Purtroppo una storia come tante altre, in cui la sordità e la cecità di un'amministrazione fa pagare lo scotto a chi, invece, vorrebbe costruire qualcosa di utile nel sociale; con una illogica quanto scellerata azione politica, la lotta di chi vede, nella battaglia ideologica, l'unico pretesto di legittimazione offerto dalla politica.
Il caso delle ex scuole Lorenzini di Villanova sono un esempio di sordità di una parte politica, allergica al confronto democratico, aliena dalla voglia e volontà di riorganizzare un sistema dissanguato dalla troppo ben nota malapolitica.
Quella delle es scuole Lorenzini è la storia di uno spazio abbandonato, isolato, recuperato dalla voglia di associazioni e volontari di creare qualcosa di nuovo, recuperando quel che ritenuto vecchio veniva reputato inutilizzabile. È la vicenda di uno spazio sociale autogestito sorto dalla voglia di valorizzare il capitale umano, recuperando un'area di Falconara troppo a lungo abbandonata e dimenticata dall'indigenza di politiche che, troppo facilmente, tendono a dimenticare il valore del lavoro di quelle persone che si muovono ad aiutare gli altri.
Quella delle es scuole Lorenzini è la storia di uno spazio abbandonato, isolato, recuperato dalla voglia di associazioni e volontari di creare qualcosa di nuovo, recuperando quel che ritenuto vecchio veniva reputato inutilizzabile. È la vicenda di uno spazio sociale autogestito sorto dalla voglia di valorizzare il capitale umano, recuperando un'area di Falconara troppo a lungo abbandonata e dimenticata dall'indigenza di politiche che, troppo facilmente, tendono a dimenticare il valore del lavoro di quelle persone che si muovono ad aiutare gli altri.
Sembrerebbe una storia a lieto fine, se si concludesse in questo modo. Ma non è così.
Come si legge nel comunicato stampa datato 17 marzo 2014: "da domenica 16 marzo diverse Associazioni di volontariato hanno dovuto abbandonare la loro sede presso l’edifico comunale Lorenzini di Villanova senza avere nessuna alternativa. Ma - prosegue il comunicato - la cosa grave è che l’Amministrazione comunale non ha dialogato con esse e non ha preso in seria considerazione un progetto autogestito".
Ancora una volta la sordità di chi fa politica senza guardare ciò che una attività concreta e attenta agli interessi della comunità avrebbe portato.
Ma la sordità non è solo quella di chi fa finta di non sentire, quando gli si chiedono spiegazioni; la sordità è in campo già da tempo: quando si è incominciato a lavorare per il bene del quartiere "una proposta c'era, quella di creare una sorta di cooperativa sociale magari dove fare ad esempio il pane e non solo per poi essere rivenduti". E l'obiettivo era concreto e a portata di mano: "Il ricavato, la maggior parte, sarebbe stato devoluto alla riqualificazione di un quartiere falconarese, quello di Villanova".
Prosegue l'articolo pubblicato da Vivere Ancona:
"Ma stando ai Comitati, Villanova e Ondaverde, quello che avrebbe potuto dare una svolta per il futuro del quartiere non sarebbe neanche stato preso in considerazione.“
Non tarda a giungere neppure la beffa poiché, le stesse associazioni si vedono muovere contro l'accusa di morosità, prontamente respinta al mittente che, fingendo di non ascoltare, non da risposte e, tanto meno, non produce alternative.
Il silenzio di una politica che non sa e non vuole dare risposte, mentre persone che si sono sacrificate in un progetto sociale vorrebbero averle. Una storia di silenzi, una storia come tante tante.
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