Bene, allora alla risposta dell'Assessore Regionale Marco Amagliani all'interrogazione dei Consiglieri regionali Binci (SD) e Brandoni (PRC) rispondono i tecnici della Provincia.
Ma non ci sembra che la problematica sia riducibile a "sottigliezze tecniche", piuttosto che abbia una consistente portata politica, sia per la tutela del territorio e la responsabile pianificazione urbanistica, sia per l'istanza di un'azione amministrattiva rispettosa delle norme, che sono state stabilite a garanzia degli interessi collettivi, e che i pubblici amministratori per primi devono essere impegnati a rispettare. Azione amministrativa che deve anche dare sempre ampia dimostrazione che le motivazioni che la muovono sono indirizzate alla prevalenza del bene comune, convincendo che le azioni intraprese sono necessarie, opportune e migliori di ogni alternativa proponibile e opponibile.
Sinistra democratica non si accontenta di "smuovere le acque", ma pretende risposte esaustive ed anche cambiamenti di decisioni, qualora venga dimostrato che queste siano affette da irregolarità, inopportunità, o non perseguano gli interessi generali, ma siano subordinate ad altre esigenze.
Come ad esempio far quadrare i conti del bilancio con gli oneri di urbanizzazione, autorizzando opere non necessarie, in una situazione in cui il Piano regolatore è ancora in larga parte da attuare e la popolazione è in calo.
La Variante urbanistica, che andrà ad aggiungersi all'edificazione di un'area per una superficie tale da raddoppiare l'edificato di Castelferretti, legata al Progetto Quadrilatero, genererà una ulteriore colata di cemento in un comune con una densità abitativa già altissima e divorerà una parte di territorio posto sotto tutela per pregio paesaggistico. A chi giova tutto ciò, oltre ovviamente ai proprieteri terrieri e ai costruttori? Scelte di questo tipo non hanno effetti passeggeri, per cui una prossima Amministrazione potrebbe porvi qualche rimedio, ma rimarranno per le generazioni future, in una città già devastata nella seconda metà del secolo scorso per la mancanza di prospettiva della classe politica, l'avidità degli speculatori e il disinteresse e l'incapacità di mobilitazione di una popolazione in buona parte con scarso radicamento, in quanto affluita da fuori per i cambiamenti sociali verificatesi.
In un momento in cui tutto un modello economico sociale e culturale è messo in discussione non è possibile abbassare la guardia e consentire politiche così miopi e devastanti.
Sinistra democratica si oppone fermamente e chiamerà i cittadini e le aggregazioni politiche e sociali che hanno a cuore il futuro dei loro figli a denunciare la politica che, giustificandosi con impellenze catastrofiche, avvalla interessi predatori, dilania ulteriormente l'ambiente e lacera la coesione sociale.
Si allega la nota dal Coordinatore provinciale di Sinistra democratica inviata ai giornali locali Corriere adriatico e Messaggero
E' abbastanza irrituale e sorprendente che venga da non meglio precisati "tecnici della Provincia" il primo commento alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'urbanistica, Marco Amagliani, sulla nota questione della Variante PRG a CAstelferretti. Ancor più sorprendenti le loro accuse di "intromissione" verso i propri colleghi della Regione. Insomma, appare decisamente fuorviante che si tenti di ridurre il tutto ad uno scontro "tra tecnici".
In verità, le affermazioni dell'assessore Amagiani, in risposta ad una interrogazione di due consiglieri regionali (Massimo Binci e Giuliani Brandoni), paiono più che corrette.
Andando all'osso, da un lato la Regione riconosce che non ha "potere sostitutivo" verso "scelte operate da un'altra autorità competente" (la Provincia); dall'altro, evidenzia "che la procedura seguita dalla Provincia di Ancona presenta delle anomalie" (in quanto "unaprocedura di VAS non può essere attivata dopo l'adozione dei piani di programma") e conclude con il "parere che la Provincia di Ancona debba essere invitata ad effettuare una nuova riflessione sugli atti emanati" finalizzata ad "un perfezionamento del provvedimento..."
Come è evidente, destinatari degli inviti della Regione sono gli Organi politici e amministrativi (non quelli tecnici) della Provincia. Dunque, spetta alla politica dare risposte e Sinistra Democratica le attende innanzitutto dalla Presidente Casagrande e da quella Giunta Provinciale, che ha espresso parere favorevole, pur con prescrizioni, alla discussa e discutibile Variante varata (pare per "ragioni di cassa") dall'allora Commissario prefettizio e fatta propria dall'Amministrazione comunale di Goffredo Brandoni.
Nell'attesa, non si può che esprimere condivisione e soddisfazione per la posizione della Regione.
L'evidente conflitto politico-istituzionale (e non tecnico) che siè determinato, si poteva evitare se Presidente e Giunta provinciale avessero dedicato maggiore considerazione alla puntuale e argomentata nota dei consiglieri di Sinistra Democratica Luca Barbadoro e Marco Giardini che, prima che il caso giungesse alla deliberazione della Giunta, avevano sollecitato quella "riapertura della istruttoria tecnica" che oggi anche la Regione consiglia e che avevano definito la quiestione della VAS "come l'aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato" ( la nota è ancora consultabile sul sito web del Gruppo consiliare SD della Provincia).
