SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6

sabato 22 dicembre 2007

BINCI: “OFFENSIVE E GRATUITE LE DICHIARAZIONI DI AMAGLIANI”


“Rimango sorpreso dalle esternazioni dell’Assessore Amagliani, una invadente intromissione nel ruolo svolto dai consiglieri regionali”.

“Non può essere sufficiente il solo intervento della Giunta a risolvere “la questione Falconara”, è necessario il coinvolgimento del Consiglio Regionale, delle forze politiche e dei cittadini per un progetto di vera riqualificazione di Falconara.”

“In merito alle accuse che l’assessore mi ha rivolto, gli ricordo che ho presentato l’emendamento su Falconara non all’ultima ora, ma in commissione Bilancio due settimane fa, e che nelle riunioni di maggioranza, avevo già preannunciato di volerlo mantenere.

Oltretutto la stessa Giunta Regionale ha mantenuto i suoi emendamenti per un milione di euro per oratori e biblioteche e sia in commissione che in consiglio ne sono stati approvati molti altri presentati dai consiglieri: ma forse quelli non erano demagogici!!

Ho mantenuto l’emendamento per Falconara non per “poca onestà intellettuale e politica”, ma per porre fortemente il problema politico del peso che Falconara sopporta per il ruolo di servizio che svolge per la comunità regionale, rischiando di diventare un territorio off-limits.

Ricordo inoltre che non è “un’illusione” l’approvazione dell’ordine del giorno al bilancio, di cui sono stato il primo firmatario, in cui il Consiglio Regionale riconosce il ruolo strategico e di servizio di Falconara per le Marche, che impegna la Giunta Regionale ad intervenire su Falconara con risorse europee statali e regionali e a richiedere al Governo la compartecipazione alle accise come prevista dalla Finanziaria 2001.

Mi sento assolutamente onesto sia politicamente che intellettualmente, e spero vivamente che lo sia anche l’Assessore Amagliani.”


IL CONSIGLIERE REGIONALE
SINISTRA DEMOCRATICA
Massimo Binci

venerdì 21 dicembre 2007

EMENDAMENTO FINANZIARIA REGIONALE DI SD

Pdl n.200/07 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 2008)


Emendamento all’articolo 4 Tabella C:

NELLA TABELLA C SONO INSERITE LA SEGUENTI VOCI :
“ UPB .4.22.02- CONTRIBUTI AL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA PER INTERVENTI SULLA SICUREZZA DEI CITTADINI E DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE E DEI RELATIVI EFFETTI AMBIENTALI - INVESTIMENTO
EURO 300.000,00”
“UPB 4.22.01 -CONTRIBUTI AL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA PER LA GESTIONE DI INTERVENTI PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI E PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE E DEI RELATIVI EFFETTI AMBIENTALI – CORRENTI EURO 700.000,00”

COPERTURA MEDIANTE RIDUZIONE UPB 20815 EURO 1.000.000,00


MASSIMO BINCI

giovedì 20 dicembre 2007

AUGURI PER UN ANNO MIGLIORE

Alle Compagne e ai Compagni di Falconara e alle persone che si ritengono di sinistra

Care Compagne cari Compagni, l’anno che ci avviamo a superare è stato intenso e pieno d’avvenimenti. Per molti di noi rimarranno impresse nella memoria le immagini e le emozioni dell’aprile scorso, con il Congresso che ha sancito, di fatto, lo scioglimento dei Democratici di Sinistra, una scelta di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Allo stesso tempo quest’anno lo ricorderemo come quello della nascita del Movimento Politico Sinistra Democratica. Chi era presente a Roma il cinque maggio scorso ricorderà con piacere quel momento emozionante e così importante per il futuro della sinistra italiana.
Il nostro gesto ha di fatto accelerato il processo unitario della sinistra fino allora bloccato, e ha reso possibile pochi giorni fa la convocazione dell’Assemblea nazionale della Sinistra e degli ecologisti. Il primo reale passo verso un’unità della sinistra. Un’impresa tutt’altro che scontata sulla quale in pochi scommettevano, un avvenimento di portata storica. Dopo anni di divisioni, di scissioni, finalmente la sinistra sente l’importanza di unirsi per formare una sola forza capace di governare e di incidere sulle scelte di Governo.
Una frase pronunciata da una compagna durante l’assemblea Generale in uno dei Forum evidenzia lo spirito unitario: “Noi siamo qui non per una Sinistra di Governo, ma per molti Governi di Sinistra”.
Il cammino è appena cominciato, c’è ancora bisogno di tempo e di condivisioni, ma intanto la sinistra in Italia discute e programma la costruzione del nuovo soggetto “La Sinistra L’Arcobaleno”.

