Venerdì 9 ottobre dalle ore 18,00 presso il Centro culturale Piero Pergoli di Piazza G. Mazzini a Falconara M. si è tenuto il Convegno pubblico intitolato “Il Ruolo delle Cooperative sociali in un periodo di crisi – Futuro e prospettive a Falconara” organizzato dal Gruppo consiliare Provinciale di Sinistra Democratica e l’Associazione per la Sinistra di Falconara Marittima.
Alla presenza di cittadini e lavoratori delle cooperative sociali sono intervenuti la Segretaria della CGIL Camera del Lavoro di Falconara Valeria Talevi, il Capogruppo del gruppo consiliare provinciale di Sinistra Democratica Luca Barbadoro, l’Assessore alle Politiche sociali della Provincia di Ancona Gianni Fiorentini. Nel convegno è stata evidenziata la generale crisi economica ed occupazionale che ha colpito anche la nostra regione ed è stata espressa solidarietà a tutti i lavoratori che in questi giorni stanno lottando per la difesa dei posti di lavoro, in particolare le maestranze dell’API, dell’Aethra, del CAM del Cantiere Navale.
Negli interventi si è evidenziata l’importante duplice funzione svolta dalle cooperative sociali, di assicurare servizi pubblici fondamentali e contemporaneamente di favorire l’inserimento lavorativo e sociale dei settori più deboli della popolazione. É altresì emersa una forte preoccupazione da parte dei relatori per la situazione economica e occupazionale delle Cooperative intervento delle quali il Comune di Falconara è socio. Si è chiesto all’Amministrazione Comunale di adoperarsi affinché le realtà cooperative operanti sul territorio vengano rilanciate, aiutandole a superare le criticità attuali, con uno sguardo che vada oltre le contingenze finanziarie e tenga conto della loro valenza complessiva, sostenendo i lavoratori e promuovendo una rinnovata, più razionale ed efficace visione gestionale. L’Assessore provinciale alle Politiche sociali ha offerto la propria disponibilità a fare da sponda istituzionale ad un processo di concertazione con gli Enti locali per approfondire le problematiche, e cercare un’azione sinergica sulla base delle rispettive competenze. E’ intervenuto anche il Sindaco di Monte San Vito Gloria Sordoni, che ha auspicato il superamento della ripetizione di soluzioni singole per problemi analoghi in capo ai comuni di territori limitrofi, nella ricerca di risposte unitarie.
Il Vice sindaco Gilberto Baldassarri si è impegnato ad aprire un tavolo di discussione con il sindacato e con l’assessorato provinciale alle politiche sociali per approfondire le problematiche emerse.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6
domenica 11 ottobre 2009
mercoledì 7 ottobre 2009
martedì 8 settembre 2009
CLANDESTINO DAY
SEI INVITATO A PARTECIPARE per manifestare la contrarietà alle leggi dei respingimenti e dell'intolleranza. Contro il razzismo che dilaga, venerdì 25 settembre alle ore 17.30 in Piazza Mazzini a Falconara Marittima.
passa parola
martedì 11 agosto 2009
IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA A FALCONARA VIENE APPALTATO A DITTE ESTERNE
L’associazione per la Sinistra di Falconara in merito al bando di gara deliberato nel Consiglio comunale del 29 giugno ritiene che l’Amministrazione comunale abbia dato prova di pressapochismo, arroganza e accanimento ideologico, nell’assumere decisioni che incidono sulla vita di varie categorie di cittadini, ignorando le problematiche sociali e in ossequio ad una visione pseudo liberista, che presta il fianco a grossi gruppi aziendali, verosimilmente non radicati sul territorio, che godono di posizioni dominanti.
Viene invece messo in subordine l’interesse immediato di un servizio di qualità, rivolto oltretutto ad un’utenza da tutelare, nonché il contributo che potrebbe offrire al mantenimento di decenti livelli occupazionali nel territorio. Problema questo che sarebbero da tenere nella massima considerazione in un momento di così pesante crisi.
Tale decisione ha prodotto effetti negativi immediati, quali la perdita del posto di lavoro di dipendenti delle Cooperative Intervento collocati presso le strutture comunali, in quanto sostituiti da dipendenti comunali già in servizio presso gli impianti di refezione, che a loro volta cedono il posto ai dipendenti della Ditta appaltatrice. La clausola di salvaguardia per il personale dipendente prevista all’art. 42 del disciplinare non ha salvaguardato questi lavoratori coinvolti in un perverso effetto domino.
Ma anche gli stessi dipendenti delle cooperative impegnati nel servizio mensa, crediamo, non hanno nessuna garanzia di ricevere un trattamento economico e giuridico analogo a quello previgente.
Viene invece messo in subordine l’interesse immediato di un servizio di qualità, rivolto oltretutto ad un’utenza da tutelare, nonché il contributo che potrebbe offrire al mantenimento di decenti livelli occupazionali nel territorio. Problema questo che sarebbero da tenere nella massima considerazione in un momento di così pesante crisi.
Tale decisione ha prodotto effetti negativi immediati, quali la perdita del posto di lavoro di dipendenti delle Cooperative Intervento collocati presso le strutture comunali, in quanto sostituiti da dipendenti comunali già in servizio presso gli impianti di refezione, che a loro volta cedono il posto ai dipendenti della Ditta appaltatrice. La clausola di salvaguardia per il personale dipendente prevista all’art. 42 del disciplinare non ha salvaguardato questi lavoratori coinvolti in un perverso effetto domino.
Ma anche gli stessi dipendenti delle cooperative impegnati nel servizio mensa, crediamo, non hanno nessuna garanzia di ricevere un trattamento economico e giuridico analogo a quello previgente.
È più facilmente ipotizzabile, che verranno utilizzate in larga scala tutte le forme di sfruttamento dei lavoratori che le attuali norme consentono: D’altronde nel disciplinare sono addirittura previsti il ricorso a subappalto e a contratti di Co.Co.Pro.
Le cooperative Intervento, di cui, sottolineiamo, il Comune è socio, evidentemente non hanno negli ultimi anni investito intelligentemente in una crescita di professionalità e di credito, tali da renderle finanziariamente indipendenti e sane; inoltre, per la grande valenza sociale che devono avere le cooperative, troppo spesso non hanno saputo tutelare le categorie di lavoratori appartenenti alle fasce più deboli.
Riteniamo che sarebbe più opportuno chiedere conto agli amministratori degli errori e delle inadeguatezze che si sono verificate nella gestione delle Cooperative, e che per responsabilità dovranno essere sostituiti, con altri più qualificati, in un ottica meritocratica e scevra da condizionamenti politici. Non smantellare o esautorare completamente le strutture penalizzando soltanto i lavoratori, come si sta facendo. Piuttosto queste vanno razionalizzate, se necessario ridotte di numero e sgravate di sovrastrutture posticce, costose ed inutili, quali il “Consorzio”.
Le cooperative Intervento, di cui, sottolineiamo, il Comune è socio, evidentemente non hanno negli ultimi anni investito intelligentemente in una crescita di professionalità e di credito, tali da renderle finanziariamente indipendenti e sane; inoltre, per la grande valenza sociale che devono avere le cooperative, troppo spesso non hanno saputo tutelare le categorie di lavoratori appartenenti alle fasce più deboli.
Riteniamo che sarebbe più opportuno chiedere conto agli amministratori degli errori e delle inadeguatezze che si sono verificate nella gestione delle Cooperative, e che per responsabilità dovranno essere sostituiti, con altri più qualificati, in un ottica meritocratica e scevra da condizionamenti politici. Non smantellare o esautorare completamente le strutture penalizzando soltanto i lavoratori, come si sta facendo. Piuttosto queste vanno razionalizzate, se necessario ridotte di numero e sgravate di sovrastrutture posticce, costose ed inutili, quali il “Consorzio”.
Il mito della privatizzazione dei servizi pubblici perché “privato è efficiente” è ormai logoro e la sua falsità l’abbiamo toccata tutti con mano nelle strutture ospedaliere di cui abbiamo avuto esperienza.
La necessità di economizzare e di rientrare nei budget viene garantita da offerte di basso costo, ma di pessima qualità, e di mortificazione dei lavoratori, come non si potrebbe permettere l’ente pubblico, che, almeno fino ad ora, deve rispettare i contratti collettivi di categoria. Privato è certamente efficiente, per il proprio tornaconto, ma non a vantaggio del cliente/cittadino/utente, che subisce, perché non ha la possibilità di sostituire il fornitore.
La necessità di economizzare e di rientrare nei budget viene garantita da offerte di basso costo, ma di pessima qualità, e di mortificazione dei lavoratori, come non si potrebbe permettere l’ente pubblico, che, almeno fino ad ora, deve rispettare i contratti collettivi di categoria. Privato è certamente efficiente, per il proprio tornaconto, ma non a vantaggio del cliente/cittadino/utente, che subisce, perché non ha la possibilità di sostituire il fornitore.
