COMUNICATO STAMPA
IPOTESI DI SMANTELLAMENTO DELLA RAFFINERIA API
Le ultime notizie ci informano che la Società API sta maturando la decisione di dismettere l’attività di raffinazione nel sito di falconara, mantenendo l’attività di stoccaggio e la centrale elettrica IGCC, che sarà riconvertita a metano, (per il semplice motivo che l’utilizzo dello scarto della lavorazione del petrolio non sarà più finanziato dallo Stato, come avvenuto finora) decisione che comporterà una drastica (drammatica) perdita dei posti di lavoro.
Però solo pochi mesi fa la società garantiva che, qualora la Regione Marche e il Governo avessero accolto il progetto di realizzazione di un rigassificatore off shore davanti al litorale anconetano, i livelli occupazionali sarebbero stati mantenuti per altri 10 anni.
Ora l’azienda ha con molta serenità prospettato un altro scenario: la raffinazione non conviene più, come non conveniva la scorsa estate, per cui si smette. I lavoratori non serviranno più. Il rigassificatore se mai verrà realizzato, avrà bisogno di un numero di dipendenti diretti di gran lunga inferiore di quelli attuali.
Ma non l’avevamo sempre detto? Noi e i comitati di cittadini mobilitati per contrastare gli ultimi scempi proposti, attirandoci l’accusa di essere contro il progresso e contro i lavoratori.
Ora i lavoratori capiscono di essere stati “usati”, e, preoccupati, chiedono sostegno e garanzie.
Ora l’Assessore regionale al lavoro (di Falconara) dichiara che sosterrà la lotta dei lavoratori.
Ora il Sindaco, che ha sempre sostenuto tutte le iniziative dell’API “a prescindere” vuole incontrare l’amministratore delegato, non si sa bene con quali speranze.
Noi siamo molto preoccupati per lo scenario di ulteriore impoverimento e degrado sociale che si prospetta per la nostra città, ma crediamo che soltanto pretendendo dalla Società API una tempestiva riconversione alle tecnologie energetiche da fonti rinnovabili, che la stessa società realizza in altri siti e, contemporaneamente obbligando l’azienda alla bonifica del sito, come previsto dalle leggi nazionali e comunitarie e dagli impegni sottoscritti in occasione del rinnovo della concessione fino al 2020, impedendogli di lasciare in eredità a questa città martoriata un’altra catastrofe chimica come la ex Montedison, ci sia la possibilità di porre rimedio al collasso occupazionale che ci aspetta.
Che ne pensano i sindacati interni? E la Giunta Brandoni ? E il Governatore Spacca, la sua Giunta e il Consiglio Regionale?
Noi saremo come sempre dalla parte di lavoratori e dei cittadini, sperando di vederli finalmente uniti, perché altrimenti vinceranno sempre i più forti, i camaleonti e i gattopardi, a spese della popolazione attuale e delle generazioni future.
Ma non finisce qui. Al danno si aggiunge la beffa. Nel giorno in cui viene annunciata la dismissione della raffineria, il CIPE annuncia l’avvio del By Pass ferroviario progettato per non far più passare i treni attraverso la raffineria, mettendo finalmente in sicurezza i viaggiatori. Un altro scempio, che demolirà il già disastrato quartiere di Villanova, distruggerà uno dei pochi polmoni verdi della città: il Parco del Cormorano e l’annesso laghetto - un area umida di alto valore naturalistico –, e terreni agricoli di alta qualità; costringerà i residenti ad un esodo forzoso, con un costo finanziario per la collettività di 210 milioni , mentre sono venuti meno i motivi per cui era stato progettato.
Tutto bene Sindaco Brandoni? Tutto bene Governatore Spacca? Noi crediamo proprio di no e vorremmo che tali temi vengano trattati in maniera diffusa trasparente e rispettosa.
Circolo territoriale SEL Falconara Marittima
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