SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6

giovedì 4 dicembre 2008

PER LA SINISTRA: L'APPUNTAMENTO E' IL 13 DICEMBRE A ROMA

Di Claudio Fava
Il 13 dicembre non sarà solo una festa.
Ne abbiamo fatte tante, di feste: servono a star bene insieme, a contare le facce conosciute, a mettere in fila un po’ di bei discorsi, a mostrare i muscoli. E a ritrovarsi confusi e svuotati il giorno successivo.
Il 13 dicembre sarà una scelta. Convinta e impegnativa. La scelta di aprire questo processo costituente al paese, di sottrarlo alle prudenze dei gruppi dirigenti, di incarnarlo nelle passioni e nella generosità di chi sente tutta l’urgenza di una nuova sinistra in Italia.
Non staremo qui a dirci ancora una volta quanto “nuova” debba essere questa sinistra: abbiamo impegnato quattro mesi, dall’assemblea di Cianciano in poi, a ragionare sull’eredità che le culture politiche del secolo scorso ci hanno lasciato. Ci siamo detti cento volte che quell’eredità non va congelata né rifiutata ma rielaborata, impastata con una lingua diversa, arricchita con pratiche finalmente democratiche, finalmente inclusive. Abbiamo parlato delle troppe liturgie e dell’urgenza di abbandonarle. Abbiamo compreso che questo progetto non riuscirà a sommare tutta l’attuale sinistra (difficile tenere insieme chi si sente comunista dentro, e chi invece festeggia ogni giorno l’orgoglio comunista…), ma che oggi la virtù politica essenziale, più che l’unità ad ogni costo, è la coerenza: ovvero la capacità di utilizzare lo stesso alfabeto, di condividere la stessa ricerca, di affrontare lo stesso mare.
La sinistra italiana che nascerà il 13 dicembre sarà il racconto di questo tempo e di questo paese. Ma ne sarà anche il rimedio. Una sinistra del fare, più che dell’affermare. Questo ci siamo detti: e ce lo siamo detti a lungo. Adesso dobbiamo cedere ad altri la parola, lasciare che essa venga raccolta da chi questa nuova sinistra la sta già fabbricando nella pratica politica quotidiana, nel lavoro sui territori, dentro le amministrazioni, nei tempi serrati delle cento assemblee che abbiamo già svolto.
Cosa sarà e “quando” sarà questa nuova sinistra italiana? E’ ciò che cominceremo a decidere insieme tra due settimane. Posso solo dirvi cosa non dovrà essere: né un circolo di cultura, né un repertorio di tatticismi o di parole reticenti. Perché questo progetto decolli, perché diventi subito pane quotidiano e sfida elettorale in Italia e in Europa, occorre molta generosità. E poco politicismo. Esattamente l’opposto di ciò che è accaduto ad aprile.

martedì 18 novembre 2008

DIMISSIONI COORDINATORE SD DI FALCONARA

Falconara Marittima, 18 novembre 2008

Comunicato stampa

Con la presente Vi comunico che ieri a seguito di una riunione di Sinistra Democratica di Falconara ho preso la decisione di lasciare l’incarico di Coordinatore cittadino.

La mia decisione scaturisce da un generale malessere dovuto alla incerta strada che la sinistra sta cercando di percorrere e dalla mancanza di quella dose di entusiasmo che ritengo necessaria per svolgere una attività impegnativa ma volontaristica di questo tipo.

La vera motivazione che però mi ha convinto a prendere questa decisione è di carattere locale; dopo aver riscontrato che SD a Falconara non è più in grado di incidere nelle questioni politiche cittadine, a causa di difficoltà di vario genere, e dopo aver registrato nel nostro movimento una “strategia dell’immobilismo” che non condivido e che mi fa pensare a formule di opportunismo pre-elettorale, non posso far altro che prendere atto della situazione e lasciare il campo, augurando ai Compagni di Falconara ogni bene per il lavoro che vorranno proseguire.

Claudio Paolinelli

sabato 8 novembre 2008

INCONTRO CON CLAUDIO FAVA COORDINATORE NAZIONALE SINISTRA DEMOCRATICA

Giovedì 13 novembre alle ore 21.00 presso il Centro Culturale Pergoli di Piazza Mazzini a Falconara, incontro con il Coordinatore nazionale di Sinistra Democratica Claudio Fava.

Il crollo dell’economica globale, la crisi del lavoro, il precariato, i tagli alla scuola pubblica, la questione energetica e ambientale, il problema del razzismo e della xenofobia, la legalità.

Questi sono alcuni temi che verranno affrontati durante l’incontro dibattito con Claudio Fava, euro-parlamentare del PSE.

La particolare situazione politica richiede una nuova Sinistra, in Italia ed in Europa, una Sinistra che sarà tanto più forte quanto riuscirà a garantire la massima partecipazione all’insegna del rinnovamento.

In tutta Italia da alcune settimane stanno nascendo comitati a sostegno della Costituente per la Sinistra, donne e uomini del mondo politico, sindacale, dell’associazionismo, della cultura, semplici cittadini, tutti insieme “per la Sinistra”.

Anche a Falconara stiamo lavorando per un nuovo soggetto politico, l’incontro di giovedì 13 novembre può diventare una straordinaria occasione per riunire persone che condividono gli stessi ideali di pace, uguaglianza, democrazia e libertà e che credono che una nuova, forte, unita, Sinistra sia necessaria.

Alle ore 19.00 Claudio Fava inaugurerà a Torrette di Ancona in via Esino 65/H la nuova sede di Sinistra Democratica la prima “CASA DELLA SINISTRA” della provincia.

Sinistra Democratica Falconara

giovedì 30 ottobre 2008

BINCI :La convenzione con l’API non autorizza le nuove centrali, il parere del comune e’ solo consultivo.

COMUNICATO STAMPA

La firma della convenzione tra la Giunta di Falconara e l’API, non autorizza nuove centrali, afferma il consigliere regionale di Sinistra democratica Massimo Binci.

E’ un accordo economico che condiziona l’erogazione dei contributi API al parere positivo del Comune sulle nuove centrali.

Si ricorda che il parere espresso dal Comune di Falconara e’ solo consultivo e che tutti i Comuni della Bassa vallesina nonché la Provincia di Ancona e la Regione Marche hanno invece espresso parere contrario rispetto al progetto API , perche’ il Piano Energetico Ambientale Regionale non prevede queste grosse centrali per la produzioni di energia elettrica e l’area e’ già ad elevato rischio di crisi ambientale.

La Giunta regionale e tutta la maggioranza hanno già preannunciato che negheranno l’intesa al Ministero competente a conclusione della procedura di VIA pertanto , ribadisce BINCI, le nuove centrali non si faranno visto il parere contrario obbligatorio e vincolante della Regione.
A chi pensa che la Giunta Brandoni abbia fatto un affare, Binci ricorda che i costi ambientali e sanitari delle nuove centrali, ammonterebbero per la collettività marchigiana a 75 MIL di euro e i cittadini di Falconara respirerebbero centinaia di tonnellate di polveri sottili in piu’.

Per Binci inoltre l’A.D. SALTORI e l’API fanno un autogol quando affermano che adotteranno nuove tecnologie sugli impianti esistenti per ridurre le emissioni, in quanto gia’ nel protocollo del 2003 con la Regione si erano impegnati ad adottare ogni nuova tecnologia man mano che si fosse resa disponibile, pertanto non si puo’ oggi negare un impegno già preso subordinandolo alla autorizzazione delle nuove centrali.

IL CONSIGLIERE REGIONALE SD
Massimo BINCI

venerdì 24 ottobre 2008

IL REFERENDUM SULLE CENTRALI API E' CONTROPRODUCENTE?

Ancora una volta il Partito Democratico di Falconara dimostra poca dimestichezza con la pratica partecipativa e cade per la seconda volta nell'errore di credersi autosufficiente.

In merito all'OdG presentato ieri dal PD per l'approvazione in Consiglio comunale del referendum consultivo sulle Centrali API, pur riconoscendone la legittimità, non posso che considerare questa iniziativa intempestiva se non addirittura dannosa.

Il PD sbaglia ad ignorare che in città da alcune settimane si è costituita una assemblea permanente, formata da cittadini falconaresi che giorno dopo giorno vede aumentare la partecipazione attiva.

Il PD sbaglia a lanciare tali iniziative, senza minimamente confrontarsi con i cittadini. Per arrivare al referendum bisognerebbe prima informare correttamente la cittadinanza e poi bisognerebbe cercare il maggior numero possibile di consenso.

Il Pd potrebbe invece autorevolmente e concretamente fare in modo che la Regione Marche si esprima al più presto contro le centrali api.

Questo referendum è una iniziativa autonoma di un partito che crede ancora di essere in grado di gestire le masse, ma forse non è più così.

Quindi il PD di Falconara scenda dal piedistallo di argilla su cui si trova, abbandonando l'atteggiamento autoreferenziale ed inizi con modestia a dialogare con gli altri (partiti e cittadini), è l'unico modo per essere credibili.

Claudio Paolinelli

giovedì 23 ottobre 2008

IL SINDACO E I LIBRI GRATUITI

COMUNICATO STAMPA

Apprendiamo dalla stampa (Il Messaggero 19/10/08) che la Giunta del Comune di Falconara M., in una decisione, di cui non si è trovata traccia sul sito, avrebbe modificato i criteri in base ai quali il Comune dovrebbe stilare un elenco da inviare alla Regione Marche per ricevere finanziamenti finalizzati alla fornitura gratuita o semi gratuita di libri di testo per le scuole. I criteri aggiuntivi a quello del reddito sarebbero riferiti al comportamento e al rendimento dell’alunno e all’interessamento delle famiglie. Ora, poiché la Deliberazione della Giunta regionale prevede il solo criterio del non superamento di una certa soglia dell’I.S.E.E., e i Comuni devono trasmettere gli elenchi di quanti hanno diritto in base a questo unico requisito, è evidente che l’operazione del Comune avrebbe come effetto economico un’ulteriore, nonché arbitraria, selezione e quindi una riduzione del finanziamento. Ma l’effetto principale sarebbe la negazione di un diritto riconosciuto da legge dello Stato e della Regione a famiglie che, con figli forse poco portati (ma qui si tratta anche di assolvimento dell’obbligo scolastico) e redditi da fame, dovrebbero essere piuttosto sostenute. Invece verrebbero espropriate anche di questo minimo aiuto. Sarebbe, questa, un’operazione alquanto iniqua e perfida. Non è escluso, benché improbabile, che qualcuno, magari collettivamente, potrebbe aprire un contenzioso con il Comune per avere soddisfazione, ma l’Amministrazione comunale, che ha dimostrato di venire volentieri a patti con i potenti, dei suoi cittadini più deboli non ha paura. Può mostrare i muscoli e anche, eventualmente, prenderli a schiaffi (metaforicamente).