L’associazione per la Sinistra di Falconara sostiene i lavoratori e invita le famiglie a vigilare attentamente sulla qualità dei servizi di refezione che saranno prestati ai loro figli!
sabato 13 giugno 2009
SINISTRA E LIBERTA', IL PROGETTO CONTINUA
Il progetto di una sinistra moderna, ecologista, laica ed innovativa continua.
Sono concordi i segretari delle forze che hanno dato vita a Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, Grazia Francescato, Riccardo Nencini, Claudio Fava e Umberto Guidoni che in una riunione svoltasi ieri sera hanno analizzato i risultati elettorali.
Sinistra e Libertà, innanzitutto, ringrazia il milione di elettrici e di elettori che l’hanno sostenuta. Il risultato alle elezioni europee, ottenuto in condizioni difficilissime con l’oscuramento da parte dei media e con scarsissime risorse a disposizione è sicuramente una base di partenza incoraggiante e da non disperdere.
Per questa ragione nella riunione si è deciso di dar vita ad una serie di incontri nazionali aperti al contributo dei territori, di personalità della società civile nel mese di luglio e di sostenere i candidati del centrosinistra impegnati dei ballottaggi, laddove ci siano le condizioni politiche.
Sinistra e Libertà ha deciso, infine, di non appoggiare il referendum che rappresenta un attacco alla democrazia ed al pluralismo.
L’indicazione di Sinistra e Libertà sarà, infatti, quella di invitare gli elettori a non andare a votare per il referendum e di non ritirare la scheda del referendum nelle località dove si svolgono i ballottaggi.
Sono concordi i segretari delle forze che hanno dato vita a Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, Grazia Francescato, Riccardo Nencini, Claudio Fava e Umberto Guidoni che in una riunione svoltasi ieri sera hanno analizzato i risultati elettorali.
Sinistra e Libertà, innanzitutto, ringrazia il milione di elettrici e di elettori che l’hanno sostenuta. Il risultato alle elezioni europee, ottenuto in condizioni difficilissime con l’oscuramento da parte dei media e con scarsissime risorse a disposizione è sicuramente una base di partenza incoraggiante e da non disperdere.
Per questa ragione nella riunione si è deciso di dar vita ad una serie di incontri nazionali aperti al contributo dei territori, di personalità della società civile nel mese di luglio e di sostenere i candidati del centrosinistra impegnati dei ballottaggi, laddove ci siano le condizioni politiche.
Sinistra e Libertà ha deciso, infine, di non appoggiare il referendum che rappresenta un attacco alla democrazia ed al pluralismo.
L’indicazione di Sinistra e Libertà sarà, infatti, quella di invitare gli elettori a non andare a votare per il referendum e di non ritirare la scheda del referendum nelle località dove si svolgono i ballottaggi.
mercoledì 10 giugno 2009
ELEZIONI EUROPEE 2009 RISULTATI FALCONARA MARITTIMA
Dal sito del Comune di Falconara Marittima
Elezione parlamento europeo 2009
Voti alle liste - Riepilogo voti
Sezioni Pervenute 28 su 28
Affluenza alle urne
Elettori Maschi 10543 Votanti Maschi 7104 67,38%
Elettrici Femmine 11745 Votanti Femmine 7396 62,97%
Totale Elettori 22288 Totale Votanti 14500 65,06%
1 SINISTRA E LIBERTA' FED.VERDI 606 4,29%
2 IL POPOLO DELLA LIBERTA' 4122 29,20%
3 RIF.COMUNISTA-SIN.EUROPEA-PDCI 661 4,68%
4 LIBERAL DEMOCR.ITALIANI ESTERO 23 0,16%
5 FORZA NUOVA 203 1,44%
6 UDC E DEMOCRATICI DI CENTRO 773 5,48%
7 MOVIMENTO SOCIALE FIAMMA TRIC. 115 0,81%
8 PART. COMUNISTA DEI LAVORATORI 140 0 0,99%
9 PARTITO DEMOCRATICO 4927 34,90%
10 DESTRA-MPA-PENSIONATI-ALL.CENT 36 0,26%
11 L. EMMA BONINO-MARCO PANNELLA 356 2,52%
12 LEGA NORD 564 4,00%
13 ITALIA DEI VALORI-L. DI PIETRO 1590 11,26%
Per i voti e preferenze in dettaglio clicca qui
Elezione parlamento europeo 2009
Voti alle liste - Riepilogo voti
Sezioni Pervenute 28 su 28
Affluenza alle urne
Elettori Maschi 10543 Votanti Maschi 7104 67,38%
Elettrici Femmine 11745 Votanti Femmine 7396 62,97%
Totale Elettori 22288 Totale Votanti 14500 65,06%
1 SINISTRA E LIBERTA' FED.VERDI 606 4,29%
2 IL POPOLO DELLA LIBERTA' 4122 29,20%
3 RIF.COMUNISTA-SIN.EUROPEA-PDCI 661 4,68%
4 LIBERAL DEMOCR.ITALIANI ESTERO 23 0,16%
5 FORZA NUOVA 203 1,44%
6 UDC E DEMOCRATICI DI CENTRO 773 5,48%
7 MOVIMENTO SOCIALE FIAMMA TRIC. 115 0,81%
8 PART. COMUNISTA DEI LAVORATORI 140 0 0,99%
9 PARTITO DEMOCRATICO 4927 34,90%
10 DESTRA-MPA-PENSIONATI-ALL.CENT 36 0,26%
11 L. EMMA BONINO-MARCO PANNELLA 356 2,52%
12 LEGA NORD 564 4,00%
13 ITALIA DEI VALORI-L. DI PIETRO 1590 11,26%
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mercoledì 3 giugno 2009
DALL’EX HOTEL MARISA 10 APPARTAMENTI PER L’EDILIZIA SOVVENZIONATA
ASSOCIAZIONE PER LA SINISTRA FALCONARA
COMUNICATO STAMPA
Guardiamo con soddisfazione l’acquisto da parte dell’ERAP dell’ex Hotel Marisa con parte di finanziamenti destinati a Falconara per il Contratto di Quartiere che rischiavano di andare perduti, perché va nella direzione da noi auspicata di dare una parziale risposta alla domanda di alloggi a canone sociale recuperando un immobile situato al centro della città e senza utilizzare nuovo territorio.
Dopo aver ascoltato per molto tempo sterili dichiarazioni di chiara matrice propagandistica da parte dell’amministrazione comunale, ecco un fatto concreto, l’unico che ha permesso per ora al Comune di salvare il traballante Bilancio comunale.
Le promesse di entrate certe grazie all’accordo con Quadrilatero Spa si stanno rivelando poco attendibili e anzi come prevedibile molti sono i dubbi di una possibile collocazione della Fiera Regionale a Falconara. Sono praticamente cadute nel vuoto anche le belle parole del sindaco Brandoni sulle certezza delle entrate derivate dalle accise petrolifere, sventolate più volte in campagna elettorale.
La Sinistra di questa città, in particolar modo Sinistra Democratica, con modestia e coerenza ha invece lavorato per favorire il concretizzarsi di soluzioni positive, compresa la vendita dell’ex Hotel Marisa, per uscire dal dissesto comunale, salvaguardando l’interesse dei cittadini prima ancora della visibilità del proprio Partito.
La cessione dello stabile di via Flaminia infatti, è la scelta migliore soprattutto in un’ottica di riqualificazione della città che vuole dare priorità al riutilizzo di immobili dismessi piuttosto che fare nuove costruzioni, nel rispetto del territorio. Dieci nuove abitazioni che saranno a disposizione delle famiglie in graduatoria a Falconara. Un primo passo per risolvere il problema casa, anche se riteniamo che la risposta vera al problema casa sia innanzitutto destinare più alloggi, anche privati, all'affitto, contro la tendenza degli ultimi anni a costruire per vendere perché questo già di per se servirebbe a calmierare i prezzi.
Associazione per la Sinistra Falconara
COMUNICATO STAMPA
Guardiamo con soddisfazione l’acquisto da parte dell’ERAP dell’ex Hotel Marisa con parte di finanziamenti destinati a Falconara per il Contratto di Quartiere che rischiavano di andare perduti, perché va nella direzione da noi auspicata di dare una parziale risposta alla domanda di alloggi a canone sociale recuperando un immobile situato al centro della città e senza utilizzare nuovo territorio.
Dopo aver ascoltato per molto tempo sterili dichiarazioni di chiara matrice propagandistica da parte dell’amministrazione comunale, ecco un fatto concreto, l’unico che ha permesso per ora al Comune di salvare il traballante Bilancio comunale.
Le promesse di entrate certe grazie all’accordo con Quadrilatero Spa si stanno rivelando poco attendibili e anzi come prevedibile molti sono i dubbi di una possibile collocazione della Fiera Regionale a Falconara. Sono praticamente cadute nel vuoto anche le belle parole del sindaco Brandoni sulle certezza delle entrate derivate dalle accise petrolifere, sventolate più volte in campagna elettorale.
La Sinistra di questa città, in particolar modo Sinistra Democratica, con modestia e coerenza ha invece lavorato per favorire il concretizzarsi di soluzioni positive, compresa la vendita dell’ex Hotel Marisa, per uscire dal dissesto comunale, salvaguardando l’interesse dei cittadini prima ancora della visibilità del proprio Partito.