Un anno intenso anche per la vita politica locale. Il nostro movimento è stato protagonista nella scena politica falconarese, abbiamo fatto parte di un’amministrazione comunale che aveva l’onere di recuperare gli errori dell’era Carletti. Un problema di difficile soluzione che poteva essere risolto soltanto se in totale discontinuità soprattutto con i metodi del passato.
Purtroppo così non è stato, non abbiamo condiviso i metodi poco partecipativi della Giunta, siamo stati contrari all’adesione alla Quadrilatero e avremmo voluto confrontarci sul Piano Urbanistico.
Noi di SD abbiamo cercato di evitare lo scempio. Abbiamo svolto in Consiglio comunale un lavoro che è stato serio, corretto e coerente. Non siamo riusciti a fermare la Quadrilatero, ma per il momento il progetto di stravolgimento urbanistico è sospeso, è nostro compito evitarne l’attuazione.

Dunque sono due le priorità che ci aspettano per il 2008: lavorare intensamente per l’unità della sinistra e dare credibilità alle nostre idee e progetti per la città in vista delle prossime elezioni amministrative. Sono impegni gravosi ed ambiziosi, che hanno bisogno del tempo, delle idee e dell’entusiasmo di tutti noi e di quanti vorranno partecipare al nostro progetto.

Certo che il senso di responsabilità di ognuno permetterà di raggiungere i risultati sperati, auguro a voi e alle vostre famiglie i miei più sinceri auguri di un anno sereno.

Claudio Paolinelli

mercoledì 19 dicembre 2007

UN LIBRO CONSIGLIATO


SE CONSIDERI LE COLPE ANCHE DEGLI ITALIANI.

Dopo le sferzanti denuncie dell’inquietante realtà del precariato, e le amare riflessioni sulle dirompenti condizioni sociali dell’opulenza consumistica, Andrea Bajani trova una nuova dimensione comunicativa perlustrando zone d’affetti e d’ombra.

Con Se consideri le colpe compone un libro che è un curioso miscuglio di relazione di viaggio, di diario privato e di romanzo, un liquido di contrasto iniettato nel circuito dei nostri pregiudizi.

Il protagonista di questo racconto tenero e coinvolgente sbarca in Romania apparentemente per assistere ai funerali della madre e per comprendere le motivazioni, che in un lontano giorno della sua infanzia, la condussero ad abbandonarlo con il padre adottivo per inseguire un progetto commerciale stravagante ed una passione amorosa mal riposta.

Ma presto il viaggio a Bucarest di Lorenzo si rivela un accurato espediente per allargare la visuale su di un paese stravolto dalla delocalizzazione, un fenomeno economico dietro al quale si dissimula una nuova forma di colonizzazione.

Gli uomini che atterrano a Bucarest sono in cerca di fortuna. Hanno trasferito li le loro aziende, comprato terreni e fuoristrada ed innalzato capannoni con nomi italiani per mettere le mani su donne e denaro. Sono i nuovi pionieri di un’economia feroce, che non mira alla promozione delle risorse umane ma tende unicamente al loro sfruttamento e che con la presunzione di togliere il medioevo dalla testa di questa gente, compra la loro miseria per pochi soldi. Con i soldi sistemi tutto, i romeni vanno matti per i soldi.

Il protagonista si guarda intorno con un misto di inquietudine e curiosità, osservando con infinita tristezza l’infilata dei capannoni di lamiera, tirati su gli uni accanto agli altri così come l’opprimente presenza del palazzo di Ceausescu.

Bajani incapsula le parole e gli aggettivi in maniera da vivificare gli ambienti narrati, disegnando con estrema leggerezza e con pudore una serie di immagini concrete e pur lievi, sempre avvolte in un’atmosfera molto tenue, riuscendo mirabilmente a gettare un fascio di luce sulle contraddizioni di una terra lontana squassata dall’avido furore di una devastazione morale.

Con ruvido disincanto egli spoglia il mondo delle sue tinte consolatorie, rendendoci digeribile, ancorché non accettabile, la crudeltà umana e le miserie della vita, accomunando la malinconia di un ragazzo che ha perduto la madre tra le voraci fauci dell’egoismo con il silenzio straziante di coloro che vivono di miseria e di risentimento.

Privo di acredine, l’io narrante si rivolge alla madre con un rimpianto nostalgico che nasce da una maniera di osservare il mondo ad un tempo distaccata e partecipe. Reggendo la lanterna dei suoi ricordi si addentra con pazienza e con determinazione nel buio di un’esistenza ricavandone un sentimento di straziante desolazione.

