COMUNICATO STAMPA
Il Sindaco Brandoni è stato contagiato dalla sindrome di Zelig, dopo la riuscitissima serata con l’Assessore Cangini ed è diventato un battutista irresistibile.
Cosa ti è andato a
inventare per movimentare il dialogo in città in questo torrido
agosto?
In
attesa della ripresa dell’attività di raffinazione – “Lo Stato
non può rinunciare alla raffinazione” – ha detto – per
mitigare il dramma occupazionale che colpisce le maestranze della
raffineria (circa 380) e tutti i dipendenti delle ditte in appalto e
dell’indotto, perché non costruire nel sito un bell’inceneritore?
No,
perché, forse guardando i dati sulle emissioni inquinanti nel
territorio falconarese (ci ha appena dato una bella soddisfazione
anche Goletta Verde) il primo cittadino avrà ritenuto che siamo un
po’ scarsini di diossina.
Allora: l’aeroporto c’è, la raffineria c’è (e speriamo che, se facciamo tanti regali alla Famiglia, per farle sentire l’affetto della Città della Regione e del Governo, ci sarà restituita), una centrale termoelettrica niente male c’è, e probabilmente figlierà, il rigassificatore si farà, magari in società con GDF, ENI o altri soci, nonché con la Regione, il bypass ferroviario è già in fase esecutiva. Con l’inceneritore non ci mancherebbe più niente.
L’assorbimento
di mano d’opera si limiterebbe a una quarantina di addetti? Ma non
è che deve pensare a tutto il Sindaco, no? Intanto questo è un
contributo per il problema socio economico e in più Falconara si
pregierà di un altro simbolo di progresso e modernità.
Il
dramma è che non è una battuta, ma una proposta presentata
seriamente, che suona piuttosto come una provocazione. Alla pochezza
della soluzione occupazionale si accompagna un ulteriore pesante
impatto ambientale a carico dei cittadini e ci si allontana da una
corretta politica dei rifiuti, che dovrebbe tendere ad una
percentuale molto maggiore di raccolta differenziata, rispetto a
quella di prossimità attuata in città.
Questa
modalità, con la raccolta porta a porta, che si sta sviluppando in
tutti i comuni più virtuosi, non prevede l’utilizzo degli
inceneritori.
Quindi
siamo ad un’altra proposta anacronistica e sempre orientata agli
interessi delle aziende che gestiscono tali impianti, alla faccia del
benessere delle persone.
Noi crediamo che i
lavoratori e la cittadinanza di Falconara abbiano bisogno di proposte
meno umoristiche, sostenibili sia dal punto di vista ambientale che
da quello economico industriale, guardando ad un futuro che ci
impegna a cambiare decisamente direzione, invece che trovare
soluzioni di ripiego, fuori dalla storia e senza speranza.
E
chiediamo ai sindacati di tutelare i lavoratori, non chiedendo la
continuazione di attività ormai definitivamente tramontate in questo
Paese in questo momento storico, sapendo che così potranno soltanto
strappare piccole concessioni, a fronte della pretesa di avere le
mani libere per sfruttare ogni possibilità immediata di guadagno (la
beffa del rigassificatore si è consumata prima ancora che ai danni
di una città già stremata, sulla pelle di lavoratori), ma esigendo
che i finanziamenti ricevuti dall’Azienda vengano investiti in un
piano industriale serio, che preveda la progettazione di un’attività
di sicuro sviluppo per i prossimi decenni, compatibile con la salute
dei lavoratori e dei cittadini.
Il Coordinatore del Circolo territoriale SEL Falconara Marittima
G. Antonio Crocetti