La cessione dello stabile di via Flaminia infatti, è la scelta migliore soprattutto in un’ottica di riqualificazione della città che vuole dare priorità al riutilizzo di immobili dismessi piuttosto che fare nuove costruzioni, nel rispetto del territorio. Dieci nuove abitazioni che saranno a disposizione delle famiglie in graduatoria a Falconara. Un primo passo per risolvere il problema casa, anche se riteniamo che la risposta vera al problema casa sia innanzitutto destinare più alloggi, anche privati, all'affitto, contro la tendenza degli ultimi anni a costruire per vendere perché questo già di per se servirebbe a calmierare i prezzi.
Associazione per la Sinistra Falconara
sabato 23 maggio 2009
VOTA SINISTRA E LIBERTA' VOTA CLAUDIO FAVA
ALLE ELEZIONI EUROPEE
Circoscrizione: italia centrale, italia insulare, italia nord occidentale
CLAUDIO FAVA
Nato a: Catania, 15 aprile 1957
Deputato europeo e coordinatore nazionale di Sinistra Democratica. Oggi è tra i promotori della lista e del progetto politico di Sinistra e Libertà.
Laureato in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1982, Fava ha lavorato per il Corriere della Sera, l’Espresso, l’Europeo e la Rai, in Italia e dall’estero. Dal 1984, dopo la morte del padre, ha assunto la direzione de “I Siciliani” raccogliendo, assieme a tutti gli altri giovani compagni della redazione, il testimone di una battaglia che ha saputo fare di questa rivista un laboratorio di nuova cultura della legalità e dell’impegno antimafioso.
Tra i fondatori della Rete, è stato deputato all’Assemblea regionale siciliana nel ‘91 e al Parlamento nazionale nel 1992. Il 13 giugno 2004 è stato rieletto, per la seconda volta, deputato al Parlamento Europeo con 221.958 preferenze.
Iscritto al Gruppo del Socialismo Europeo (PSE), è capogruppo del PSE in Commissione Giustizia e Libertà pubbliche. Nel 2006 ha guidato la Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sui sequestri illeciti operati dalla Cia nel territorio europeo. Proprio per il lavoro sulla CIA il settimanale britannico “The Economist” lo ha premiato come il miglior parlamentare europeo dell’anno 2007.
Scrittore, autore per il teatro, il cinema e la televisione, è lo sceneggiatore, con Monica Zapelli, del film “I cento passi”, premiato con il Leone d’oro alla sceneggiature al Venezia.
venerdì 22 maggio 2009
EUROPEE 2009: ROBERTO MUSACCHIO
Venerdì 22 maggio 2009 Ore 18,00
Piazza Fratelli Bandiera vicino mercato delle erbe
Falconara Marittima
ROBERTO MUSACCHIO
Candidato alle elezioni europee per SINISTRA E LIBERTA'
Incontrerà i cittadini
assieme all'associazione per la Sinistra di Falconara
Falconara Marittima
ROBERTO MUSACCHIO
Candidato alle elezioni europee per SINISTRA E LIBERTA'
Incontrerà i cittadini
assieme all'associazione per la Sinistra di Falconara
ROBERTO MUSACCHIO: ha militato nel Manifesto,nel Pdup e nel PCI, di cui è stato il responsabile Ambiente nel periodo della scelta anti-nucleare;dirigente poi del PRC ha aderito e contribuito alla nascita del Movimento per la Sinistra, e al progetto di Sinistra e Libertà. Ha sempre preferito la politica legata ai movimenti e alle cose concrete. Dalle lotte per la casa, a quelle contro i manicomi e per la depenalizzazione delle "droghe leggere". Dalle lotte per il lavoro a quelle per l'ambiente. In questi anni ha fatto la prima esperienza istituzionale al Parlamento europeo, dove è stato capo delegazione del PRC/SE, membro della Commissione Ambiente, di quella Lavoro e Vice-presidente della Commissione sul Cambiamento Climatico. Una scelta quella europea che ritiene irrinunciabile.
Un'Europa che avanza politiche liberiste, ma che contemporaneamente si fa promotrice di politiche ambientali ambiziose e di difesa dei diritti civili. Il suo impegno è sempre stato quello di cambiare questa Europa, da una prospettiva di sinistra. Sinistra ed Europa: perché senza l'una non c'è l'altra.
Alle elezioni europee del 6 e 7 giugno vota:
Sinistra e libertà …La nuova Sinistra italiana...
Alle elezioni europee del 6 e 7 giugno vota:
Sinistra e libertà …La nuova Sinistra italiana...
lunedì 11 maggio 2009
CENTRALI API - QUANTA CONFUSIONE!
COMUNICATO STAMPA
Appaiono negli ultimi tempi sugli organi di stampa dichiarazioni e prese di posizione, contrastanti, contraddittorie e a volte scomposte, da parte di soggetti istituzionali, imprenditoriali e sindacali, a riguardo della costruzione delle nuove centrali API, dell’attendibilità dei risultati di un indagine epidemiologica effettuata da un importante istituto di ricerca e dall’ARPAM, che suggeriscono estrema prudenza, e delle ricadute sulla tenuta occupazionale della mancata costruzione delle centrali. Dichiarazioni e prese di posizione prive di elementi valutativi oggettivi, ma espresse come verità rivelate: chi obietta vuole far fallire l’API e buttare sul lastrico tutte le famiglie dei lavoratori sulla base di spudorate menzogne. Però l’Istituto di ricerca in questione gode di una reputazione indiscussa e l’Agenzia Regionale non può essere accusata di agire contro chicchessia!
Esprimiamo la massima contrarietà per questa modalità subdola per sostenere le proprie ragioni e, da parte nostra, invitiamo la Regione Marche a proseguire nell’indagine edipemiologica per approfondire gli elementi di valutazione ed allargare il campione, ad istituire il Registro regionale dei tumori, ad accelerare la completa attuazione del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), contrastando le accuse di inefficacia, consentite proprio dal fatto che non è stato completamente realizzato, e a garantire la realizzazione degli strumenti di risanamento tesi a tutelare il benessere delle popolazioni abitanti nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA), che comprende il territorio di Falconara M. e dei comuni limitrofi.
Sosteniamo con partecipazione la petizione popolare, avviata dall’assemblea permanente dei cittadini, di rifiuto di ulteriori concentrazioni di sorgenti inquinanti nell’area AERCA e di contestuale promozione di un nuovo modello di sviluppo e di produzione di energia rispettoso dell’ambiente, in grado di costituire un volano di crescita, ed invitiamo tutti a sottoscriverla.
Sosterremo i lavoratori dell’API, in caso di ricatti occupazionali, ma chiediamo correttezza e onestà intellettuale per confrontare i diversi interessi.
Appaiono negli ultimi tempi sugli organi di stampa dichiarazioni e prese di posizione, contrastanti, contraddittorie e a volte scomposte, da parte di soggetti istituzionali, imprenditoriali e sindacali, a riguardo della costruzione delle nuove centrali API, dell’attendibilità dei risultati di un indagine epidemiologica effettuata da un importante istituto di ricerca e dall’ARPAM, che suggeriscono estrema prudenza, e delle ricadute sulla tenuta occupazionale della mancata costruzione delle centrali. Dichiarazioni e prese di posizione prive di elementi valutativi oggettivi, ma espresse come verità rivelate: chi obietta vuole far fallire l’API e buttare sul lastrico tutte le famiglie dei lavoratori sulla base di spudorate menzogne. Però l’Istituto di ricerca in questione gode di una reputazione indiscussa e l’Agenzia Regionale non può essere accusata di agire contro chicchessia!
Esprimiamo la massima contrarietà per questa modalità subdola per sostenere le proprie ragioni e, da parte nostra, invitiamo la Regione Marche a proseguire nell’indagine edipemiologica per approfondire gli elementi di valutazione ed allargare il campione, ad istituire il Registro regionale dei tumori, ad accelerare la completa attuazione del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), contrastando le accuse di inefficacia, consentite proprio dal fatto che non è stato completamente realizzato, e a garantire la realizzazione degli strumenti di risanamento tesi a tutelare il benessere delle popolazioni abitanti nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA), che comprende il territorio di Falconara M. e dei comuni limitrofi.
Sosteniamo con partecipazione la petizione popolare, avviata dall’assemblea permanente dei cittadini, di rifiuto di ulteriori concentrazioni di sorgenti inquinanti nell’area AERCA e di contestuale promozione di un nuovo modello di sviluppo e di produzione di energia rispettoso dell’ambiente, in grado di costituire un volano di crescita, ed invitiamo tutti a sottoscriverla.
