COMUNICATO STAMPA
PROGETTI API – NUOVE CENTRALI E RIGASSIFICATORI
Con l’ultima esternazione il presidente dell’API rilancia il progetto di costruzione di 2 nuove centrali termoelettriche da complessivi 580 Mw e in parallelo la costruzione di un rigassificatore davanti alla costa di Falconara, con la solita lusinga dei posti di lavoro, che, se non si lasciano sviluppare i progetti, si trasforma nella minaccia del loro drammatico taglio. (Non sembra proprio una novità).
L’azienda, che in oltre 50 anni ha avuto sempre la mano libera per espandersi senza regole, pregiudicando pesantemente la salute delle maestranze e dei cittadini, e di fatto impedendo alla città la possibilità di valorizzare la vocazione turistico balneare, che era stato un fattore di benessere diffuso fino agli anni ’50, riafferma prepotentemente il suo predominio sul territorio, la popolazione e i suoi rappresentanti.
Purtroppo gli attacchi alla salute pubblica e all’ambiente trovano ancora sempre troppi alleati.
Se la Regione, infatti, dice no alla costruzione della megacentrale da 520Mw, difendendo il PEAR che ha meritoriamente adottato, ma non così convintamente attuato, il Governo centrale risolve tranquillamente la questione invocando la Priorità strategica per lo sviluppo (quale sviluppo?) del Paese. Inoltre la Regione non riesce ad opporsi alla centrale da 60Mw, in quanto non incompatibile con il PEAR, dimenticando che in un’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) quale è la nostra zona, bisogna solo togliere agenti inquinanti e fattori di rischio, e non aggiungerne, anche se in quantità limitata. Inoltre solo pochi giorni fa il Consiglio regionale ha decretato che non si deve costruire un impianto di rigassificazione a Porto Recanati, per evitare rischi per la salute, danni all’ambiente, al turismo e alla pesca, mentre ciò non vale per Falconara.
D’altronde il Sindaco e la Giunta della città sono supini ai desiderata della famiglia Brachetti, che ogni tanto forse fa un po’ d’elemosina, a condizione di non essere disturbata.
Le rappresentanze sindacali interne e di categoria, inermi di fronte al ricatto, chiedono di evitare di fare arrabbiare il padrone, mentre la politica (quella con i numeri che potrebbero contare) tace.
Sinistra Ecologia e Libertà esprime la massima indignazione per l’arroganza di questi “padroni delle ferriere” e l’inconsistenza (a non voler pensare a interessi altri) dei nostri rappresentanti politici e istituzionali. Siamo molto preoccupati per la timidezza e la miopia dei rappresentanti sindacali che, oltre a cercare di proteggere i posti di lavoro (più che dalla protervia padronale, sembra da facinorosi ambientalisti), dovrebbero cercare di capire dove sta andando il Paese e la DIGNITA’ di TUTTI i lavoratori.
Ci rivolgiamo a tutti i cittadini affinché chiedano con forza ascolto e rispetto e ci mettiamo a disposizione di tutti coloro, che nei diversi ruoli che ricoprono vogliano aprire un confronto serio sulle complesse problematiche sottese da queste prospettive industriali e sul futuro di questo territorio nell’ottica di un progresso sociale ed economico sostenibile.
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