Hai cominciato a partire che ero piccolo. La prima volta è stato un viaggio di piacere, andare a trovare degli amici che avevano tentato la fortuna. Mi avevi disegnato il mondo sopra un foglio, la sera prima, e mi avevi fatto vedere dove andavi. Noi siamo qui, mi avevi detto, e domani io sarò in questo punto quaggiù. Avevi tracciato una riga con un pennarello rosso che partiva da casa e arrivava fin lì. È un ponte, dicevi, è come passare dall'altra parte del fiume. Così sotto il ponte avevamo colorato tutto di blu, avevamo riempito d'acqua l'Europa. Poi il foglio l'avevamo attaccato con lo scotch allo sportello del frigo, e lì è rimasto per gli anni a venire.

Scritto con un linguaggio duro ma poetico il racconto coinvolge profondamente il lettore che viene assorbito da una narrazione che si dipana lenta ed accattivante. E non si può non entrare in sintonia con un autore capace di sedurre con emozionante naturalezza e di commuovere con raffinata essenzialità espressiva.

Gian Paolo Grattarola

SE CONSIDERI LE COLPE
Di Andrea Bajani
Ed. Einaudi 2007

Andrea Bajani, nato a Roma nel 1975, vive attualmente a Torino. Ha pubblicato “Morto un papa” Ed. Portofranco , “Qui non ci sono perdenti” Ed. Pequod, “Cordiali saluti” Ed. Einaudi, “Mi spezzo ma non mi piego” Ed. Einaudi. Per il teatro è coautore di “Miserabili”, l’ultimo spettacolo di Marco Paolini e “I mercanti di liquore”. Fa parte della redazione di Nazione Indiana, collabora con “La Stampa” e “L’Unità”.

lunedì 10 dicembre 2007

DICHIARAZIONE DI INTENTI PER LA SINISTRA L'ARCOBALENO

Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L’Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.

Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell’ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.

Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l’egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell’ambientalismo in Europa.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell’ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.

Mettere in valore l’ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne.

Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un’economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell’informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell’epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l’umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L’Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c’è bisogno di un’ Europa più forte ed autonoma.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l’omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.

La sinistra/l’arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall’opposizione. I temi all’ordine del giorno sembrano “autorità, governabilità, decisione”, non si vede che quelli veri sono l’autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l’autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.

La sinistra/l’arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l’antico trasformismo. Se c’è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell’ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, ‘ndrangheta, camorra; dall’oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.

Noi, partecipanti all’Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.

Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti
Roma, 8/9 dicembre 2007

giovedì 6 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA DEL 6 DICEMBRE 2007

Falconara Marittima, 6 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA


Siamo costretti ad intervenire per smentire le dichiarazioni del Sig Recanatini che sono apparse sul Messaggero il 5 dicembre scorso, abbiamo letto infatti la seguente esternazione: “Sd non ha mai voluto discutere la bozza di programma e anche alla vigilia dell'ultimo Consiglio si è rifiutata di prendere in considerazione lo stralcio che riguardava urbanistica e politiche di bilancio”.

L’ex Sindaco sa bene che Sinistra Democratica non si è mai rifiutata di discutere alcunchè. In particolare sulla questione urbanistica siamo stati noi a richiedere più volte un confronto serio che nessuna altra forza politica di maggioranza ha mai voluto affrontare. L’ex sindaco ricorderà, come anche tutti quelli che erano presenti, che più volte le riunioni che avevano come OdG la nuova bozza di programma, venivano dirottate artatamente sulla Quadrilatero, per costringerci a votare l’adesione favorevolmente.

Non solo, i più attenti ricorderanno che, il giorno dell’ultimo consiglio comunale del 21 settembre, SD presentò al Sindaco una proposta per rinviare il voto sulla bozza di programma proprio perchè non era mai stato discusso prima.

L’ex Sindaco invece di scaricare le responsabilità ad altri, dovrebbe invece spiegare alla città perchè con lui al potere l’obiettivo era scongiurare il dissesto in tutti i modi, al punto di compromettere gran parte del territorio falconarese aderendo alla Quadrilatero, ed ora invece senza di lui il dissesto non è più il peggiore dei mali, anzi è auspicabile, così almeno si evince leggendo le sue esternazioni: “tanto vale dichiarare il dissesto e consentire a chi verrà di guardare al futuro”.


p.Sinistra Democratica Falconara
Claudio Paolinelli Coordinatore



Il documento di sd del 21/9/07