Sosterremo i lavoratori dell’API, in caso di ricatti occupazionali, ma chiediamo correttezza e onestà intellettuale per confrontare i diversi interessi.
lunedì 4 maggio 2009
COMUNICATO STAMPA - TAGLI AL PERSONALE API
Siamo costernati dalle affermazioni del rappresentante sindacale della UIL Andrea Fiordelmondo che a proposito dei paventati tagli di personale dell’Api dichiara alla stampa: “Le difficolta' cui ha accennato il sindaco sono reali, non tanto per la crisi, quanto per le restrizioni imposte dalla Regione in tema ambientale, con una disciplina più severa rispetto a quella nazionale per l'inquinamento dell'acqua, dell'aria e del sottosuolo. Senza contare che le scelte politiche regionali ostacolano i progetti di sviluppo dell'azienda”.
Da queste parole non riusciamo a capire chi veramente rappresenta il sig. Fiordelmondo. E’ un’affermazione che non dovrebbe uscire dalla bocca di un rappresentante sindacale che al contrario si dovrebbe spendere e lottare per ottenere il massimo della sicurezza per i lavoratori della raffineria e per la città che li ospita. Affermazioni gravi che sembrano voler giustificare il temuto taglio della dirigenza api.
Riteniamo che le richieste della Regione Marche in materia di sicurezza ambientale siano in linea con le normative nazionali ed europee anzi auspichiamo un controllo ancor più rigido vista la potenziale pericolosità. Richieste che non devono e non possono in alcun modo penalizzare i lavoratori con tagli al personale.
A questo punto, considerando che sulla questione molti ne parlano, meno la diretta interessata, sarebbe bene sapere come stanno realmente le cose direttamente dalla dirigenza api e anche dalle altre forze sindacali.
Sinistra Democratica Falconara marittima
Riteniamo che le richieste della Regione Marche in materia di sicurezza ambientale siano in linea con le normative nazionali ed europee anzi auspichiamo un controllo ancor più rigido vista la potenziale pericolosità. Richieste che non devono e non possono in alcun modo penalizzare i lavoratori con tagli al personale.
A questo punto, considerando che sulla questione molti ne parlano, meno la diretta interessata, sarebbe bene sapere come stanno realmente le cose direttamente dalla dirigenza api e anche dalle altre forze sindacali.
Sinistra Democratica Falconara marittima
lunedì 20 aprile 2009
RESISTENZA SEMPRE
SABATO 25 APRILE ALLE ORE 11 APPUNTAMENTO IN PIAZZA MAZZINI A FALCONARA PER LA CELEBRARE LA FESTA DELLA LIBERAZIONE DELL'ITALIA DAI NAZIFASCISTI
domenica 29 marzo 2009
4 APRILE FUTURO SI INDIETRO NO
IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE
Per informazioni o prenotazioni CGIL ANCONA
Tel: 071-285741 Fax: 071-2857400
ancona@marche.cgil.it
Per informazioni o prenotazioni CGIL ANCONA
Tel: 071-285741 Fax: 071-2857400
ancona@marche.cgil.it
martedì 3 marzo 2009
COME STANNO LE COOPERATIVE SOCIALI DI FALCONARA?
Alleghiamo il comunicato stampa del Gruppo Provinciale Sinistra Democratica di Ancona, unendoci alla preoccupazione derivante dai tagli operati alle attività espletate dalle Cooperative sociali di Falconara M.
"Riteniamo che in un periodo di forte crisi sociale e economica che tocca sempre più numerose famiglie, il welfare dovrebbe essere potenziato a favore delle categorie svantaggiate.
Venuti a conoscenza dalla stampa della forte riduzione dell’attività delle Cooperative sociali di Falconara, il gruppo provinciale di Sinistra Democratica, fortemente preoccupato per la situazione, intende approfondire la questione e rapportarsi con sindacati, istituzione provinciale e con i lavoratori al fine di evitare ulteriori tagli.
Consideriamo indispensabile la trasparenza nella gestione dei servizi e la centralità dei lavoratori delle cooperative sociali i quali ogni giorno svolgono un servizio fondamentale per la comunità dei territori.
Promuoveremo incontri con il sindacato e gli enti locali per impedire ogni ipotesi di ridimensionamento dei servizi e di perdita occupazionale."
Gruppo Provinciale Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo
martedì 24 febbraio 2009
A FALCONARA CI MANCA IL C.I.E.
Apprendiamo dagli organi di stampa che il Governo Nazionale ha individuato Falconara come sito per edificare il Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE).
Esprimiamo la massima contrarietà a tali strutture in quanto inumane e non rispettose della dignità delle persone.
Condanniamo la decisione di accogliere la proposta del Governo da parte del Sindaco e della sua Giunta che usano cinicamente l’alibi delle difficoltà economiche, sperando di ottenere in cambio una contropartita per la città.
Riteniamo inoltre che Falconara, già pesantemente gravata da grosse problematiche socio-economiche ed ambientali, non possa sostenere anche la presenza di una struttura detentiva.
La storia di Falconara è solidamente radicata nella cultura dell’accoglienza e della solidarietà, Falconara non può assistere ancora una volta in silenzio. E' necessario gridare il totale rifiuto dei Centri di Identificazione ed Espulsione. In certe occasioni il silenzio è complicità.
Esprimiamo la massima contrarietà a tali strutture in quanto inumane e non rispettose della dignità delle persone.
Condanniamo la decisione di accogliere la proposta del Governo da parte del Sindaco e della sua Giunta che usano cinicamente l’alibi delle difficoltà economiche, sperando di ottenere in cambio una contropartita per la città.
Riteniamo inoltre che Falconara, già pesantemente gravata da grosse problematiche socio-economiche ed ambientali, non possa sostenere anche la presenza di una struttura detentiva.
La storia di Falconara è solidamente radicata nella cultura dell’accoglienza e della solidarietà, Falconara non può assistere ancora una volta in silenzio. E' necessario gridare il totale rifiuto dei Centri di Identificazione ed Espulsione. In certe occasioni il silenzio è complicità.
domenica 1 febbraio 2009
NASCE L'ASSOCIAZIONE PER LA SINISTRA
Il Circolo di Falconara Marittima di Sinistra Democratica si impegna ad avviare, insieme a tutti coloro che si riconoscono nei valori di solidarietà, laicità, emancipazione sociale, sostenibiltà ambientale, dignità, democrazia ed inclusione, con un'ottica di costruzione di un futuro migliore per gli strati meno privilegiati della nostra società, una compagna di adesione all'"Associazione per la Sinistra" in coerenza con la proposta presentata a Roma il 13 dicembre scorso.
L'associazione vuole riunire intorno al progetto della costruzione di una nuova forza politica di sinistra persone interessate in quanto tali, senza pretese di coordinamento o direttive pre-definite. La qualità e la caratura del nuovo soggetto dipenderà dalla capacità di coniugare le diverse sensibilità che si riusirà ad esprimere. Le iniziative saranno pubblicate sul blog. Chiunque sia interessato è invitato a parteciparvi e a presentare proposte, sia inserendo commenti a questo e agli altri post pubblicati, sia scrivendo al nostro indirizzo e-mail: sinistrafalconara@libero.it.
Il Coordinatore del Circolo di Falconara
Antonio Crocetti
L'associazione vuole riunire intorno al progetto della costruzione di una nuova forza politica di sinistra persone interessate in quanto tali, senza pretese di coordinamento o direttive pre-definite. La qualità e la caratura del nuovo soggetto dipenderà dalla capacità di coniugare le diverse sensibilità che si riusirà ad esprimere. Le iniziative saranno pubblicate sul blog. Chiunque sia interessato è invitato a parteciparvi e a presentare proposte, sia inserendo commenti a questo e agli altri post pubblicati, sia scrivendo al nostro indirizzo e-mail: sinistrafalconara@libero.it.
Il Coordinatore del Circolo di Falconara
Antonio Crocetti
VARIANTE CASTELFERRETTI - LA QUESTIONE NON E' CHIUSA
Bene, allora alla risposta dell'Assessore Regionale Marco Amagliani all'interrogazione dei Consiglieri regionali Binci (SD) e Brandoni (PRC) rispondono i tecnici della Provincia.
Ma non ci sembra che la problematica sia riducibile a "sottigliezze tecniche", piuttosto che abbia una consistente portata politica, sia per la tutela del territorio e la responsabile pianificazione urbanistica, sia per l'istanza di un'azione amministrattiva rispettosa delle norme, che sono state stabilite a garanzia degli interessi collettivi, e che i pubblici amministratori per primi devono essere impegnati a rispettare. Azione amministrativa che deve anche dare sempre ampia dimostrazione che le motivazioni che la muovono sono indirizzate alla prevalenza del bene comune, convincendo che le azioni intraprese sono necessarie, opportune e migliori di ogni alternativa proponibile e opponibile.
Sinistra democratica non si accontenta di "smuovere le acque", ma pretende risposte esaustive ed anche cambiamenti di decisioni, qualora venga dimostrato che queste siano affette da irregolarità, inopportunità, o non perseguano gli interessi generali, ma siano subordinate ad altre esigenze.
Come ad esempio far quadrare i conti del bilancio con gli oneri di urbanizzazione, autorizzando opere non necessarie, in una situazione in cui il Piano regolatore è ancora in larga parte da attuare e la popolazione è in calo.