Speriamo che la notizia sia priva di fondamento e aspettiamo la sdegnata smentita dell’Amministrazione comunale.

Se poi la Giunta confermerà l’atto, magari sostenendo tale bizzarria con motivi educativi ed etici (bisogna premiare il merito!) ci permettiamo sommessamente di rivelare un segreto. Esiste già un’Agenzia in possesso di competenza, vocazione, esperienza e capacità in grado di stimolare i ragazzi allo studio: si chiama Scuola e, almeno l’Assessore all’Istruzione, che di mestiere fa l’insegnante, dovrebbe averlo ben presente. Inoltre l’Amministrazione possiede un altro strumento, da affiancare alla Scuola, per sostenere e spronare le famiglie che, per i più diversi motivi, non riescono a seguire efficacemente i figli nello studio, ed è costituito dai Servizi Sociali. Riteniamo che questi possano produrre risultati migliori rispetto all’approccio punitivo (per i figli) ideato. Forse l’Assessore ai Servizi Sociali, che tanto impegno ha profuso negli anni in queste problematiche, potrebbe portare un po’ di riflessione in mezzo a tutto questo ruvido decisionismo da caserma.

Ci sarebbe un’altra possibilità per dimostrare che Sindaco e Giunta vogliono partecipare alla moralizzazione del Paese (e della nostra città) senza mollezze e senza guardare in faccia nessuno. Poiché la deliberazione della Giunta Regionale al punto 10 specifica che “gli enti erogatori (i Comuni) sono tenuti ad effettuare controlli sia a campione, sia in tutti i casi in cui vi siano fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni rese dal richiedente in autocertificazione”, il Comune avrebbe potuto concentrare gli sforzi su quest’aspetto. A Falconara ci si conosce un po’ tutti, per cui sarebbe facile istruire gli uffici delegati a raccogliere le istanze per fa si di individuare le dichiarazioni non congruenti con il tenore di vita reale delle famiglie (perche un indicatore ISEE non superiore a € 10.632,94 indica un reddito quasi da fame), e conseguentemente inviare con diligenza e sistematicità le dovute segnalazioni agli organi di controllo, contribuendo a contrastare i soliti furti dei ricchi a danno dei poveri. Dando poi ampia informazione alla cittadinanza sul numero dei controlli richiesti e sugli esiti, cioè l’eventuale recupero dell’evasione (salvaguardando la privacy!)

Di cose simili non se ne è sentito parlare. Nel nostro Paese c’è l’infausta diffusa convinzione che chi non paga le tasse e inoltre si fa anche dare dei sussidi con i soldi di chi le paga non sia un ladro, ma uno che sa stare al mondo. Ovviamente non sarà questo il modo di vedere della Giunta e del Sindaco, ma, siccome abbiamo riscontrato che il Sindaco e la Giunta, mettono volentieri in atto gesti dal forte impatto e valore simbolico per evidenziare i loro obiettivi e i risultati cui tendono, deduciamo dal silenzio su queste tematiche che la fedeltà e l’equità fiscale non ne facciano parte.

Sinistra democratica Falconara

martedì 21 ottobre 2008

IL SINDACO E I MANIFESTI

All’incontro dibattito di lunedì 13 ottobre svoltosi presso una gremita sala dell’Istituto Commerciale Serrani per parlare di Scuola, in cui era prevista la presenza dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Falconara, al suo posto si è presentato il Sindaco, che non ha detto una parola sulla scuola, non ha nemmeno provato a dare un punto di vista (magari diverso) da chi protestava sul Decreto Gelmini. Non sapremo mai come la pensa, se ne ha un’idea, se l’ha letto. Non ha nemmeno espresso un’opinione sul ruolo che ritiene abbia la Scuola nella nostra società.

Però non si è limitato a stare ad ascoltare il dibattito. Ad inizio di serata ha preso la parola e ha chiarito che era lì per confutare notizie sul suo conto apparse sulla stampa e subito cavalcate dai maligni. Sarebbe stato riferito che, in occasione di un volantinaggio davanti alla Scuole per comunicare una iniziativa sulla riforma Gelmini, il Sindaco, dopo aver fatto rimuovere i volantini, sembra che li abbia rimossi personalmente e li avrebbe tolti di mano dai promotori. Il Signor Sindaco ha voluto specificare che lui non ha strappato manifesti e tolto di mano volantini, ma li ha fatto rimuovere all’interno della scuola, dagli spazi che non fossero le bacheche sindacali. Ora, a parte il fatto che, a quanto mi consta, la questione esposizione di materiale di carattere sindacale è esattamente rovesciata, e cioè: Alle organizzazioni sindacali deve essere garantito dal Dirigente scolastico un adeguato spazio per pubblicare informazioni di interesse sindacale, visibile da tutti i lavoratori, mi piacerebbe che il Signor Sindaco spiegasse da dove gli proviene l’autorità di disporre, all’interno delle Scuole, come, dove e cosa vada esposto. Il Signor Sindaco certamente sa che le Istituzioni scolastiche sono autonome (D.P.R. 8/03/1999 n. 275) e sono gestite da un Dirigente scolastico (D. Lgs. 06/03/1998), che assicura la gestione unitaria e ne ha la legale rappresentanza. Pertanto il Signor Sindaco, a meno che non sia stato delegato dal Dirigente scolastico, ha agito in base ad altre attribuzioni: potrebbe spiegarci da quale fonte normativa gli provengono, in modo da emancipare e rendere edotta la popolazione? Comunque l’ostilità contro espressioni di civile protesta verso provvedimenti non condivisi offre dell’Amministrazione un certo profilo, che certo non induce alla possibilità di mediazioni politiche, che perseguano la civile convivenza nel rispetto delle diverse opinioni e condizioni sociali.

Il Signor Sindaco potrebbe inoltre segnalare alla stampa i provvedimenti censori altrettanto severi che certamente avrà adottato per far rimuovere, farne pagare le spese e sanzionare gli affissori di manifesti deliranti che invocano LEGGI SPECIALI CONTRO L’IMMIGRAZIONE, questi si messi in ambiti di sua competenza (le piazze e le strade) al di fuori degli spazi destinati all’affissione e senza timbro del servizio comunale? Di questi provvedimenti sulla stampa faziosa e parziale non c’è traccia. I cittadini hanno diritto ad un’informazione corretta!
Antonio Crocetti

sabato 18 ottobre 2008

PIU' LA STAMPA E' LIBERA PIU' IL PAESE E' DEMOCRATICO

L'informazione di stampa e tv sta subendo una pericolosa regressione culturale in Italia. Le notizie sono manipolate, travisate, ignorate, a seconda delle convenienze e dei diktat da parte di lobby, poteri forti, o partiti politici.

Quando la libera ed imparziale informazione è a rischio, diventa a rischio tutto il sistema democratico.

In questi giorni, imponenti manifestazioni nazionali sono state ignorate dalla stampa nazionale o comunque minimizzate: il riferimento è alla manifestazione della sinistra del 11 ottobre scorso, che ha visto a Roma la presenza di alcune centinaia di migliaia di persone che protestavano contro il Governo Berlusconi. Oppure alle numerose quanto partecipate manifestazioni contro la distruzione della scuola pubblica. Iniziative che sottolineano il malessere diffuso che c'è in Italia. Manifestazioni ignorate o sminuite dai giornali e dalle televisioni.

Quanto sta avvenendo in campo nazionale, naturalmente si ripropone anche nella città di Falconara, alle prese con alcuni problemi sui quali la gente vorrebbe dire come la pensa. E infatti le persone si stanno organizzando, per esempio per protestare contro la costruzione delle mega centrali API.

Si è dato vita all'assemblea permanente, luogo di riflessioni, approfondimenti e laboratorio di idee che arrivano da comuni persone. Lo sforzo organizzativo è enorme anche perchè dall'altra parte c'è una amministrazione comunale che fa di tutto per evitare il confronto e la partecipazione, e soprattutto c'è una azienda con risorse economiche tali da condizionare a sua favore la corretta informazione.

Gli organi di stampa sul tema delle centrali, soprattutto negli ultimi tempi non stanno facendo un buon servizio ai loro lettori/telespettatori, appiattiti come sono sulla posizione della raffineria.

Un paio di esempi: giorni fa l'emittente televisiva E'tv in una trasmissione intitolata Punti di vista, ha invitato il sindaco Brandoni e un dirigente Api per parlare proprio delle centrali. Non c'è stato contradditorio, in un ora e mezzo il telespettatore ha ascoltato le affermazioni degli ospiti (molte inesatte o false) senza avere la possibilità di intervenire, considerando che la trasmissione non prevedeva interventi esterni. Mi domando quando l'emittente E'tv organizzerà un'altra trasmissione per dare voce anche a chi è contrario.

Un altro esempio: ieri a Falconara c'è stata una manifestazione per le vie della città contro le centrali, hanno partecipato alcune centinaia di persone, donne bambini, studenti che pacificamente e con grande responsabilità si sono ritrovate davanti alla stazione ferroviaria. Oggi il Corriere Adriatico dedica un trafiletto di poche parole dove però vengono dette due cose inesatte che tendono a mettere in cattiva luce il movimento, ovvero che 250 persone hanno creato disagi al traffico perchè non vogliono che la Regione modifichi il Pear. Punto primo non c'è stato alcun disagio per chicchessia, il traffico è stato regolare, solo leggermente rallentato dalle molte persone a ridosso della strada, come in una normale giornata affollata; punto secondo la gente non stava lì per non modificare il Pear, ma molto più concretamente perché non vuole nuove centrali ritenute inutili e dannose per Falconara che già sopporta un carico di infrastrutture e quindi di inquinamento enorme.

Ignorare o travisare le notizie non è da Paese Democratico. Ognuno di noi, giornalisti compresi dovrebbe lottare e chiedere con forza una informazione libera ed imparziale. Più la stampa è libera più un Paese è democratico.

Per rendersi conto che la Stampa in Italia non vive un buon momento lo si evince da una classifica mondiale sulla libertà di stampa di "Reporter Sans Frontières". Non so a che data precisa si riferisce, comunque L'Italia è posizionata al 40° posta dopo Cile e Corea del Sud.

