di umanità e tolleranza, sta assomigliando sempre di più ad una fetida palude dove la fiducia viene sostituita da cinismo, opportunismo, solitudine e cattiveria.