La Variante urbanistica, che andrà ad aggiungersi all'edificazione di un'area per una superficie tale da raddoppiare l'edificato di Castelferretti, legata al Progetto Quadrilatero, genererà una ulteriore colata di cemento in un comune con una densità abitativa già altissima e divorerà una parte di territorio posto sotto tutela per pregio paesaggistico. A chi giova tutto ciò, oltre ovviamente ai proprieteri terrieri e ai costruttori? Scelte di questo tipo non hanno effetti passeggeri, per cui una prossima Amministrazione potrebbe porvi qualche rimedio, ma rimarranno per le generazioni future, in una città già devastata nella seconda metà del secolo scorso per la mancanza di prospettiva della classe politica, l'avidità degli speculatori e il disinteresse e l'incapacità di mobilitazione di una popolazione in buona parte con scarso radicamento, in quanto affluita da fuori per i cambiamenti sociali verificatesi.
In un momento in cui tutto un modello economico sociale e culturale è messo in discussione non è possibile abbassare la guardia e consentire politiche così miopi e devastanti.
Sinistra democratica si oppone fermamente e chiamerà i cittadini e le aggregazioni politiche e sociali che hanno a cuore il futuro dei loro figli a denunciare la politica che, giustificandosi con impellenze catastrofiche, avvalla interessi predatori, dilania ulteriormente l'ambiente e lacera la coesione sociale.
Si allega la nota dal Coordinatore provinciale di Sinistra democratica inviata ai giornali locali Corriere adriatico e Messaggero
E' abbastanza irrituale e sorprendente che venga da non meglio precisati "tecnici della Provincia" il primo commento alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'urbanistica, Marco Amagliani, sulla nota questione della Variante PRG a CAstelferretti. Ancor più sorprendenti le loro accuse di "intromissione" verso i propri colleghi della Regione. Insomma, appare decisamente fuorviante che si tenti di ridurre il tutto ad uno scontro "tra tecnici".
In verità, le affermazioni dell'assessore Amagiani, in risposta ad una interrogazione di due consiglieri regionali (Massimo Binci e Giuliani Brandoni), paiono più che corrette.
Andando all'osso, da un lato la Regione riconosce che non ha "potere sostitutivo" verso "scelte operate da un'altra autorità competente" (la Provincia); dall'altro, evidenzia "che la procedura seguita dalla Provincia di Ancona presenta delle anomalie" (in quanto "unaprocedura di VAS non può essere attivata dopo l'adozione dei piani di programma") e conclude con il "parere che la Provincia di Ancona debba essere invitata ad effettuare una nuova riflessione sugli atti emanati" finalizzata ad "un perfezionamento del provvedimento..."
Come è evidente, destinatari degli inviti della Regione sono gli Organi politici e amministrativi (non quelli tecnici) della Provincia. Dunque, spetta alla politica dare risposte e Sinistra Democratica le attende innanzitutto dalla Presidente Casagrande e da quella Giunta Provinciale, che ha espresso parere favorevole, pur con prescrizioni, alla discussa e discutibile Variante varata (pare per "ragioni di cassa") dall'allora Commissario prefettizio e fatta propria dall'Amministrazione comunale di Goffredo Brandoni.
Nell'attesa, non si può che esprimere condivisione e soddisfazione per la posizione della Regione.
L'evidente conflitto politico-istituzionale (e non tecnico) che siè determinato, si poteva evitare se Presidente e Giunta provinciale avessero dedicato maggiore considerazione alla puntuale e argomentata nota dei consiglieri di Sinistra Democratica Luca Barbadoro e Marco Giardini che, prima che il caso giungesse alla deliberazione della Giunta, avevano sollecitato quella "riapertura della istruttoria tecnica" che oggi anche la Regione consiglia e che avevano definito la quiestione della VAS "come l'aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato" ( la nota è ancora consultabile sul sito web del Gruppo consiliare SD della Provincia).
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale Sinistra Democratica.
Ma non ci sembra che la problematica sia riducibile a "sottigliezze tecniche", piuttosto che abbia una consistente portata politica, sia per la tutela del territorio e la responsabile pianificazione urbanistica, sia per l'istanza di un'azione amministrattiva rispettosa delle norme, che sono state stabilite a garanzia degli interessi collettivi, e che i pubblici amministratori per primi devono essere impegnati a rispettare. Azione amministrativa che deve anche dare sempre ampia dimostrazione che le motivazioni che la muovono sono indirizzate alla prevalenza del bene comune, convincendo che le azioni intraprese sono necessarie, opportune e migliori di ogni alternativa proponibile e opponibile.
Sinistra democratica non si accontenta di "smuovere le acque", ma pretende risposte esaustive ed anche cambiamenti di decisioni, qualora venga dimostrato che queste siano affette da irregolarità, inopportunità, o non perseguano gli interessi generali, ma siano subordinate ad altre esigenze.
Come ad esempio far quadrare i conti del bilancio con gli oneri di urbanizzazione, autorizzando opere non necessarie, in una situazione in cui il Piano regolatore è ancora in larga parte da attuare e la popolazione è in calo.
La Variante urbanistica, che andrà ad aggiungersi all'edificazione di un'area per una superficie tale da raddoppiare l'edificato di Castelferretti, legata al Progetto Quadrilatero, genererà una ulteriore colata di cemento in un comune con una densità abitativa già altissima e divorerà una parte di territorio posto sotto tutela per pregio paesaggistico. A chi giova tutto ciò, oltre ovviamente ai proprieteri terrieri e ai costruttori? Scelte di questo tipo non hanno effetti passeggeri, per cui una prossima Amministrazione potrebbe porvi qualche rimedio, ma rimarranno per le generazioni future, in una città già devastata nella seconda metà del secolo scorso per la mancanza di prospettiva della classe politica, l'avidità degli speculatori e il disinteresse e l'incapacità di mobilitazione di una popolazione in buona parte con scarso radicamento, in quanto affluita da fuori per i cambiamenti sociali verificatesi.
In un momento in cui tutto un modello economico sociale e culturale è messo in discussione non è possibile abbassare la guardia e consentire politiche così miopi e devastanti.
Sinistra democratica si oppone fermamente e chiamerà i cittadini e le aggregazioni politiche e sociali che hanno a cuore il futuro dei loro figli a denunciare la politica che, giustificandosi con impellenze catastrofiche, avvalla interessi predatori, dilania ulteriormente l'ambiente e lacera la coesione sociale.
Si allega la nota dal Coordinatore provinciale di Sinistra democratica inviata ai giornali locali Corriere adriatico e Messaggero
E' abbastanza irrituale e sorprendente che venga da non meglio precisati "tecnici della Provincia" il primo commento alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'urbanistica, Marco Amagliani, sulla nota questione della Variante PRG a CAstelferretti. Ancor più sorprendenti le loro accuse di "intromissione" verso i propri colleghi della Regione. Insomma, appare decisamente fuorviante che si tenti di ridurre il tutto ad uno scontro "tra tecnici".
In verità, le affermazioni dell'assessore Amagiani, in risposta ad una interrogazione di due consiglieri regionali (Massimo Binci e Giuliani Brandoni), paiono più che corrette.
Andando all'osso, da un lato la Regione riconosce che non ha "potere sostitutivo" verso "scelte operate da un'altra autorità competente" (la Provincia); dall'altro, evidenzia "che la procedura seguita dalla Provincia di Ancona presenta delle anomalie" (in quanto "unaprocedura di VAS non può essere attivata dopo l'adozione dei piani di programma") e conclude con il "parere che la Provincia di Ancona debba essere invitata ad effettuare una nuova riflessione sugli atti emanati" finalizzata ad "un perfezionamento del provvedimento..."
Come è evidente, destinatari degli inviti della Regione sono gli Organi politici e amministrativi (non quelli tecnici) della Provincia. Dunque, spetta alla politica dare risposte e Sinistra Democratica le attende innanzitutto dalla Presidente Casagrande e da quella Giunta Provinciale, che ha espresso parere favorevole, pur con prescrizioni, alla discussa e discutibile Variante varata (pare per "ragioni di cassa") dall'allora Commissario prefettizio e fatta propria dall'Amministrazione comunale di Goffredo Brandoni.
Nell'attesa, non si può che esprimere condivisione e soddisfazione per la posizione della Regione.
L'evidente conflitto politico-istituzionale (e non tecnico) che siè determinato, si poteva evitare se Presidente e Giunta provinciale avessero dedicato maggiore considerazione alla puntuale e argomentata nota dei consiglieri di Sinistra Democratica Luca Barbadoro e Marco Giardini che, prima che il caso giungesse alla deliberazione della Giunta, avevano sollecitato quella "riapertura della istruttoria tecnica" che oggi anche la Regione consiglia e che avevano definito la quiestione della VAS "come l'aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato" ( la nota è ancora consultabile sul sito web del Gruppo consiliare SD della Provincia).