Ecco la nota:

Reporter sens frontière (Rsf) ha pubblicato la prima classifica mondiale della libertà di stampa e non sono mancate le sorprese. Innanzitutto va rilevato che, pluralismo e libertà nella diffusione delle notizie non sono una prerogativa dei paesi più ricchi e sviluppati. Basti pensare che il Costa Rica precede in classifica gli Stati Uniti e diverse nazioni europee. L'Italia, a causa dell'irrisolto conflitto di interessi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si piazza al quarantesimo posto, superata da paesi latinoamericani come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre che da Stati africani come Benin, Sudafrica e Namibia. La maglia nera dei peggiori del gruppo spetta a tre nazioni asiatiche: Corea del Nord, Cina e Myanmar. In fondo alla classifica figurano anche la maggior parte dei paesi arabi, a partire da Libia, Tunisia e Iraq, dove è semplicemente impensabile che un giornale o una testata radiotelevisiva possa criticare il capo dello Stato o l'operato del governo. R.s.f. assegna invece buoni voti ad alcune realtà africane come Benin, Sudafrica, Mali, Namibia e Senegal, tutte collocate nelle prime cinquanta posizioni e in condizione di vantare una reale libertà di stampa. I peggiori nell'Africa nera risultano essere Eritrea (132ma), Zimbawe (123mo), Guinea Equatoriale (117ma), Mauritania (115ma) e dal 109mo al 105mo posto, Liberia, Rwanda, Etiopia e Sudan. (Reporters sens frontiéres).

venerdì 17 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE PER SALVARE LA SCUOLA

FIACCOLATA UNITARIA A DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
SABATO 18 OTTOBRE 2008
ORE 17.30
ANCONA IN CORTEO
PARTENZA DAL PASSETTO
FINO A PIAZZA CAVOUR
partecipate numerosi

lunedì 6 ottobre 2008

VICENZA HA DECISO

Vai al sito nodalmolin.it per leggere la cronaca e i risultati della giornata di consultazione popolare del 5 ottobre

domenica 5 ottobre 2008

SIAMO TUTTI VICENTINI


VICENZA - REFERENDUM DAL MOLIN VOTATE ONLINE ANCHE VOI NEL RESTO DELL'ITALIA E ALL'ESTERO

Mercoledì 1° ottobre dodicimila persone hanno riempito piazza dei Signori: una manifestazione senza precedenti per Vicenza, convocata alle 15.00 del pomeriggio, attraverso gli sms, per rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la consultazione popolare prevista per domenica prossima. Vicenza, dunque, non si arrende all'imposizione. E domenica 5 ottobre la consultazione si fa lo stesso. Pochi giorni fa abbiamo diffuso un appello (leggi l'appello all'indirizzo
http://www.nodalmolin.it/notizie/notizie_246.html
ricordando che la consultazione popolare sul Dal Molin a Vicenza non riguarda solo la nostra città e tutti hanno diritto di partecipare. Per questo, da oggi è possibile votare online e invitiamo tutti i non vicentini, italiani o stranieri, esclusi dalla consultazione cittadina, a esprimere la propria contrarietà alla nuova base Usa votando SI. Votate all'indirizzo
http://www.nodalmolin.it/consultazione/consultazione.php Dopo aver votato, vi saremmo molto grati se mandaste un'email a
info@nodalmolin.it indicando dove abitate, così da consentirci di sapere da dove arrivano i voti raccolti. Grazie a tutti per la vostra partecipazione e il vostro sostegno. Il Presidio Permanente No Dal Molin

martedì 23 settembre 2008

IL GOVERNO BERLUSCONI DICE NO ALLE ACCISE A FALCONARA

COMUNICATO STAMPA
BINCI: impegna la Regione sulle accise a Falconara

Nella seduta odierna dell'Assemblea Legislativa Regionale, è stata data risposta all'interrogazione presentata dal consigliere di Sinistra Democratica Massimo Binci, in merito alla compartecipazione alle accise per i comuni sedi di impianti di raffinazione.
L'assessore competente in materia, Pietro Marcolini ha comunicato all'Assemblea, la contrarietà del Governo Berlusconi a dare la compartecipazione alle accise ai comuni come previsto nella finanziaria 2001.

L'assessore si è impegnato a portare questa istanza nella conferenza Stato/Regioni che si terrà giovedì p.v., in tale sede richiederà anche una modifica all'art. 20 sulla proposta di legge in materia di federalismo, chiedendo l'allargamento della compartecipazione alle accise, a tutte le Regioni che hanno comuni con sedi di raffineria, e non alle sole Regioni a Statuto Speciale.
Il consigliere di Sinistra Democratica Massimo Binci ritiene che tali tributi non debbano considerarsi compensativi ai rischi ambientali, ma come prevede la legge, destinati a interventi di salvaguardia ambientale e riconversione delle attività inquinanti, per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini di Falconara, e sosterrà il lavoro della Giunta regionale per raggiungere tale obiettivo.

Il consigliere regionale
gruppo S.D.
Massimo Binci

venerdì 19 settembre 2008

LE CENTRALINE RILEVAMENTO INQUINAMENTO A FALCONARA NON FUNZIONANO

INTERROGAZIONE SD ALLA GIUNTA REGIONALE

Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa delle Marche
SEDE

Oggetto: interrogazione a risposta orale in merito ai dati regionali PM10 e PM 2,5 dal 1 gennaio 2008 al 31 luglio 2008, mancato funzionamento Centralina Falconara;

Premesso che per consentire l’adozione di provvedimenti atti al contenimento e la prevenzione dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili PM10 e per il raggiungimento degli obbiettivi della qualità dell’aria, vengono raccolti mensilmente i dati del PM 10 rilevati sul territorio in tutte e quattro le provincie regionali ai sensi del D.M. 60/02 e D.G.R. 1775/03;

Preso atto
- che dai tabulati dell’ARPAM dei dati regionali del PM 10 e del PM 2,5 nel periodo dal 1 gennaio al 31 luglio 2008 ( 213 giorni) si rileva che dalla stazione denominata “Falconara Scuola” il rilevamento delle PM 10 è stato effettuato solo per 17 giorni pari a l’8% delle giornate totali, mentre per il PM2,5 il rilevamento è avvenuto per 72 giorni pari al 34% delle giornate totali;
- che la stazione denominata “Falconara Scuola” si trova nel quartiere Villanova quindi nell’area ad alto rischio dove l’API raffina il petrolio e produce energia con i suoi scarti;
- che sulla popolazione che risiede in questa zona è in corso uno studio epidemiologico per valutarne lo stato di salute;

Considerato che analizzando i dati a disposizione degli anni scorsi dalla stessa centralina hanno evidenziato:

per le PM 10
Anno 2006: su 231 rilevamenti effettuati ci sono stati 69 superamenti di 50 µg/mc (per Legge da non superare più di 35 volte nell'arco di un anno);Anno 2007: su 251 rilevamenti effettuati ci sono stati 62 superamenti della soglia di 50 µg/mc.
Per le PM2,5:Anno 2007: su 206 rilevamenti effettuati ci sono stati 116 superamenti di 25 µg/mc (le linee guida di qualità dell'aria dell'Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che le medie annuali non dovrebbero essere superiori a 10 µg/mc. La recente DIRETTIVA 2008/50/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 maggio 2008, stabilisce che gli Stati membri dovranno rispettare il valore limite di 25 µg/mc di PM2,5 da raggiungere obbligatoriamente entro il 2015 e, se possibile, già nel 2010)

Considerato quindi che i dati disponibili per i primi 7 mesi dell’anno in corso della centralina denominata “Falconara Scuola” sono inadeguati per tenere sotto controllo l’inquinamento atmosferico e per il raggiungimento degli obbiettivi di cui al DM 60/02 e DGR 1775/03;


Il sottoscritto , consigliere regionale
chiede alla Giunta Regionale di sapere:

- come sia possibile che nell’arco temporale di 213 giorni la stazione denominata “Falconara Scuola” ha registrato i dati soltanto per 17 giorni per quanto riguarda il PM 10 e per 72 giorni per il PM 2,5;
- per quale ragione l’analizzatore di questa stazione non registra giornalmente come dovrebbe i dati relativi al PM 10 e al PM 2,5, considerato l’alto inquinamento atmosferico della zona.


Consigliere regionale
Sinistra Democratica
Massimo Binci

sabato 13 settembre 2008

NO ALLE CENTRALI – LA SALUTE NON SI BARATTA

COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo la nostra totale contrarietà alla decisione della Giunta Brandoni di sottoscrivere la convenzione tra la raffineria Api e il Comune di Falconara in cambio dell’assenso alla costruzione di due nuove mega centrali, decisione che annulla il precedente parere del Consiglio Comunale di Falconara.

Riteniamo che si debba continuare ad interpretare ed attuare il PEAR ritenuto da molti come un Piano Energetico Ambientale tra i più innovativi.

Condanniamo ancora una volta la totale mancanza di coinvolgimento della popolazione su argomenti che modificano profondamente il futuro della città e che appesantiscono ulteriormente il carico ambientale mettendo a rischio la salute di numerose persone.

Riteniamo quindi poco democratico ed arrogante l’atteggiamento di questa Giunta che dimostra di essere asservita ai poteri forti e lontanissima dalle istanze dei cittadini.

Auspichiamo che la Regione Marche metta la parola fine alla questione delle Centrali Api così come ha fatto in altre zone del territorio marchigiano, rispettando gli impegni presi in campagna elettorale.

Auspichiamo inoltre che tutte le forze politiche contrarie alla costruzione delle centrali, insieme ai comitati, alle associazioni e ai semplici cittadini riuniscano le proprie forze per avviare una forte opposizione, in Consiglio Comunale e anche in città.

Sinistra Democratica Falconara Marittima

sabato 6 settembre 2008

LETTERA APERTA AL VICESINDACO BALDASSARRI

LETTERA APERTA

Egregio Signor vicesindaco, abbiamo deciso di inviarle questa lettera aperta a seguito delle notizie che da un po’ di tempo leggiamo sulla stampa locale e per l’operato della Giunta comunale.
Non intendiamo porre la questione a titolo personale, noi vogliamo considerare e giudicare il suo operato esclusivamente da un punto di vista politico, quindi nessun attacco personale a Gilberto Baldassarri, la nostra vuole essere una critica puntuale al vicesindaco Baldassarri.

Alle ultime elezioni comunali la sua candidatura a sindaco della città nella lista dell’Udc ha ottenuto
1262 voti ed una percentuale del 7,16% non pochi.
Ha ottenuto 1262 voti dai cittadini falconaresi ai quali aveva assicurato un serie di punti fermi su temi fondamentali per la città.
Gliene vogliamo ricordare due, quelli che noi riteniamo di primaria importanza.

