Dunque le multine non sono sanzioni ma solo
"pratiche per semplificare la riscossione".
Questa è la laconica risposta alla legittima domanda che SEL di Falconara aveva
posto all'amministrazione comunale, risposta pervenuta peraltro dalla
"municipale".
Il termine "sanzione" però non è un'espressione
di SEL, ma la trascrizione letterale tratta dalle osservazioni del comandante
della polizia municipale, che così scrive: "si nutrono forti perplessità
riguardo la possibilità da parte degli ausiliari del traffico di poter applicare SANZIONI AGEVOLATE".
La "municipale" liquida in 4 parole, ma non
dipana i dubbi, derubricando la multina (così la chiama l'amministrazione
comunale) in una pratica per semplificare la riscossione.
In realtà quei 5 euro sono il prezzo che gli
automobilisti pagano in caso di superamento dei tempi di sosta nei parcheggi a
pagamento.
Per dirla più chiaramente significa che chi
sosta oltre il tempo consentito invece di pagare una multa per divieto di sosta
ottiene una specie di condono.
Ci sono due fatti
negativi: il primo quello più importante è che con
questa pratica il Comune subisce un danno erariale in quanto viene a mancare una
entrata economica. L'importo della multina infatti va direttamente nelle casse
della società che gestisce il controllo dei parcheggi a pagamento e non nelle
casse comunali. La multina quindi diventa una specie di risarcimento alla
società. Questa pratica, è bene che si sappia non è prevista dal codice della
strada.
Il secondo, non meno grave, è
che questa "pratica" diseduca i cittadini al rispetto delle regole.
La risposta della "municipale" (sarebbe stato
meglio che a rispondere fosse stato l'assessore competente o almeno il
comandante della municipale), si limita ad affermare che il problema è stato
"decontestualizzato", ma contraddice la sfilza di osservazioni (tutte negative)
del comandante dei Vigili, scritte nero su bianco sulla determina dirigenziale
del 28 dicembre scorso.
Come è possibile decontestualizzare la sentenza
della Corte dei Conti n. 888 del 19/09/012, o la nota del ministero dei
trasporti n. 74779 del 30/07/07, o della Suprema Corte di Cassazione 12834 23
febbraio 31 maggio 2007? Tutti documenti citati con le osservazioni nella
determina.
Una "decontestualizzazione"che dovrebbe essere
ufficializzata almeno con un atto pubblico.
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