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale Sinistra Democratica.
domenica 25 gennaio 2009
A PROPOSITO DELLA VARIANTE CASTELFERRETTI
Segue lettera dei consiglieri provinciali
I due consiglieri di Sinistra Democratica, Luca Barbadoro e Marco Giardini, hanno presentato alla Presidente e alla Giunta della provincia di Ancona una lettera con alcune considerazioni in merito alla variante di Castelferretti il giorno prima della seduta di giunta in cui si sarebbe discussa la variante in oggetto. La Giunta ha deliberato non tenendo conto delle considerazioni presentate, con il solo voto contrario dell'assessore Quercetti di Rifondazione. Resta la posizione fortemente critica di Sinistra Democratica, che - evidentemente - per far valere le proprie idee e dare un concreto apporto all'azione amministrativa e di governo della Provincia, come questa vicenda dimostra, ha ormai bisogno di una propria rappresentanza nella Giunta della Presidente Casagrande. Così come resta l'impegno a valutare contenuto e implicazioni della Delibera provinciale del 16 gennaio, non appena la stessa sarà pubblicata, traendone tutte le conclusioni che saranno ritenute giuste e opportuno.
Segue lettera dei consiglieri provinciali
Alla Presidente della Provincia di Ancona
Ai componenti la Giunta Provincia di Ancona
Oggetto: Parere della Giunta provinciale, ai sensi dell’art. 26 L.R. 5 agosto 1992 n. 34 e ss. mm. e ii., con riferimento agli atti:
- Comune di Falconara – Deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale n. 18 del 04/04/2008 con oggetto: “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Prima adozione e avvio del processo di Valutazione Ambientale Strategica”;
- Comune di Falconara - Deliberazione del Consiglio comunale n. 26 del 28/6/2008 con oggetto “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Decisione sulle osservazioni e opposizioni e adozione definitiva”.
I sottoscritti, con spirito di leale collaborazione con la Presidente e la Giunta della Provincia, presa conoscenza
- della interrogazione a risposta scritta presentata in data 22.12.2008 dal consigliere Renzo Amagliani;
- della risposta alla medesima, fornita in data 12 gennaio 2009 dal Dirigente del Servizio, Dr. Arch. S. Bugatti e dall’Assessore al governo e copianificazione del territorio, Sig. G. Sagramola;
- della Relazione istruttoria VAS novembre 2008;
- della Determinazione del Direttore del III Dipartimento, ing. R. Renzi, del 15.12.2008;
- degli atti del Comune di Falconara citati in oggetto
ritengono opportuno sottoporre all’attenzione delle SS.LL. le seguenti considerazioni:
1) Il dimensionamento della Variante.
La deliberazione del Commissario straordinario n. 18 del 04/04/2008 in oggetto, fa esplicito riferimento al fatto che la Variante viene adottata al fine di consentire “il parziale trasferimento di parte di diritti edificatori esistenti su un’area in loc. Castelferretti (SAT B1 ZUT2 Sottozona A) gravata dal rischio di esondazione, in altra area in loc. Castelferretti (…)” in relazione “a quanto disposto dall’art. 1, commi 21 e seguenti della Legge 308/2004”, che così recita: “Qualora, per effetto di vincoli sopravvenuti, diversi da quelli di natura urbanistica, non sia più esercitabile il diritto di edificare che sia stato assentito a norma delle vigenti disposizioni, è in facoltà del titolare del diritto chiedere di esercitare lo stesso su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità a fini edificatori”.
Va evidenziato, innanzitutto, che detta norma di legge ha un chiaro intento “risarcitorio”, finalizzato a prevenire e/o risolvere situazioni di conflittualità e di contenzioso con la P.A. mediante la tutela di un “diritto acquisito” da parte del proprietario di un’area cui, per effetto di vincoli, non di natura urbanistica, sopravvenuti, venga compromesso e/o leso l’originario “diritto ad edificare”.
Tutto ciò presuppone la seguente concatenazione di fatti:
a) che il PRG abbia conferito al proprietario di un area un “diritto ad edificare”, ben definito per qualità e per quantità, in ragione di precisi parametri edilizio-urbanistici previsti dallo stesso PRG sull’area in questione;
b) che, successivamente, sulla medesima area intervenga un qualunque provvedimento “non di natura urbanistica”, che renda “non più esercitatile” il predetto diritto ad edificare;
c) che il proprietario della suddetta area chieda, per i motivi di cui al punto b), “il trasferimento del diritto ad edificare” originario e la sua “traslazione” “su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità”, ovviamente suscettibile di utilizzo a scopo edificatorio;
d) che la P.A. accolga tale richiesta mediante opportuna e adeguata Variante al PRG.
Ciò considerato, i sottoscritti chiedono che la Giunta Provinciale, preliminarmente, faccia verificare, in sede tecnica, se il vincolo idrogeologico introdotto dal P.A.I. Regione Marche sull’area di originaria edificabilità, abbia o meno “natura urbanistica”.
Essendo evidente che, in caso affermativo, la Variante non potrebbe aver luogo per contrasto con la norma richiamata.
In caso contrario, ossia ove si ritenga che il Comune di Falconara abbia fatto legittimamente ricorso - nel caso in esame - ai benefici di cui alla L. 308/2004, art.21 e seguenti, al fine di limitare o addirittura annullare gli effetti economici negativi che graveranno sulla proprietà dell’area, a seguito del sopravvenuto impedimento ad esercitare l’originario diritto ad edificare, e si ritenga quindi di poter accordare – mediante Variante al PRG – il “trasferimento del diritto ad edificare” su altra area, proprio la natura con tutta evidenza “risarcitoria” e “compensativa” della norma ex lege 308/04 induce i sottoscritti a ritenere, che la Variante PRG adottata non possa comunque sopravanzare, in termini quantitativi, la consistenza del “diritto ad edificare” attribuito all’area di origine, tantopiù in assenza di adeguata motivazione, onde evitare un indebito, o, addirittura, illecito, arricchimento del privato proprietario interessato.
Sorregge la su esposta valutazione il fatto che l’art. 21 della L. 308/2004, nel consentire la mera “traslazione del diritto ad edificare” dall’area originaria, in cui il diritto ad edificare è divenuto “non più esercitabile”, ad altra area idonea, non prevede, l’incremento di tale diritto che, si ripete, attribuirebbe al proprietario dell’area un vantaggio economico e il soddisfacimento di un interesse privato, ancorché comprensibile, che la predetta norma non sembra voler tutelare.
D’altro canto, che questa debba essere l’interpretazione più corretta della norma, lo conferma lo stesso testo dell’atto commissariale che – alle pagg. 4 e 5 – afferma che “(…) la previsione di traslazione di edificazione (è) regolata da una specifica disciplina che associa la zona cedente la quota di edificazione con quella che accoglie la stessa (…)” .
Va da sé che tale traslazione, nei suoi termini quantitativi, può invece subire riduzioni per effetto di altre cause, ad es: di natura paesaggistico-ambientale, connesse alle eventuali caratteristiche della nuova area scelta dal proprietario e su cui lo stesso ha chiesto “il trasferimento del (suo) diritto ad edificare”.
Conseguentemente, si chiede che la Giunta provinciale disponga le opportune verifiche in sede tecnica per accertare l’equivalenza quantitativa del “diritto ad edificare” originario con quello che sarebbe consentito con la Variante adottata.
2. La riduzione del vincolo a tutela integrale di PPAR e la sua parziale trasformazione in vincolo a tutela orientata.
In estrema sintesi, da quanto si è appreso, l’area di nuova localizzazione residenziale prevista dalla Variante PRG, è gravata, nel PRG originario, da un vincolo di tutela integrale di PPAR, apposto in sede di adeguamento, appunto, del PRG al PPAR.
Tale vincolo, con la Variante in esame, verrebbe ridotto quantitativamente, sia pure senza intaccare le dotazioni “minime” di PPAR, e trasformato in tutela orientata.
In particolare, nella risposta fornita all’interrogazione del consigliere Amagliani, citata all’inizio, dopo aver ricordato che “il PPAR non è da considerare come una mera imposizione di ambiti di tutela e di limiti all’attività edificatori che devono essere recepiti automaticamente da parte degli strumenti urbanistici generali dei Comuni” si evidenzia come “il PPAR attribuisce al PRG il compito di valutare la capacità del territorio di ‘sostenere’ le trasformazioni, fino a far divenire la salvaguardia delle risorse paesistico-ambientali parte integrante dello strumento urbanistico”.
Una volta “adeguato il PRG al PPAR”, si afferma che “è possibile superare gli ambiti di tutela del PPAR non in modo automatico, ma solamente a condizione della verifica della sostanziale compatibilità paesistico-ambientale degli interventi previsti, sulla base di studi e indagini specifici. Detta valutazione – si aggiunge – è altresì necessaria ogni qual volta si renda necessario rivedere gli ambiti definitivi di tutela in virtù di specifiche variazioni dello strumento urbanistico”.
Par di capire, dunque, che i vincoli di PPAR non sono rimuovibili, né superabili, se non vengano a cessare le cause che ne hanno determinato l’apposizione e comunque sulla base di studi e indagini specifici.
Va rilevato in proposito che non solo il PRG di Falconara è stato adeguato al PPAR, ma che lo stesso adeguamento è stato approvato dall’Autorità competente. Va anche evidenziato che rispetto all’epoca di tale adeguamento non si ha notizia del sopravvenire di ‘fatti nuovi’ tali da rendere ‘superabili’ gli originari vincoli di PPAR.