Dal suo programma elettorale:
1. La salute dei cittadini non può essere monetizzata soprattutto in un momento delicato dal punto di vista finanziario per il Comune, procedura che verrebbe anche facile da far digerire ai cittadini già abbondantemente tartassati da tasse e tariffe. Tale criterio intendiamo percorrerlo anche per quanto riguarda l’ipotesi di costruzione di due centrali per produrre energia elettrica; ipotesi che non deve diventare realtà perché è necessario a livello Governativo scegliere la produzione di energia alternative e un fortissimo impegno per evitare gli sprechi.
2. Siccome crediamo che ambiente significa anche contenimento di infrastrutture già numerose non permetteremo che progetti anomali come quello del By-Pass possano ulteriormente
devastare il nostro territorio e preferiamo anche se con tempi più lunghi l’arretramento della ferrovia dalla costa.

Potremmo citarne altri tratti dal suo programma, ma ci soffermiamo su questi due punti perché sono quelli di più attualità in questi giorni. Non possiamo non ravvisare la totale contraddizione tra queste sue parole e le scelte della Giunta Brandoni di cui lei fa parte con un incarico non secondario. Da quando lei si è insediato ha sempre evitato pubblicamente questi argomenti forse a causa del suo imbarazzo.

Non possiamo pensare che una persona che dichiara di aver intrapreso l’attività politica per puro spirito di servizio alla comunità, non si senta a disagio di fronte a tali incoerenze.
Lei che ha dichiarato di voler far prevalere gli interessi della collettività agli interessi di potere, criticando l’operato degli altri partiti, per onestà intellettuale, non può far altro che dimettersi dall’incarico di vicesindaco.

Vogliamo credere che lei abbia agito in buona fede, forse pensava di riuscire ad imporre il suo programma al Sindaco Brandoni. Ma non c’è riuscito, ne deve prendere atto.

Le sue dimissioni le farebbero onore e dimostrerebbero concretamente che il suo impegno era teso a rendere la città migliore e non, come dicono i maligni, per un amore sconsiderato per la poltrona.

Si dimetta Signor Vicesindaco, lo faccia per la sua credibilità e dignità di uomo libero, e soprattutto lo faccia per le persone che in buona fede l’hanno votata.

Sinistra Democratica Falconara

sabato 23 agosto 2008

CHIARAVALLE REGALA IL SUO TERRITORIO ALLA QUADRILATERO


Da Sinistra Arcobaleno di Chiaravalle riceviamo e pubblichiamo un comunicato circa l'adesione alla Quadrilatero del Comune di Chiaravalle.

Chiaravalle: La Giunta Comunale REGALA il nostro territorio alla Quadrilatero

La Giunta di Chiaravalle fa passare sopra la testa dei
Chiaravallesi l’adesione alla società Quadrilatero S.p.A.

Siamo ad agosto, quale momento migliore per un colpo di mano?
Quale occasione più propizia per dimostrare (a chi?) capacità di decisione e determinazione manageriale?
L’Assessore all’urbanistica ed il Sindaco, “sollecitate” dalla Regione, incontrano il Presidente ed Assessore Regionale all’Urbanistica, ricevono un documento (datato Ottobre 2007) che diventa subito “importante” tanto da essere immediatamente portato all’attenzione della Giunta Comunale “fuori sacco” (come si definiscono le decisioni più urgenti) ma con la generica definizione di “Comunicazioni sulla Quadrilatero”, trasmessa alla Commissione Consiliare competente e contemporaneamente, come se la decisione fosse già stata assunta, convocano le Associazioni di Categoria.
Una decisione che richiedeva informazione e coinvolgimento, assunta con freddezza burocratica.
Eppure in tempo di elezioni questa maggioranza aveva promesso partecipazione e
trasparenza.

Alla Commissione Consiliare, per l’esame dell’atto, è stato fornito un documento vecchio (ottobre 2007) e una cartografia abbozzata; non sono stati nemmeno menzionati gli eventuali nuovi impegni di Regione e Società Quadrilatero: insomma, quasi un insulto!
C’è inoltre da ricordare che il documento “importante” fornito dalla Regione, era già stato recapitato alla Giunta Comunale precedente che l’aveva giudicato “molto insoddisfacente”, tanto da ribadire il “NO” all’ingresso nella società Quadrilatero, che il Sindaco Montali (quello del NO) abbia un gemello ???
Il Consiglio Comunale aveva chiesto “Autonomia di scelta per la pianificazione da parte degli Enti Locali, contenimento della “cattura di valore” sulle entrate ICI, sugli oneri di
urbanizzazione, nuove risorse messe a disposizione per l’Amministrazione Comunale, ecc”
NON C’È NULLA DI CIÒ!

La rotatoria? Era stato deciso che l’avrebbe fatta l’ANAS;
Il ponte ferroviario? È già inserito nel piano della Regione con un accordo fatto nel 2002 con le Ferrovie;
La Fiera? Non ci sarà più perché l’esposizione andrà a Pesaro, quella della Pesca rimarrà sul territorio di Ancona.
Altro territorio che se ne va, altro traffico: viabilità alle porte della città e ancora una volta i chiaravallesi a pagare il prezzo.

Dopo le centrali elettriche, l’elettrodotto dell’API, le strade, le uscite autostradali … nessun beneficio e tanti disagi!

Il Gruppo Consiliare “Sinistra Arcobaleno” di Chiaravalle
chiede che il Consiglio Comunale non ratifichi tale decisione e
ridia piena autonomia ai cittadini di Chiaravalle

venerdì 1 agosto 2008

COMUNICATO STAMPA SU RIGASSIFICATORE API

COMUNICATO STAMPA

BINCI - RIGASSIFICATORE API: E' UN SECONDO IMPIANTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE , MA I CITTADINI COSA NE PENSANO?

La Giunta Regionale ha preso atto dell'inizio dei procedimenti di valutazione dei progetti dei rigassificatori presentati da Gaz de France e Api Nova Energia, ritenendoli compatibili con il PEAR pur avanzando una serie di prescrizioni in merito alla sicurezza degli interventi.
Per quanto riguarda il progetto di rigassificatore di Falconara, evidenzio che i rigassificatori sono considerati impianti a rischio di incidente rilevante, al pari della Raffineria Api.
L'Area ad elevato rischio di crisi ambientale di Falconara, non ha certo bisogno di raddoppiare i rischi per la sicurezza dei cittadini.
Ma chi si preoccupa di coinvolgere i cittadini? La convenzione europea sull'accesso all'informazione e sulla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali in materia ambientale, prevede l'obbligo di operare affinché i cittadini siano in grado di partecipare al processo decisionale nel caso di progetti per impianti di rigassificazione.
Anche la legge Seveso 2 prevede che la popolazione interessata sia messa in grado di esprimere il proprio parere nel caso di elaborazione di progetti di stabilimenti pericolosi.
Infine – propone Binci: “perchè Api Nova Energia invece di un rigassificatore a Falconara non progetta un Parco Eolico Offshore?”

Massimo Binci

sabato 19 luglio 2008

COMUNICATO STAMPA SU BY PASS FERROVIARIO

Falconara Marittima, 18 luglio 2008

COMUNICATO STAMPA

Apprendiamo che il previsto Consiglio Comunale sul Bypass ferroviario aperto alla discussione anche alla cittadinanza non avrà luogo. Al suo posto infatti l’Amministrazione Comunale ha preferito escludere i cittadini, per dare spazio esclusivamente ad esponenti politici e tecnici nel consiglio comunale previsto per il giorno 25 luglio e con un ordine del giorno dal sapore promozionale:
LO SNODO FERROVIARIO FALCONARA M.MA – ANCONA AL SERVIZIO DI TUTTI I MARCHIGIANI sembra infatti il titolo di una iniziativa politica piuttosto che un OdG di un normale Consiglio Comunale.

Consideriamo questo atteggiamento dell’Amministrazione Brandoni irrispettoso nei confronti dei cittadini i quali, nonostante le promesse in un tema così importante, vengono relegati a semplici spettatori e soprattutto lo consideriamo grave ed altrettanto offensivo nei confronti dell’Istituzione del Consiglio Comunale.

Vogliamo ricordare infatti che la mozione sul Bypass presentata dal Consigliere della Lista Cittadini in Comune Carlo Brunelli, fu ritirata solo dopo l’impegno preciso del Presidente del Consiglio e del Sindaco di convocare un Consiglio comunale aperto sull’argomento. Un impegno preso non in bar della città ma nel Consiglio Comunale del 29 maggio scorso.

Al di là delle mere intenzioni della Giunta Brandoni di avvicinare i cittadini alla pubblica amministrazione, registriamo pratiche tutt’altro che partecipative che non possiamo che condannare.

Auspichiamo un rapido ripensamento del Sindaco che riporti la discussione aperta all’intera cittadinanza, in caso contrario il Consigliere Regionale di Sinistra Democratica Massimo Binci declinerà l’invito a partecipare alla discussione del Consiglio comunale del 25 luglio.


Sinistra Democratica Falconara

lunedì 14 luglio 2008

LA POLITICA PER LA CASA

Comunicato stampa

I gruppi di Sinistra Democratica e della Lista civile Cittadini in Comune intendono sollecitare l’amministrazione comunale ad avviare una seria politica della casa, attraverso un programma organico di azioni sulle quali coinvolgere anche l’ERAP e la Regione.

In questo programma dovrebbero trovare collocazione e motivazione le alienazioni dei beni immobili comunali ritenuti idonei, come l’ex hotel Marisa o l’ex sede della Comauto ma si dovrebbe anche dare seguito al regolamento sull’assegnazione degli alloggi disponibili, individuandone con chiarezza la localizzazione, lo stato di conservazione, la competenza nella gestione (tra Erap e Comune).

Sappiamo che l’ERAP ha mantenuto la disponibilità di importanti fondi da investire su Falconara, in attesa che l’Amministrazione ne faccia richiesta. Certo è che non potrà mantenerli in eterno di fronte all’immobilismo dell’Amministrazione falconarese ed alle richieste pressanti da parte di altri Comuni.

Una seria politica per la casa deve anche avere la finalità di evitare la concentrazione delle classi sociali più deboli in quartieri che rischiano di divenire veri e propri ghetti, con conseguenti effetti sulla sicurezza sociale.

