SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6

mercoledì 28 luglio 2010

IL MINISTERO DELL'AMBIENTE: IL RIGASSIFICATORE - A FALCONARA - NON HA IMPATTO AMBIENTALE NEGATIVO. AMEN

Falconara M., 28/07/2010

COMUNICATO STAMPA

LA V.I.A. DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE SUL RIGASSIFICATORE

Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato una V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale) con parere favorevole alla realizzazione di un terminale Off Shore a 15 km dalle coste di Falconara, riadattando le strutture esistenti, attualmente operative per lo scarico delle petroliere, affinché possano attraccarvi anche navi metaniere rigassificatrici, progettato da API Nova energia, accolto senza riserve e senza informare la popolazione dall’Amministrazione comunale di Falconara M. e non ostacolato dal Consiglio Regionale, che ha respinto a limitatissima maggioranza (by partisan) la mozione presentata dal Consigliere Regionale Massimo Binci contro la sua realizzazione.
Questo Progetto va invece respinto con grande determinazione sia perché inaccettabile dal punto di vista ambientale, in quanto andrebbe a situarsi in un’AERCA (Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale) aggravando i fattori di rischio per la salute delle persone e per l’ambiente marino, in cui andranno riversate migliaia di tonnellate di ipoclorito di sodio (varecchina). Non avrebbe senso neanche dal punto di vista della sostenibilità economica e dell’approvvigionamento energetico futuro, in quanto gli esperti del settore hanno stimato che le riserve di gas e petrolio non potranno soddisfare a lungo la domanda, tant’è che già attualmente, mentre i 17 impianti di liquefazione esistenti in tutto il mondo nei paesi produttori lavorano al 95% della loro potenzialità, i 51 impianti di rigassificazione già esistenti vengono impiegati dal 35 all’80%.
E allora dov’è l’interesse della proprietà? La delibera 178/2005 emanata dall’Autorità per l’energia all’articolo 13 comma 2 prevede un “fattore di garanzia che assicura anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’80% dei ricavi di riferimento” per i costi fissi del terminale, che a loro volta costituiscono circa il 95% dei costi dell’impianto, prelevato dalle bollette dei cittadini consumatori.
Inoltre sulla stampa in questi giorni viene fatto passare il concetto che il gas prodotto è necessario per alimentare la centrale da 520 Mw sulla cui costruzione la Regione Marche ha ripetutamente e risolutamente dato parere negativo, in quanto incompatibile con il Piano Energetico Regionale (PEAR). Nei due progetti - Centrali e Rigassificatore - questo collegamento non è esplicitato, per cui il nesso è fuorviante, e poi, questo vorrebbe dire che la mega centrale si farà in spregio alle indicazioni della Regione? Sarebbe questa l’attuazione del federalismo al tempo di Berlusconi? Comunque c’è qualcosa di poco chiaro di cui pretendiamo esaustive spiegazioni.
Il Sindaco di Senigallia ha assunto una posizione di netta contrarietà che ha portato in Consiglio Comunale. Auspichiamo che le altre amministrazioni delle città dell’area interessata dimostrino analogamente ai loro cittadini il rispetto dovuto e che a Falconara non si riscontra.

domenica 4 luglio 2010

QUALE MALEDIZIONE BIBLICA DEVE SCONTARE QUESTA CITTÀ?

COMUNICATO STAMPA
PROGETTI API – NUOVE CENTRALI E RIGASSIFICATORI
Con l’ultima esternazione il presidente dell’API rilancia il progetto di costruzione di 2 nuove centrali termoelettriche da complessivi 580 Mw e in parallelo la costruzione di un rigassificatore davanti alla costa di Falconara, con la solita lusinga dei posti di lavoro, che, se non si lasciano sviluppare i progetti, si trasforma nella minaccia del loro drammatico taglio. (Non sembra proprio una novità).
L’azienda, che in oltre 50 anni ha avuto sempre la mano libera per espandersi senza regole, pregiudicando pesantemente la salute delle maestranze e dei cittadini, e di fatto impedendo alla città la possibilità di valorizzare la vocazione turistico balneare, che era stato un fattore di benessere diffuso fino agli anni ’50, riafferma prepotentemente il suo predominio sul territorio, la popolazione e i suoi rappresentanti.
Purtroppo gli attacchi alla salute pubblica e all’ambiente trovano ancora sempre troppi alleati.
Se la Regione, infatti, dice no alla costruzione della megacentrale da 520Mw, difendendo il PEAR che ha meritoriamente adottato, ma non così convintamente attuato, il Governo centrale risolve tranquillamente la questione invocando la Priorità strategica per lo sviluppo (quale sviluppo?) del Paese. Inoltre la Regione non riesce ad opporsi alla centrale da 60Mw, in quanto non incompatibile con il PEAR, dimenticando che in un’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) quale è la nostra zona, bisogna solo togliere agenti inquinanti e fattori di rischio, e non aggiungerne, anche se in quantità limitata. Inoltre solo pochi giorni fa il Consiglio regionale ha decretato che non si deve costruire un impianto di rigassificazione a Porto Recanati, per evitare rischi per la salute, danni all’ambiente, al turismo e alla pesca, mentre ciò non vale per Falconara.
D’altronde il Sindaco e la Giunta della città sono supini ai desiderata della famiglia Brachetti, che ogni tanto forse fa un po’ d’elemosina, a condizione di non essere disturbata.
Le rappresentanze sindacali interne e di categoria, inermi di fronte al ricatto, chiedono di evitare di fare arrabbiare il padrone, mentre la politica (quella con i numeri che potrebbero contare) tace.
Sinistra Ecologia e Libertà esprime la massima indignazione per l’arroganza di questi “padroni delle ferriere” e l’inconsistenza (a non voler pensare a interessi altri) dei nostri rappresentanti politici e istituzionali. Siamo molto preoccupati per la timidezza e la miopia dei rappresentanti sindacali che, oltre a cercare di proteggere i posti di lavoro (più che dalla protervia padronale, sembra da facinorosi ambientalisti), dovrebbero cercare di capire dove sta andando il Paese e la DIGNITA’ di TUTTI i lavoratori.
Ci rivolgiamo a tutti i cittadini affinché chiedano con forza ascolto e rispetto e ci mettiamo a disposizione di tutti coloro, che nei diversi ruoli che ricoprono vogliano aprire un confronto serio sulle complesse problematiche sottese da queste prospettive industriali e sul futuro di questo territorio nell’ottica di un progresso sociale ed economico sostenibile.