Saremmo, dunque, di fronte ad una scelta discrezionale del Comune di Falconara.
Rispetto a ciò, i sottoscritti chiedono una verifica in sede tecnica sulle motivazioni che hanno condotto a tale scelta discrezionale e, ove la stessa non risulti adeguatamente motivata, sulla base di studi e indagini specifici, si chiede alla Giunta provinciale di non condividerla.
3. Valutazione Ambientale Strategica.
La questione della VAS appare come l’aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato.
Valga, anche qui, il vero.
La Deliberazione del Commissario straordinario n. 18 del 04/04/2008 nel descrivere l’oggetto della stessa fa riferimento all’ “avvio del processo di valutazione ambientale strategica”, ma poi – e in modo contraddittorio - lo stesso atto (a pag. 7) afferma che “il presente piano” (…) non risulta soggetto alla applicazione della Valutazione Ambientale Strategica, non riscontrandosi i requisiti previsti dall’art. 18 della L. R. 6/2007”.
Tuttavia nella stessa pag. 7 dell’atto si afferma il parallelismo e l’equivalenza di tutta una serie di adempimenti assunti ai sensi delle LL. RR. n. 6/2004 e n. 34/92, che sarebbero “assorbenti” e validi anche ai fini della procedura di VAS, salvo assicurarsi che “negli strumenti preposti alla pubblicizzazione della Variante (avviso Albo Pretorio, manifesti, quotidiani a diffusione regionale) venga chiaramente esplicitato che la pubblicazione della Variante, corredata dal Rapporto Ambientale, costituisce avvio del Processo di VAS, con specifico riferimento alle modalità di pubblicità e consultazione del pubblico”.
D’altro canto, la Deliberazione Consiglio comunale n. 26 del 28/6/2008 recante “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Decisione sulle osservazioni e opposizioni e adozione definitiva”, nel controdedurre alla opposizione n. 4 del 10.6.2008 che contesta il non rispetto delle procedure di VAS previste dal D. Lgs. N. 4/2008, dalla DGRMarche 561 del 14/4/2008 e dalla Direttiva CE 42/2001/CE, è dato leggere il parere del Servizio Urbanistica comunale che afferma “Ai sensi della L.r. n. 6/2007 la Variante non è assoggettata alla VAS, in quanto gli interventi previsti non sono assoggettati a VIA (art. 18)”!!!
Appare chiaro, dall’esame dei documenti citati all’inizio della presente, che la Variante PRG in esame debba essere assoggettata a VAS (e su ciò si concorda con l’istruttoria tecnica eseguita dai competenti Uffici della Provincia). Ma, se così stanno le cose, non comprendiamo perché l’istruttoria curata dagli Organi tecnici della Provincia non abbia richiesto ‘sic et simpliciter’ il rispetto delle procedure esplicitamente previste dall’art. 11 del D. Lgs. N. 4 del 16 gennaio 2008, vigente alla data di adozione della Variante, che precisa puntualmente le ‘Modalità di svolgimento’ della VAS, anche ai sensi della DGR Marche n. 561 (in particolare del punto 2. del dispositivo deliberativo) intervenuta – è vero – 10 gg. dopo la data di adozione della Variante PRG da parte del Commissario prefettizio, ma ben nota durante la suddetta fase di istruttoria tecnica provinciale.
Per non dire delle procedure di pubblicità e partecipazione: che nel caso della VAS non possono essere sostituite e tanto meno “assorbite” – ad avviso dei sottoscritti - da quelle previste e prescritte dalla LR. 34/92 (c.d. “Legge urbanistica regionale”).
Più in generale, nutriamo forti dubbi sul fatto che lacune, omissioni, contraddizioni ecc. che hanno riguardato la proceduta di VAS, per come sopra dette, possano essere “superate” e sciolte imponendo il rispetto della procedura di VIA agli strumenti urbanistici attuativi della Variante PRG.
Per tutti i motivi su esposti, e di altri che per brevità si omettono, i sottoscritti chiedono alla Giunta Provinciale di valutare l’opportunità (se non la necessità) di una riapertura dell’istruttoria tecnica al fine di acquisire ulteriori elementi in relazione alle fattispecie segnalate, tanto più che i termini temporali consentono ciò ampiamente.
Cordialmente
Gruppo Consiliare Sinistra Democratica
Luca BARBADORO e Marco GIARDINI
Ancona, lì 15.1.2009
Ai componenti la Giunta Provincia di Ancona
Oggetto: Parere della Giunta provinciale, ai sensi dell’art. 26 L.R. 5 agosto 1992 n. 34 e ss. mm. e ii., con riferimento agli atti:
- Comune di Falconara – Deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio comunale n. 18 del 04/04/2008 con oggetto: “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Prima adozione e avvio del processo di Valutazione Ambientale Strategica”;
- Comune di Falconara - Deliberazione del Consiglio comunale n. 26 del 28/6/2008 con oggetto “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Decisione sulle osservazioni e opposizioni e adozione definitiva”.
I sottoscritti, con spirito di leale collaborazione con la Presidente e la Giunta della Provincia, presa conoscenza
- della interrogazione a risposta scritta presentata in data 22.12.2008 dal consigliere Renzo Amagliani;
- della risposta alla medesima, fornita in data 12 gennaio 2009 dal Dirigente del Servizio, Dr. Arch. S. Bugatti e dall’Assessore al governo e copianificazione del territorio, Sig. G. Sagramola;
- della Relazione istruttoria VAS novembre 2008;
- della Determinazione del Direttore del III Dipartimento, ing. R. Renzi, del 15.12.2008;
- degli atti del Comune di Falconara citati in oggetto
ritengono opportuno sottoporre all’attenzione delle SS.LL. le seguenti considerazioni:
1) Il dimensionamento della Variante.
La deliberazione del Commissario straordinario n. 18 del 04/04/2008 in oggetto, fa esplicito riferimento al fatto che la Variante viene adottata al fine di consentire “il parziale trasferimento di parte di diritti edificatori esistenti su un’area in loc. Castelferretti (SAT B1 ZUT2 Sottozona A) gravata dal rischio di esondazione, in altra area in loc. Castelferretti (…)” in relazione “a quanto disposto dall’art. 1, commi 21 e seguenti della Legge 308/2004”, che così recita: “Qualora, per effetto di vincoli sopravvenuti, diversi da quelli di natura urbanistica, non sia più esercitabile il diritto di edificare che sia stato assentito a norma delle vigenti disposizioni, è in facoltà del titolare del diritto chiedere di esercitare lo stesso su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità a fini edificatori”.
Va evidenziato, innanzitutto, che detta norma di legge ha un chiaro intento “risarcitorio”, finalizzato a prevenire e/o risolvere situazioni di conflittualità e di contenzioso con la P.A. mediante la tutela di un “diritto acquisito” da parte del proprietario di un’area cui, per effetto di vincoli, non di natura urbanistica, sopravvenuti, venga compromesso e/o leso l’originario “diritto ad edificare”.
Tutto ciò presuppone la seguente concatenazione di fatti:
a) che il PRG abbia conferito al proprietario di un area un “diritto ad edificare”, ben definito per qualità e per quantità, in ragione di precisi parametri edilizio-urbanistici previsti dallo stesso PRG sull’area in questione;
b) che, successivamente, sulla medesima area intervenga un qualunque provvedimento “non di natura urbanistica”, che renda “non più esercitatile” il predetto diritto ad edificare;
c) che il proprietario della suddetta area chieda, per i motivi di cui al punto b), “il trasferimento del diritto ad edificare” originario e la sua “traslazione” “su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità”, ovviamente suscettibile di utilizzo a scopo edificatorio;
d) che la P.A. accolga tale richiesta mediante opportuna e adeguata Variante al PRG.
Ciò considerato, i sottoscritti chiedono che la Giunta Provinciale, preliminarmente, faccia verificare, in sede tecnica, se il vincolo idrogeologico introdotto dal P.A.I. Regione Marche sull’area di originaria edificabilità, abbia o meno “natura urbanistica”.
Essendo evidente che, in caso affermativo, la Variante non potrebbe aver luogo per contrasto con la norma richiamata.
In caso contrario, ossia ove si ritenga che il Comune di Falconara abbia fatto legittimamente ricorso - nel caso in esame - ai benefici di cui alla L. 308/2004, art.21 e seguenti, al fine di limitare o addirittura annullare gli effetti economici negativi che graveranno sulla proprietà dell’area, a seguito del sopravvenuto impedimento ad esercitare l’originario diritto ad edificare, e si ritenga quindi di poter accordare – mediante Variante al PRG – il “trasferimento del diritto ad edificare” su altra area, proprio la natura con tutta evidenza “risarcitoria” e “compensativa” della norma ex lege 308/04 induce i sottoscritti a ritenere, che la Variante PRG adottata non possa comunque sopravanzare, in termini quantitativi, la consistenza del “diritto ad edificare” attribuito all’area di origine, tantopiù in assenza di adeguata motivazione, onde evitare un indebito, o, addirittura, illecito, arricchimento del privato proprietario interessato.