La richiesta intende sottolineare come possa e debba essere possibile inquadrare l’emergenza del “fare cassa” in un modo di amministrare la cosa pubblica che si attesti almeno sulla ”normalità” rispetto a quanto accade negli altri Comuni.

domenica 13 luglio 2008

LA CENSURA A FALCONARA

E' sempre più preoccupante l'atteggiamento della Giunta Brandoni che forse ansiosa di non saper risolvere la complicata situazione comunale, si chiude a riccio ed impedisce la normale pratica democratica sia in Consiglio comunale sia in città.
E' infatti senza giustificazione il mancato inserimento all'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di interrogazioni e mozioni presentate regolarmente dai Consiglieri. Un atteggiamento tenuto sin dall'inizio dell'insediamento dell'amministrazione comunale.
Non ha riscontri invece il divieto imposto ai ragazzi del centro sociale Kontatto, i quali intendevano promuovere la loro iniziativa culturale e ludica che inizierà sabato 19 luglio, con un banchetto in piazza.
Mai prima d'ora un Sindaco di questa città aveva pensato di impedire ad un qualsiasi cittadino di utilizzare uno spazio pubblico.
L'ostentazione di censura non riuscirà certo a nascondere l'incapacità della Giunta Brandoni. Non basta dichiarare di voler praticare la partecipazione, occorre rispondere con i fatti. Aspettiamo Brandoni al prossimo appuntamento pubblico, quello in cui si discuterà del By-Pass.

Sinistra Democratica Falconara

lunedì 7 luglio 2008

ANCORA UNA AGGRESSIONE FASCISTA

Gli iscritti di Sinistra Democratica di Falconara Marittima esprimono tutta la loro solidarietà a Franco Tomassoni, vittima di una vile aggressione e accoltellato da un neonazista domenica scorsa sul treno regionale per Bologna.
Esprimono altresì condanna e sdegno per le violenze di certi balordi fascisti.
Esortano tutte le Istituzioni e le formazioni politiche che si definiscono democratiche ad alzare la guardia per arginare l’indifferenza con cui si assiste inerti a sempre più numerose e diffuse manifestazioni di violenza, razzismo e xenofobia.

venerdì 4 luglio 2008

RIGASSIFICATORI, NESSUN DISCO VERDE, MA ATTENTA VALUTAZIONE DEI PROGETTI

COMUNICATO STAMPA

Il Consigliere Regionale di Sinistra Democratica, Massimo Binci , in merito alla richiesta API, di realizzare un rigassificatore a largo di Falconara, ricorda che un altro progetto per la realizzazione di un terminale offshore per la rigassificazione di gas naturale liquido (GNL) è già stato presentato da Gaz de France, a largo di Porto Recanati, il gas sarà rigassificato a trenta chilometri dalla costa da una nave e immesso in rete attraverso un metanodotto sottomarino.
Nel mondo ci sono 51 rigassificatori.

Attualmente in Italia è attivo un solo rigassificatore a Panigaglia (La Spezia) ma per diversificare le fonti di approvvigionamento rispetto ai gasdotti sono incentivate la costruzione di 4 o 5 rigassificatori.

Quindi è possibile valutare un progetto di rigassificatore davanti alle coste marchigiane , ma certamente l’ipotesi di due rigassificatori in una sola regione non è né sensata né necessaria .
E' urgente predisporre un Piano Energetico Nazionale che indichi quanto gas serve, ricordando che il gas è comunque una fonte fossile da utilizzare nel breve medio periodo e sapendo che bisogna sviluppare le fonti rinnovabili per una vera autonomia energetica del nostro paese.

Quindi i progetti preliminari presentati da Gaz de France ed Api vanno valutati attentamente dal punto di vista tecnico, della sicurezza, e dell’inserimento nel contesto territoriale.
Va considerata l’entità dei potenziamenti necessari per la rete nazionale di trasporto del gas, la profondità delle acque, e la distanza dalla costa che ai fini della sicurezza deve essere sui trenta chilometri

Quindi per il momento nessun disco verde, in quanto la maggioranza regionale avvierà un confronto nei prossimi giorni con un attenta valutazione sui progetti preliminari presentati da Gaz De France e da API.



Il consigliere regionale
Sinistra Democratica
Massimo Binci

lunedì 30 giugno 2008

NO ALLA SCHEDATURA DEI BIMBI ROM

COMUNICATO STAMPA
BINCI AL PREFETTO D'ONOFRIO: NO ALLA SCHEDATURA RAZZIALE DEI BIMBI ROM.


“Bene farebbe – afferma il consigliere regionale di Sinistra Democratica, Massimo Binci, il Prefetto D'Onofrio a seguire le orme del Prefetto di Roma, che annuncia che non prenderà impronte ai bimbi Rom”.
“Questi metodi annunciati dal Governo richiamano le misure naziste che hanno portato alla repressione su base etnica del popolo Rom”.
L'Unione Europea intanto attende l'approvazione definitiva dei provvedimenti sulla sicurezza prima di esprimere un parere ufficiale sull'intera questione.
“Di certo – afferma Binci – in nessun paese dell'U.E. si è mai proceduto a schedature o rilievi di impronte digitali rivolte solo ad un determinato gruppo etnico. Si corre sempre più il rischio di avere uno stato di polizia piuttosto che uno stato di diritti.”
“Questa misura – continua Binci – non solo mette in pericolo la tutela dei bambini, che non possono essere trattati come gli adulti, ma produce effetti altamente discriminatori perchè indirizzata solamente ai bimbi Rom, molti dei quali peraltro sono in possesso della cittadinanza italiana, quindi italiani a tutti gli effetti”.
“ Se questa misura andrà avanti, - conclude Binci - propongo una azione di disobbedienza lanciando un appello alla società civile: se verranno prese le impronte digitali ai bimbi Rom, le faremo rilevare anche ai nostri figli, perchè una tale iniziativa oltre a violare ogni convenzione ONU sui diritti dei bambini, è una odiosa discriminazione razziale.

Il consigliere regionale
S.D.
Massimo Binci

venerdì 13 giugno 2008

COMUNICATO STAMPA: ESINO ENTRATE

Sinistra Democratica di Falconara è completamente in sintonia con la dichiarazione della Lista Cittadini in Comune in merito alla Società "ESINO ENTRATE".

Bene hanno fatto gli alleati della lista CIC e il consigliere Carlo Brunelli a non indicare alcun nominativo per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Esino Entrate. Le motivazioni ci inducono a ribadire la chiusura della Società, e sono più che mai coerenti con quanto detto durante tutta la campagna elettorale. Coerenza che non vediamo nel modo di agire del Sindaco Brandoni.

Sinistra Democratica aveva già espresso la contrarietà all'Esino Entrate, non per motivi ideologici, ma per oggettivi dati che ne certificavano le valutazioni negative, già dall'amministrazione Recanatini.

A testimonianza riportiamo un brano del Comunicato stampa del 28 agosto 2007: "Cessazione Società Esino Entrate: richiamate le valutazioni negative all’uopo formulate dal Collegio dei Revisori dei Conti, proponiamo la chiusura di tale società ed il ritorno della gestione diretta dei servizi, con un risparmio di € 998.000 (aggio riconosciuto dal Comune alla società)".

mercoledì 11 giugno 2008

VERSO L'ASSEMBLEA PROVINCIALE



Sabato 14 giugno alle ore 11.00 conferenza stampa di Sinistra Democratica presso lo Stabilimento Balneare "Lido Azzurro" di Falconara Marittima.
Presentazione alla stampa della Assemblea Provinciale di Sinistra Democratica che si terrà a Falconara sabato 21 giugno dalle ore 10.00 alle 17.00 al Centro Culturale Pergoli di Piazza Mazzini

mercoledì 4 giugno 2008

ASSEMBLEA PROVINCIALE 21 GIUGNO 2008 FALCONARA MARITTIMA

L'assemblea provinciale di Sinistra Democratica Ancona si terrà a Falconara Marittima sabato 21 giugno presso il Centro Culturale Pergoli di Piazza Mazzini dalle ore 10.00 alle ore 17.00 ed è aperta a iscritti e non iscritti al Movimento.
L'Assemblea provinciale ha il compito di esaminare il Documento politico, la bozza di Statuto, di approvare modifiche, integrazioni, proposte alternative. Può, inoltre, approvare ordini del giorno tematici e documenti locali. L'Assemblea provinciale eleggerà i delegati all’Assemblea nazionale.
Hanno diritto al voto all’assemblea provinciale tutti i maggiori di anni 15, che partecipano alla discussione e si iscrivono al registro dei partecipanti costituito da iscritti e non iscritti al Movimento pagando la quota minima di euro 5. Leggi il regolamento completo
Concluderà i lavori dell'assemblea della provincia di Ancona l'On. Titti Di Salvo.

E' prevista una pausa pranzo a buffet. Per assicurare il servizio è necessario prenotarsi per tempo. Gli interessati possono prenotarsi via e-mail sinistrafalconara@libero.it oppure rivolgendosi al coordinatore provinciale Riccardo Maderloni.

Come Arrivare
Il Centro Pergoli si trova in pieno centro città ed è facilmente raggiungibile.
Per chi arriva in treno, la stazione si trova ad alcune decine di metri da Piazza Mazzini.
Per chi arriva in auto, è possibile parcheggiare nei pressi del Centro culturale a tariffa agevolata nei parcheggi strisce blu:
½ giornata € 2.5 fino alle ore 13.00
giorno intero € 5
E' possibile parcheggiare gratuitamente presso il parcheggio di Via Castellaraccia, a circa 600 metri da Piazza Mazzini.
Vedi Piantina ( B=parcheggio gratuito A=Centro Pergoli)



Visualizzazione ingrandita della mappa

Presto ulteriori informazioni

mercoledì 28 maggio 2008

COMUNICATO STAMPA NO AI CPT

COMUNICATO STAMPA

Falconara Marittima, 28 maggio 2008

In merito alle recenti notizie apparse sui quotidiani da alcuni giorni circa la possibile collocazione a Falconara nei pressi del quartiere Fiumesino di un CPT (Centro di Permanenza Temporanea), Sinistra Democratica esprime la massima preoccupazione per il modo in cui l’attuale Amministrazione Comunale ha finora trattato la questione.

Sinistra Democratica critica fortemente il pacchetto sicurezza proposto dal Governo Berlusconi, ed in particolare l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, ritenuto una follia addirittura da alcuni esponenti dell’attuale Governo.

Il Centro di Permanenza Temporanea è un ghetto vergognoso dove vengono sospesi i più elementari Diritti, un luogo in cui vengono trattenuti gli immigrati senza un ragionevole motivo. Ed è per questo che Sinistra Democratica è fermamente contraria ai CPT, a Falconara come in ogni altra città.

Il Sindaco Brandoni, prima di prendere qualsiasi decisione su una ipotesi così lontana da quei valori di solidarietà che da sempre contraddistinguono la nostra comunità, dovrebbe ascoltare la cittadinanza, eviterà di far scivolare la città in un declino oltre che economico e ambientale, anche di tipo sociale.