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale Sinistra Democratica.
Ma non ci sembra che la problematica sia riducibile a "sottigliezze tecniche", piuttosto che abbia una consistente portata politica, sia per la tutela del territorio e la responsabile pianificazione urbanistica, sia per l'istanza di un'azione amministrattiva rispettosa delle norme, che sono state stabilite a garanzia degli interessi collettivi, e che i pubblici amministratori per primi devono essere impegnati a rispettare. Azione amministrativa che deve anche dare sempre ampia dimostrazione che le motivazioni che la muovono sono indirizzate alla prevalenza del bene comune, convincendo che le azioni intraprese sono necessarie, opportune e migliori di ogni alternativa proponibile e opponibile.
Sinistra democratica non si accontenta di "smuovere le acque", ma pretende risposte esaustive ed anche cambiamenti di decisioni, qualora venga dimostrato che queste siano affette da irregolarità, inopportunità, o non perseguano gli interessi generali, ma siano subordinate ad altre esigenze.
Come ad esempio far quadrare i conti del bilancio con gli oneri di urbanizzazione, autorizzando opere non necessarie, in una situazione in cui il Piano regolatore è ancora in larga parte da attuare e la popolazione è in calo.
La Variante urbanistica, che andrà ad aggiungersi all'edificazione di un'area per una superficie tale da raddoppiare l'edificato di Castelferretti, legata al Progetto Quadrilatero, genererà una ulteriore colata di cemento in un comune con una densità abitativa già altissima e divorerà una parte di territorio posto sotto tutela per pregio paesaggistico. A chi giova tutto ciò, oltre ovviamente ai proprieteri terrieri e ai costruttori? Scelte di questo tipo non hanno effetti passeggeri, per cui una prossima Amministrazione potrebbe porvi qualche rimedio, ma rimarranno per le generazioni future, in una città già devastata nella seconda metà del secolo scorso per la mancanza di prospettiva della classe politica, l'avidità degli speculatori e il disinteresse e l'incapacità di mobilitazione di una popolazione in buona parte con scarso radicamento, in quanto affluita da fuori per i cambiamenti sociali verificatesi.
In un momento in cui tutto un modello economico sociale e culturale è messo in discussione non è possibile abbassare la guardia e consentire politiche così miopi e devastanti.
Sinistra democratica si oppone fermamente e chiamerà i cittadini e le aggregazioni politiche e sociali che hanno a cuore il futuro dei loro figli a denunciare la politica che, giustificandosi con impellenze catastrofiche, avvalla interessi predatori, dilania ulteriormente l'ambiente e lacera la coesione sociale.
Si allega la nota dal Coordinatore provinciale di Sinistra democratica inviata ai giornali locali Corriere adriatico e Messaggero
E' abbastanza irrituale e sorprendente che venga da non meglio precisati "tecnici della Provincia" il primo commento alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'urbanistica, Marco Amagliani, sulla nota questione della Variante PRG a CAstelferretti. Ancor più sorprendenti le loro accuse di "intromissione" verso i propri colleghi della Regione. Insomma, appare decisamente fuorviante che si tenti di ridurre il tutto ad uno scontro "tra tecnici".
In verità, le affermazioni dell'assessore Amagiani, in risposta ad una interrogazione di due consiglieri regionali (Massimo Binci e Giuliani Brandoni), paiono più che corrette.
Andando all'osso, da un lato la Regione riconosce che non ha "potere sostitutivo" verso "scelte operate da un'altra autorità competente" (la Provincia); dall'altro, evidenzia "che la procedura seguita dalla Provincia di Ancona presenta delle anomalie" (in quanto "unaprocedura di VAS non può essere attivata dopo l'adozione dei piani di programma") e conclude con il "parere che la Provincia di Ancona debba essere invitata ad effettuare una nuova riflessione sugli atti emanati" finalizzata ad "un perfezionamento del provvedimento..."
Come è evidente, destinatari degli inviti della Regione sono gli Organi politici e amministrativi (non quelli tecnici) della Provincia. Dunque, spetta alla politica dare risposte e Sinistra Democratica le attende innanzitutto dalla Presidente Casagrande e da quella Giunta Provinciale, che ha espresso parere favorevole, pur con prescrizioni, alla discussa e discutibile Variante varata (pare per "ragioni di cassa") dall'allora Commissario prefettizio e fatta propria dall'Amministrazione comunale di Goffredo Brandoni.
Nell'attesa, non si può che esprimere condivisione e soddisfazione per la posizione della Regione.
L'evidente conflitto politico-istituzionale (e non tecnico) che siè determinato, si poteva evitare se Presidente e Giunta provinciale avessero dedicato maggiore considerazione alla puntuale e argomentata nota dei consiglieri di Sinistra Democratica Luca Barbadoro e Marco Giardini che, prima che il caso giungesse alla deliberazione della Giunta, avevano sollecitato quella "riapertura della istruttoria tecnica" che oggi anche la Regione consiglia e che avevano definito la quiestione della VAS "come l'aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato" ( la nota è ancora consultabile sul sito web del Gruppo consiliare SD della Provincia).
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale Sinistra Democratica.
Nessun commento:
Posta un commento