Sinistra Democratica si attiverà con ogni strumento democratico per sensibilizzare la popolazione su questo gravoso problema.

Sinistra Democratica
Falconara Marittima

mercoledì 21 maggio 2008

SD E' DENTRO LA COSTITUENTE DELLA SINISTRA

Il mio incontro di ieri con il segretario del PD Veltroni aveva due punti all'ordine del giorno.

Il primo: la legge elettorale. Una falsa priorità per il nostro paese e per l'Europa, uno strumento surrettizio per reintrodurre il principio del voto utile attraverso soglie proibitive di sbarramento. Non mi interessava discutere sulla bontà del 3% proposto dal PD in contrapposizione al 5% preteso dal governo: mi interessava contestare l'idea stessa d'una nuova legge elettorale.Cosí è stato, così ho fatto. Ottenendo che questa discussione venga congelata, messa da parte, espunta dal tavolo delle presunte priorità istituzionali. E se in futuro si dovesse riaprire il dibattito, abbiamo convenuto che vi partecipino, con pari dignità politica, tutti i soggetti interessati, senza limitarsi a una conversazione da caminetto tra Pd e Pdl....

Secondo obiettivo: il centrosinistra. Cioè il superamento del falso mito elettorale dell'autosufficienza del Partito Democratico. Partendo da un ragionamento di onestà politica: l'Unione è stata una infelice stagione di coalizione e di governo, ma altrettanto infelice sarebbe l'idea che ciascuno adesso coltivi la propria solitudine. Esiste davvero la disponibilità del Pd a confrontarsi a sinistra non su titoli astratti ma sulle scelte politiche concrete, avendo come punto d'arrivo la costruzione di un nuovo centrosinistra? La risposta di Veltroni, modificando radicalmente l'asse della prospettiva politica del suo partito, è stata sì. Adesso si tratta di vedere se all'annuncio, come chiedono anche i compagni di Rifondazione, seguiranno i fatti. Cioè la costruzione di un terreno concreto di confronto e di reciproca autonomia tra il Pd e le forze della sinistra che a questo confronto siano disponibili.

Terzo punto, che è stato utile ribadire anzitutto ad uso della stampa: Sinistra Democratica ha fatto una scelta di percorso politico e di prospettiva, in tempi non sospetti. Una scelta chiara, netta, coerente, contenuta nella nostra stessa ragione sociale: fuori, con profonda convinzione, dal progetto moderato del Pd; dentro, con altrettanta convinzione, al progetto di un cantiere della nuova sinistra. Che oggi vogliamo condividere con chi sceglie di non arroccarsi nella ridotta simbolica dell'identità comunista. Noi siamo in campo per la Costituente di sinistra: che vuol'essere la nostra ragione, la nostra passione e il nostro contributo al paese.

Premessa necessaria, per chi ne avesse perso memoria e per chiarire cosa vuol dire per noi "confronto" con il Pd: vuol dire politica, capire se esiste un terreno su cui misurarsi per un progetto di governo del paese e per un'idea forte e reale di opposizione. Allo stato dei fatti, questa terreno è sdrucciolevole, fragilissimo, in ripida pendenza. Di tenere fermo l'asse di una opposizione - politica e sociale - al governo Berlusconi se n'è dovuta far carico solo la sinistra. Nelle Camere tutto è sfumato nelle formule di cortesia con cui è stato accolto il discorso di investitura di Berlusconi.

Detto ciò, noi continueremo a impegnarci per fare opposizione, nelle forme e con gli strumenti che avremo. Ma al tempo stesso vogliamo comprendere se vi è spazio tra la sinistra (non solo Sinistra democratica!) e il Pd per ricostruire un'idea diversa di centrosinistra. Di cui questo paese ha maledettamente bisogno se non vogliamo abbandonarlo all'egemonia della destra per i prossimi cinquant'anni. Tutto ciò passa attraverso un punto di verità politica: nessuno è autosufficiente. Né il Pd né la sinistra. Le "separazioni consensuali" hanno regalato a Berlusconi questo paese: è un vizio d'egoismo che non possiamo più permetterci.

L'incontro di ieri con Veltroni è servito essenzialmente a questo: a ricostruire il terreno di un confronto politico sul merito delle cose da fare e da dire a questo paese. Se ci saranno le condizioni perchè questo confronto possa produrre esiti utili, non saremo certo noi a impedirlo. Adesso tocca al Pd dimostrare che il tempo dell'autosufficienza è davvero concluso. Se così non fosse, andrebbe rivisto l'intero impianto politico del nostro confronto, a partire dai territori in cui la sinistra e il Pd insieme sono forza di governo.

martedì 20 maggio 2008

FIRMA L'APPELLO LIBERADONNA

Riceviamo e pubblichiamo l'appello LIBERADONNA promosso da micromega

A: Veltroni, Bertinotti e tutti i dirigenti del centro-sinistra

Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta! L'offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta - ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza. Con l'oscena proposta di moratoria dell'aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere “cose”, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere.

Lo scorso 24 novembre centomila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l’arroganza ipocrita di “difendere la vita”. Perciò non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi – da qualunque pulpito provengano – di mettere a rischio l'autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l’ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze.

Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l'accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l'insegnamento dell'educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro). Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi.


PRIME FIRMATARIE: Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Cristina Comencini, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Rossana Rossanda, Elisabetta Visalberghi

Per firmare la petizione clicca qui

lunedì 12 maggio 2008

RICOMINCIAMO PER LA SINISTRA


Claudio Fava

Permettetemi di ringraziare in modo non rituale Fabio Mussi, non solo per l’impegno che ha investito in questi mesi difficili nel nostro movimento e nel nostro progetto. Penso che se siamo qui, tutti qui, dopo gli anni trascorsi nei DS, cercando di mantenere ferma in modo convinto e trasparente la nostra posizione politica, se abbiamo superato tre congressi dei Democratici di Sinistra continuando a ritrovarci nel progetto fondativo di un nuovo soggetto di sinistra lo dobbiamo anzitutto a Mussi, al modo in cui ha offerto guida e riferimento, sempre in punta di coerenza, per questo progetto. E dice bene Mussi nel ricordarci che la sinistra ha ancora una funzione importante da svolgere in questo paese. Io aggiungo: a patto di essere spietati con noi stessi, di indagare senza pudore i nostri limiti, di rivedere le categorie interpretative, i linguaggi e le forme organizzative di questa sinistra. Cercando di mettere a frutto quel “3” politico che il nostro progetto ha ricevuto il 14 aprile dagli elettori.

In quella bocciatura c’è anzitutto un nostro debito di verità. Verità su un progetto che abbiamo tentato di far passare come la prima prova di un nuovo soggetto politico di sinistra, pur sapendo che Sinistra Arcobaleno, nelle pratiche di alcuni soci fondatori, nel gioco delle reciproche diffidenze, nella vetustà dei linguaggi, non era un soggetto politico, e non era affatto nuovo: era solo un cartello elettorale. Abbiamo mentito, sapendo che ogni nostra rassicurazione sulla cifra comune e condivisa di questo percorso era una gentile ma sfacciata menzogna. Negli stessi giorni della campagna elettorale, mentre dal palco dei comizi ci ritrovavamo tutti insieme per recitare una liturgia rassicurante, alcuni partiti della Sinistra Arcobaleno aprivano il loro tesseramento.

Siamo apparsi poco credibili, invecchiati precocemente, costretti a linguaggi, asserzioni, certezze che apparivano abissalmente distanti dal paese reale. Abbiamo continuato ad interpretare il malessere sociale, la povertà diffusa di milioni di italiani con la categoria semplificatoria di “classe” senza comprendere che questa povertà è trasversale, affligge ceti medi e piccola borghesia, operai e salariati. In quella povertà non c’è una classe ma l’insicurezza sociale e la precarietà esistenziale che ha profondamente modificato il senso comune del paese. Solo che in questi quindici anni, mentre il paese precipitava lungo la china delle nuove paure e dei nuovi nemici, noi siamo rimasti a guardare, lasciando alle forze più conservatrici il compito di interpretare e assecondare questo nuovo, devastante senso comune.

Eppure più volte abbiamo avuto la possibilità di intercettare la domanda di cambiamento che la società rivolgeva alla sinistra. Dalla provocazione di Moretti a Piazza Navona ai tre milioni a Roma per la manifestazione a sostegno dell’articolo 18, agli autoconvocati di piazza san Giovanni fino ai centomila di Bari per la grande manifestazione antimafia di due mesi fa: abbiamo lasciato che questa richiesta d’un nuovo senso politico, di nuove forme di partecipazioni e di rappresentanza scorresse sotto il nostro sguardo come se si trattasse d’un film, una finzione, un paese che non c’era. Quel paese c’era, e il 14 aprile ci hanno presentato il conto. Abbiamo pagato la diffidenza con cui la sinistra ha interpretato questa fase costituente, abbiamo pagato il nostro linguaggio da piccoli maestri che credevano di parlare ad un paese che non esiste più.

Da dove ripartiamo? Da noi stessi, anzitutto. Dal progetto costituente che ci tiene insieme, da questa idea forte e necessaria di una nuova costituente di sinistra. Partendo però da alcuni chiarimenti di merito e di metodo. Intanto, un cantiere per una nuova sinistra si fa con chi ci sta. Non con tutti. Il tema dell’unità di tutte le forze di sinistra è un falso problema, una mitologia, una sovrastruttura. C’è chi ritiene oggi (e forse ha sempre pensato) di dare vita ad una costituente comunista: è un progetto che io rispetto, ma che nulla ha a che fare con il nostro percorso e il nostro punto di arrivo. Sono incompatibili, e non per il repertorio dei simboli e delle identità che pure è cosa che comprendo e rispetto. Ma perché in quel dirsi ad alta voce anzitutto comunisti sento il limite di una sinistra che non accetta di guardarsi dentro, che non vuole rinunziare alle proprie ridotte, alle proprie categorie, alla deriva identitaria, e poco importa se oltre quell’identità c’è un altro mondo, un altro paese, un’altra dinamica di conflitti sociali ed economici.


Ecco, è quella loro certezza a separarci. E a farci dire che una costituente di sinistra ha senso se si ripensa con onesta concretezza all’identità stessa della sinistra, alla sua capacità di porsi come motore di rappresentanza e di trasformazione non più di un paese virtuale ma di questo disperato e reale paese in cui viviamo. E qui si arriva a un secondo elemento di chiarezza necessaria: Sinistra Democratica vuole lavorare, con il contributo della sua autonomia, alla costruzione di un nuovo centrosinistra per il governo del paese. Questo vuol dire superare il concetto di una sinistra e di un Partito democratico, ciascuno per sé autosufficiente: in quella autosufficienza, già bocciata dal voto degli elettori, non c’è una scelta politica: c’è solo una fuga. Un nuovo centrosinistra, dunque, che nulla della vecchia esperienza dell’Unione abbia in sé. Superando, da parte nostra, la ridicola contrapposizione tra sinistra di governo e di opposizione. Come scriveva bene Occhetto qualche giorno fa sull’Unità, non esiste una sinistra che sia sempre di governo o sempre di opposizione: la sinistra sta dove gli elettori le hanno offerto di stare, conservando sempre la cifra della propria coerenza e dei propri obiettivi.

Dove si collocherà questa nuova sinistra rispetto alle grandi culture politichesi riferimento? La famiglia di Sinistra Democratica resta quella del Socialismo europeo: ma dev’essere intesa come una risorsa, non come un limite o un rifugio identitario. Tanto più che la domanda inevasa in questa campagna elettorale non è a quale famiglia politica avrebbe aderito la Sinistra arcobaleno, se al Pse o alla Sinistra europea. C’era un’altra domanda, ben più urgente: in cosa quel progetto mostrava una vocazione realmente unitaria? In cosa era davvero “nuovo” il nostro progetto? In quali pratiche organizzative, in quali forme di partecipazione, in quali linguaggi eravamo altro da una coalizione di partiti? La risposta è stata spesso solo un balbettio.

E’ tempo di dire. E di rivedere anche il nostro rapporto con il PD. E’ stata una scelta consapevole quella di non aderire a quel progetto, e di quella scelta restiamo tutti assolutamente convinti. E se un dialogo deve costruirsi con il Partito democratico, va fatto su posizioni di reciproco rispetto e autonomia. Il problema non è solo la dinamica delle alleanza, ma la politica che essa sottende. Davvero il Pd ritiene con il 33 per cento di poter rappresentare metà di questo paese e di poter puntare al governo dell’Italia? Se così non è, siamo pronti a un confronto. Ma, ripeto, pari dignità reciproca autonomia e coerenza nel dialogo: se quel dialogo non serve a Roma, non esisterà nemmeno nelle periferie. La sinistra, e certamente Sinistra Democratica, non può essere una shopping list dalla quale prelevare voti e alleanze solo quando le coalizioni servono ai governi locali.

Tutto ciò, un nuovo cantiere a sinistra e un diverso rapporto con il PD, pretende da Sinistra Democratica la capacità di definire se stessa, il proprio contributo, il proprio orizzonte politico di riferimento. Senza aspettare i congressi degli altri partiti ma sviluppando una propria fase costituente che restituisca al movimento anche quelle dosi di democrazia e partecipazione interna che fino ad oggi sono state carenti. E’ l’unico modo per uscire dalla dimensione della “mozione congressuale”: le compagne e i compagni del comitato promotore, al 90%, provengono dall’esperienza dei DS. I nostri quadri dirigenti, i nostri (pochi) eletti, i mostri militanti: siamo quasi tutti la prosecuzione inerziale della mozione congressuale di due anni fa. Questo non è un limite: è la certezza della nostra superfluità. Sinistra Democratica deve scegliere di essere altro, di aprirsi, allargarsi, contaminarsi con percorsi e storie diverse, di rinnovare profondamente i propri gruppi dirigenti, di proporli come la rappresentazione di una nuova, possibile sinistra che sappia parlare non solo ai reduci di una battaglia congressuale ma a una parte vasta e attenta del paese.

A questo servirà l’assemblea nazionale convocata per i primi di luglio: certo, a rinnovare i gruppi dirigenti, a offrire a questo processo un imprinting democratico, ma soprattutto a fare di Sinistra Democratica altro e di più, trasformando ciascuna delle 500 assemblee locali che convocheremo nei prossimi giorni in altrettanti momenti di iniziativa e di proposta politica.

Ritrovarci per questa discussione a trent’anni dalla morte di Peppino Impastato forse non ha solo il sapore d’una coincidenza. E’ la dimostrazione che trent’anni fa come oggi, esiste un altro paese fatto di donne e di uomini liberi, che vogliono vivere per cambiare le cose, non per subirle. Né per rassegnarsi alle malinconie del senso comune.

domenica 11 maggio 2008

CLAUDIO FAVA NUOVO COORDINATORE NAZIONALE

Sinistra Democratica avvia assemblee provinciali per la costituente di sinistra.
Il Comitato promotore di Sinistra Democratica riunitosi a Roma il 10 maggio, ha eletto quasi all’unanimità (due soli voti si di astensione e nessun contrario) Claudio Fava coordinatore nazionale del Movimento. La proposta di chiamare a questa responsabilità il parlamentare europeo è stata avanzata da Fabio Mussi, coordinatore dimissionario, a nome dell’intero Direttivo, alla fine della relazione introduttiva dei lavori dell’organismo dirigente. Nel corso della sua introduzione (il testo integrale sarà online nei prossimi giorni) Mussi ha analizzato le ragioni della sconfitta della sinistra alle scorse elezioni ed ha affermato che la Sinistra in Italia non è morta, esiste nella società nella cultura, nei valori cui si ispirano milioni di donne e di uomini. Ed anche Sd è viva ed ha una funzione da svolgere.

La funzione, l’obiettivo politico del Movimento varato il 5 maggio di un anno fa, secondo l’ex ministro dell’Università, è rilanciare il progetto all’origine della nascita di Sinistra Democratica: rinnovare e unire la sinistra. È necessario, quindi, lanciare la Costituente della sinistra con tutti quelli, forze politiche e sociali, singoli uomini ne donne, che condividono questo obiettivo, una sinistra con una forte cultura di governo e che si pone il tema strategico della costruzione di un nuovo centro sinistra. Questo il cuore della proposta politica, per renderla concreta è stata avanzata da Mussi l’idea anch’essa approvata dal Comitato promotore, di convocare per il primo fine settimana di luglio la Assemblea nazionale di Sd, preparata da assemblee provinciali, che discuterà e approverà la piattaforma politica per il lavoro dei prossimi mesi, varerà lo statuto definitivo del Movimento e eleggerà i nuovi organismi dirigenti.

“La sinistra in Italia è viva” è la frase con cui Claudio Fava ha iniziato il suo intervento, ma questa frase è anche il centro di un progetto politico, quello di mettere l’originalità e l’autonomia di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo al servizio della costruzione di un nuovo soggetto politico della Sinistra. Secondo il neocoordinatore di Sd la sconfitta elettorale viene da lontano, dai mutamenti sociali e culturali che si sono stratificati nel nostro Paese e che hanno portato ad un vero e proprio cambio del senso comune che noi, la sinistra, non abbiamo capito e non abbiamo saputo interpretare.

Il primo a scrivere a Fava è stato il segretario del Pd: «i migliori auguri per l'incarico di coordinatore della Sinistra democratica». Ma soprattutto Veltroni ha voluto ricordargli che «il voto ci consegna una situazione politica profondamente mutata e impone a ciascuno di dare risposte ai problemi del Paese. Per questo motivo, nel pieno rispetto delle diverse posizioni espresse dal Partito democratico e da Sinistra democratica e della loro reciproca autonomia credo sia opportuno fissare in tempi ravvicinati un incontro di lavoro». E la risposta non si è fatta attendere: «Caro Walter - scrive Fava - sono pronto ad incontrarti. Sarà occasione per mettere nuovamente al centro del nostro comune sforzo per un nuovo centrosinistra in questo Paese. Ciascuno - prosegue - con l'autonomia delle proprie posizioni e del proprio percorso, ma sapendo che, su un piano di pari dignità, una collaborazione proficua è possibile tra Pd e il nostro progetto di Costituente di Sinistra».

ll Comitato promotore ha varato il Regolamento per la Conferenza nazionale, il testo completo sarà pubblicato lunedì pomeriggio. Infine, sulla base della discussione che si è svolta nell’organismo dirigente sarà varato un Documento politico che verrà anch’esso pubblicato sul nostro sito così che possa essere eventualmente integrato per poi, nella versione definitiva, inviato alla discussione delle assemblee provinciali.

mercoledì 30 aprile 2008

sabato 19 aprile 2008

COMUNICATO STAMPA SU BALLOTTAGGIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE FALCONARA 2008

Falconara Marittima, 19 aprile 2008

Sinistra Democratica di Falconara Marittima ringrazia gli elettori che hanno dato fiducia al progetto politico di rinnovamento votando il candidato sindaco Carlo Brunelli e la lista Sinistra Democratica e Ambientalisti. Un risultato importante che non verrà tradito, e che rafforza la volontà di proseguire la strada appena intrapresa coinvolgendo la cittadinanza con pratiche di partecipazione attiva.

Le dichiarazioni e considerazioni apparse sui quotidiani negli ultimi giorni, sono il frutto di una campagna elettorale spinta oltre il limite della decenza, caratterizzata da provocazioni e offese troppo spesso di tipo personali e di bassa lega, da dichiarazioni fatte a caldo e strumentalizzate artatamente. Sinistra Democratica è convinta che con le polemiche non si risolvono i problemi di Falconara, ed invita tutti a ritornare sui binari naturali del rispetto politico e personale, allo scopo di arrivare al giorno del voto del ballottaggio con un clima sereno tale da permettere a tutti i cittadini di fare la scelta che ritengono giusta senza condizionamenti di sorta.

Sinistra Democratica consapevole dell’alto valore civico e democratico del voto di ogni cittadino, invita gli elettori ad esercitare il diritto-dovere del voto alle prossime consultazioni elettorali del ballottaggio, e di esprimersi secondo coscienza.

In prossimità del 25 aprile, Sinistra Democratica rimarcando la sua inequivocabile cultura antifascista, invita tutta la cittadinanza a partecipare alle manifestazioni per la celebrazione della liberazione dell’Italia dal fascismo che si terranno anche nella nostra città.



Sinistra Democratica Falconara

mercoledì 16 aprile 2008

BREVI CONSIDERAZIONI SUL VOTO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI FALCONARA

Non ci siamo riusciti. Questo è il nostro cruccio. Non siamo stati in grado di spiegare a sufficienza la nostra volontà di portare nell'amministrazione di questa città aria nuova e metodi trasparenti e partecipativi. Volevamo dare un nuovo stimolo alla città, mettendo al primo posto la qualità della vita e la vivibilità di Falconara. Purtroppo con il responso che viene dal risultato delle elezioni temo ci dovremo aspettare tempi di selvaggia urbanizzazione, così come preannunciato già (dagli stessi) durante la Giunta Recanatini. Oppure due nuove centrali elettriche nonchè la tolleranza zero nei confronti degli immigrati, come promesso, nella peggior tradizione della destra.

Ma a dire il vero molti elettori, preferisco chiamarli però cittadini, ci hanno seguito e premiato con il voto: 2043 voti al candidato sindaco Carlo Brunelli, 990 a Cittadini in Comune e 513 a Sinistra Democratica e Ambientalisti.
Lo ritengo un risultato di tutto rispetto. Soprattutto per il successo personale di Brunelli, il quale a dispetto di insulti e provocazioni vari che ha dovuto subire, ha dimostrato di essere molto stimato ed apprezzato. Buono il successo anche della lista civile Cittadini in Comune, da alcuni etichettato come voto di protesta, invece è stato un voto consapevole dietro a programmi concreti. Infine il voto a Sinistra Democratica e Ambientalisti, da alcuni detrattori considerato un flop.
Su questo punto voglio spendere alcune parole che non debbono essere lette come giustificative.

Sinistra Democratica come già detto ha ricevuto 513 voti pari al 3.16%. Non è molto, ma credo sia importante tenere presente il terremoto delle elezioni politiche che si sono svolte lo stesso giorno, e paragonare il nostro voto con il resto del panorama politico cittadino.
Quindi vorrei provare a fare un pò di conti.

Facciamo un confronto a sinistra tra le elezioni comunali 2006 e quelle del 2008

Comunisti Italiani nel 2006 798 voti (5.45%) nel 2008 415 (2.56%) ma in una lista unica in compagnia del Partito socialista, che a sua volta nel 2006 lista Rosa nel pugno aveva preso 422 voti (2.88%) più 516 della lista Socialisti per Falconara. Tradotto 1321 voti in meno

Verdi per la Pace nel 2006 877 (5.99%), nel 2008 254 (1.57%) 623 voti in meno.

Rifondazione Comunista nel 2006 927 (6.33%). Nel 2008 699 (4.31), perdendo 228 voti

Sinistra Democratica dunque, per la prima volta si presenta alle elezioni nel 2008 e conquista 513 voti (3.16).

Sono pochi? può darsi. Certo al nostro interno faremo un'analisi del voto in maniera più approfondita e ne trarremo le conseguenze. Lo faranno anche gli altri?

Claudio Paolinelli Coordinatore SD Falconara

martedì 15 aprile 2008

RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2008 FALCONARA MARITTIMA

Graduatoria candidati al consiglio comunale

1 Massimo BINCI 57
2 Paola STACCHIETTI 50
3 Claudio PAOLINELLI 26
4 Gian Paolo GRATTAROLA 19
5 Riccardo BRUNELLI 18
6 Rossana BALESTRA 13
Simona MONESI 13
Gabriele PIERANTONI 13
7 Patrizio GIULIANTE 12
8 Maria Claudia ALESSANDRONI 11
Simone PALMIERI 11
9 Gianni Antonio CROCETTI 10
10 Lorenzo MASSACCESI 7
Raffaella PAOLETTI 7
11 Lara GRANILI 6
Roberto FANELLI 6
Fabio FAVA 6
12 Gilberto CAPPANARI 3
13 Antonio MONOPOLI 1
14 Erio NOBILI 0

RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2008 FALCONARA MARITTIMA

Il candidato Sindaco sostenuto dalle liste Sinistra democratica e ambientalisti e Cittadini in Comune ha ottenuto:
BRUNELLI CARLO 2043 VOTI 11,59%

SINISTRA DEMOCRATICA E AMBIENTALISTI 513 VOTI 3,16%
CITTADINI IN COMUNE 990 VOTI 6,11%
TOTALE VOTI ALLA COALIZIONE 1503 9,27%

Grazie di cuore a chi ha creduto nel nostro progetto

BALLOTTAGGIO TRA DUE SETTIMANE TRA :
Lodolini voti 7398 41,97%
Brandoni voti 4074 23,11%

sabato 12 aprile 2008

Dal Pd un ricatto elettorale, al Senato leveremo seggi alla destra

Intervista a Fabio Mussi


«Un´intervista inaudita. Franceschini prova forse a prenderci per i fondelli?».

Ha lanciato un appello agli elettori della sinistra.
«No, è un vero e proprio ricatto elettorale. Prima il Pd ci scarica e ora, in extremis, di fronte ad una possibile, probabile sconfitta ecco che mette le mani avanti e si prepara ad addossarci la responsabilità del flop. Se Berlusconi vince, è colpa della sinistra che non vota Veltroni. Ma per favore. Io allora l´accusa la rovescio per intero».

In che modo, ministro?
«Mon ami, Ralph Nader c´est vous, siete voi del Pd. Mica Bertinotti».

Tesi piuttosto ardita. Va spiegata.
«La competizione si sta giocando esattamente con le regole che il Pd ha voluto, le squadre si affrontano con lo schema perseguito ostinatamente da Veltroni: la competizione con Berlusconi senza la sinistra. Non l´abbiamo certo voluta noi la fine del centrosinistra».
Ma anche per Rifondazione e la sinistra, dopo il governo Prodi, la fase dell´Unione era chiusa.
«Con i miei amici della Sinistra arcobaleno ho insistito molto, all´indomani della crisi di governo, per un incontro con Veltroni, per capire che margini c´erano. Noi la mossa l´abbiamo fatta ma dall´altra parte abbiamo trovato un muro. Il leader del Pd, alla fine, fece filtrare l´idea di una separazione consensuale. Ma quando mai: la scelta fu loro. Al diavolo la sinistra. Però stranamente in certi casi i voti della sinistra non olent, non puzzano».

Quando?
«Al comune di Roma, alle regionali in Sicilia, in centinaia di comuni in tutta Italia, dove il Pd si presenta insieme a noi».

La partita fra Veltroni e Berlusconi non si gioca sul filo dei voti?
«Non credo, ma ammesso e non concesso l´uscita di Franceschini è anche tecnicamente sbagliata: al Senato la Sinistra toglierà più seggi al Pdl che al Pd. Conti alla mano. Una ragione in più per impegnarsi al massimo, ovunque, a superare lo sbarramento dell´otto per cento. Scaricare su di noi è troppo facile e comodo, sia in chiave pre-elettorale ma anche post-elettorale...».

Allude ad una resa dei conti all´interno del Pd, in caso di sconfitta?
«Non metto bocca, le dinamiche interne del Pd sono cose che non mi riguardano più. Certo che a rovesciare su di noi i problemi loro, sono piuttosto abituati. Come per i 20 mesi di governo. Avevano 20 ministri su 25, il presidente del Consiglio, due vicepremier. Molti onori e molti oneri. Invece, se a Palazzo Chigi le cose non hanno funzionato, di chi è la colpa? Ma è ovvio: del ministro Mussi, di Ferrero, di Pecoraro. Ma ci sarà in quel partito qualcuno che si assume una responsabilità, 'adsum qui feci', come citava spesso Alessandro Natta? Comunque, nelle parole di Franceschini c´è qualcosa di ancora più inquietante, che mi fa rizzare i capelli».

Addirittura?
«Il presidenzialismo di fatto, che si realizzerebbe nel nostro paese con la vittoria di Veltroni o di Berlusconi, al tempo stesso premier, segretario di partito e capo della maggioranza parlamentare. Vorrei ricordare a Franceschini che l´Italia è un regime parlamentare. E che meno di due anni fa abbiamo chiamato il popolo italiano ad un referendum per bocciare la riforma costituzionale della destra, a forte impalcatura presidenzialista. Adesso il vicesegretario pd ci propina l´elogio di tutti i poteri al leader. Ce lo dica: si preparano a ripresentare insieme a Berlusconi quella stessa controriforma bocciata dagli italiani?».

Appello al voto pro-Veltroni rispedito al mittente.
«Di più. Lo faccio io un appello, al vecchio elettorato dei Ds. Date un voto che garantisca le persone che si sentono di sinistra, fate in modo che siano rappresentate, e perché in futuro si possa tenere aperta una prospettiva di governo di centrosinistra. Influendo sulla politica del Pd».

mercoledì 9 aprile 2008

CARLO BRUNELLI A PROPOSITO DELLE COOPERATIVE INTERVENTO

Resto ancora una volta attonito di fronte all’arroganza con cui Rifondazione Comunista si appropria di ciò che appartiene alla comunità e lo difende come fosse cosa propria.

Faccio presente (alla Sig.ra Ricciarelli) che il Comune a tutt’oggi non è solo cliente ma anche socio delle Cooperative intervento. Ho quindi tutto il diritto, come cittadino e come candidato Sindaco, di dire la mia sul modo con cui si conduce la gestione delle cooperative intervento. Cooperative, che ricordo alla Sig. Ricciarelli, sono nate per dare sostegno a persone in difficoltà nell’ambito della realtà falconarese e che pertanto fanno parte integrante della politica del welfare locale.

La Sig.ra Ricciarelli ricorderà che se è lì lo deve ad una precisa scelta politica del Sindaco Recanatini e non per la sua storia di cooperatrice. Ora invece la Sig.ra Ricciarelli parla come se le cooperative fossero cosa sua, staccate dalla realtà falconarese, tanto da precisare che il Comune oggi ha un ruolo “marginale”, a voler dire quindi come il Consorzio non sia più tenuto a condividere con la comunità locale ruolo e finalità delle cooperative intervento. Ritengo, da cittadino, questo atteggiamento inacettabile e spregevole.

Preciso, e voglio essere chiarissimo, che dire, come dico, che ritengo il consorzio una struttura inutile, non equivale affatto a dire la stessa cosa delle cooperative intervento.
Ho invece sempre ritenuto, e ritengo, le cooperative intervento una struttura meritoria e importante nella realtà locale, se e in quanto mentenute aderenti alle finalità sociali per cui sono nate. E mi trovo perfettamente d’accordo, in questo senso, con le preoccupazioni recentemente avanzate dalle forze sindacali (CGIL, CISL) circa l’attuale modalità di gestione da parte del Consorzio.

Per questo ritengo che le cooperative intervento debbano essere ricondotte a due cooperative, una di tipo A ed una di tipo B, recuperando gli originari obiettivi di sostegno sociale, in cui trovino possibilità di occupazione essenzialmente i soci che ne hanno maggiore bisogno. Per questo ritengo doveroso eliminare i costi delle strutture dirigenziali e restituire quegli importi ai soci lavoratori.

Non ho mai detto di voler tagliare le cooperative sociali. Tuttaltro, dico di tagliare i “rami morti”, come Lei Sig.ra Ricciarelli, tenuti lì solo dal collante della peggiore politica.
Carlo Brunelli
canditato Sindaco per Falconara