Sorregge la su esposta valutazione il fatto che l’art. 21 della L. 308/2004, nel consentire la mera “traslazione del diritto ad edificare” dall’area originaria, in cui il diritto ad edificare è divenuto “non più esercitabile”, ad altra area idonea, non prevede, l’incremento di tale diritto che, si ripete, attribuirebbe al proprietario dell’area un vantaggio economico e il soddisfacimento di un interesse privato, ancorché comprensibile, che la predetta norma non sembra voler tutelare.
D’altro canto, che questa debba essere l’interpretazione più corretta della norma, lo conferma lo stesso testo dell’atto commissariale che – alle pagg. 4 e 5 – afferma che “(…) la previsione di traslazione di edificazione (è) regolata da una specifica disciplina che associa la zona cedente la quota di edificazione con quella che accoglie la stessa (…)” .
Va da sé che tale traslazione, nei suoi termini quantitativi, può invece subire riduzioni per effetto di altre cause, ad es: di natura paesaggistico-ambientale, connesse alle eventuali caratteristiche della nuova area scelta dal proprietario e su cui lo stesso ha chiesto “il trasferimento del (suo) diritto ad edificare”.
Conseguentemente, si chiede che la Giunta provinciale disponga le opportune verifiche in sede tecnica per accertare l’equivalenza quantitativa del “diritto ad edificare” originario con quello che sarebbe consentito con la Variante adottata.
2. La riduzione del vincolo a tutela integrale di PPAR e la sua parziale trasformazione in vincolo a tutela orientata.
In estrema sintesi, da quanto si è appreso, l’area di nuova localizzazione residenziale prevista dalla Variante PRG, è gravata, nel PRG originario, da un vincolo di tutela integrale di PPAR, apposto in sede di adeguamento, appunto, del PRG al PPAR.
Tale vincolo, con la Variante in esame, verrebbe ridotto quantitativamente, sia pure senza intaccare le dotazioni “minime” di PPAR, e trasformato in tutela orientata.
In particolare, nella risposta fornita all’interrogazione del consigliere Amagliani, citata all’inizio, dopo aver ricordato che “il PPAR non è da considerare come una mera imposizione di ambiti di tutela e di limiti all’attività edificatori che devono essere recepiti automaticamente da parte degli strumenti urbanistici generali dei Comuni” si evidenzia come “il PPAR attribuisce al PRG il compito di valutare la capacità del territorio di ‘sostenere’ le trasformazioni, fino a far divenire la salvaguardia delle risorse paesistico-ambientali parte integrante dello strumento urbanistico”.
Una volta “adeguato il PRG al PPAR”, si afferma che “è possibile superare gli ambiti di tutela del PPAR non in modo automatico, ma solamente a condizione della verifica della sostanziale compatibilità paesistico-ambientale degli interventi previsti, sulla base di studi e indagini specifici. Detta valutazione – si aggiunge – è altresì necessaria ogni qual volta si renda necessario rivedere gli ambiti definitivi di tutela in virtù di specifiche variazioni dello strumento urbanistico”.
Par di capire, dunque, che i vincoli di PPAR non sono rimuovibili, né superabili, se non vengano a cessare le cause che ne hanno determinato l’apposizione e comunque sulla base di studi e indagini specifici.
Va rilevato in proposito che non solo il PRG di Falconara è stato adeguato al PPAR, ma che lo stesso adeguamento è stato approvato dall’Autorità competente. Va anche evidenziato che rispetto all’epoca di tale adeguamento non si ha notizia del sopravvenire di ‘fatti nuovi’ tali da rendere ‘superabili’ gli originari vincoli di PPAR.
Saremmo, dunque, di fronte ad una scelta discrezionale del Comune di Falconara.
Rispetto a ciò, i sottoscritti chiedono una verifica in sede tecnica sulle motivazioni che hanno condotto a tale scelta discrezionale e, ove la stessa non risulti adeguatamente motivata, sulla base di studi e indagini specifici, si chiede alla Giunta provinciale di non condividerla.
3. Valutazione Ambientale Strategica.
La questione della VAS appare come l’aspetto forse più equivoco, contraddittorio e pasticciato.
Valga, anche qui, il vero.
La Deliberazione del Commissario straordinario n. 18 del 04/04/2008 nel descrivere l’oggetto della stessa fa riferimento all’ “avvio del processo di valutazione ambientale strategica”, ma poi – e in modo contraddittorio - lo stesso atto (a pag. 7) afferma che “il presente piano” (…) non risulta soggetto alla applicazione della Valutazione Ambientale Strategica, non riscontrandosi i requisiti previsti dall’art. 18 della L. R. 6/2007”.
Tuttavia nella stessa pag. 7 dell’atto si afferma il parallelismo e l’equivalenza di tutta una serie di adempimenti assunti ai sensi delle LL. RR. n. 6/2004 e n. 34/92, che sarebbero “assorbenti” e validi anche ai fini della procedura di VAS, salvo assicurarsi che “negli strumenti preposti alla pubblicizzazione della Variante (avviso Albo Pretorio, manifesti, quotidiani a diffusione regionale) venga chiaramente esplicitato che la pubblicazione della Variante, corredata dal Rapporto Ambientale, costituisce avvio del Processo di VAS, con specifico riferimento alle modalità di pubblicità e consultazione del pubblico”.
D’altro canto, la Deliberazione Consiglio comunale n. 26 del 28/6/2008 recante “Variante al PRG – SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZED2 ZER2 e ZUT2 – Decisione sulle osservazioni e opposizioni e adozione definitiva”, nel controdedurre alla opposizione n. 4 del 10.6.2008 che contesta il non rispetto delle procedure di VAS previste dal D. Lgs. N. 4/2008, dalla DGRMarche 561 del 14/4/2008 e dalla Direttiva CE 42/2001/CE, è dato leggere il parere del Servizio Urbanistica comunale che afferma “Ai sensi della L.r. n. 6/2007 la Variante non è assoggettata alla VAS, in quanto gli interventi previsti non sono assoggettati a VIA (art. 18)”!!!
Appare chiaro, dall’esame dei documenti citati all’inizio della presente, che la Variante PRG in esame debba essere assoggettata a VAS (e su ciò si concorda con l’istruttoria tecnica eseguita dai competenti Uffici della Provincia). Ma, se così stanno le cose, non comprendiamo perché l’istruttoria curata dagli Organi tecnici della Provincia non abbia richiesto ‘sic et simpliciter’ il rispetto delle procedure esplicitamente previste dall’art. 11 del D. Lgs. N. 4 del 16 gennaio 2008, vigente alla data di adozione della Variante, che precisa puntualmente le ‘Modalità di svolgimento’ della VAS, anche ai sensi della DGR Marche n. 561 (in particolare del punto 2. del dispositivo deliberativo) intervenuta – è vero – 10 gg. dopo la data di adozione della Variante PRG da parte del Commissario prefettizio, ma ben nota durante la suddetta fase di istruttoria tecnica provinciale.
Per non dire delle procedure di pubblicità e partecipazione: che nel caso della VAS non possono essere sostituite e tanto meno “assorbite” – ad avviso dei sottoscritti - da quelle previste e prescritte dalla LR. 34/92 (c.d. “Legge urbanistica regionale”).
Più in generale, nutriamo forti dubbi sul fatto che lacune, omissioni, contraddizioni ecc. che hanno riguardato la proceduta di VAS, per come sopra dette, possano essere “superate” e sciolte imponendo il rispetto della procedura di VIA agli strumenti urbanistici attuativi della Variante PRG.
Per tutti i motivi su esposti, e di altri che per brevità si omettono, i sottoscritti chiedono alla Giunta Provinciale di valutare l’opportunità (se non la necessità) di una riapertura dell’istruttoria tecnica al fine di acquisire ulteriori elementi in relazione alle fattispecie segnalate, tanto più che i termini temporali consentono ciò ampiamente.
Cordialmente
Gruppo Consiliare Sinistra Democratica
Luca BARBADORO e Marco GIARDINI
Ancona, lì 15.1.2009
venerdì 9 gennaio 2009
INTERROGAZIONE SU VARIANTE CASTELFERRETTI DEI CONSIGLIERI REGIONALI SD-PRC
Al Signor Presidente dell'Assemblea Legislativa delle Marche
Oggetto: Interrogazione a risposta orale urgente in materia di applicazione della normativa sulla
Valutazione Ambientale Strategica.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Oggetto: Interrogazione a risposta orale urgente in materia di applicazione della normativa sulla
Valutazione Ambientale Strategica.
I sottoscritti Consiglieri regionali
premesso che
- in data 04/04/08, con deliberazione del Commissario straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.18, veniva adottata dal Comune di Falconara Marittima la Variante al PRG di Falconara Marittima denominata “SAT B1 ZUT2, SAT A3 ZET2 ZER2 e ZUT2 prima adozione ed avvio del processo di valutazione ambientale strategica”;
- la Variante riguarda una nuova ingente espansione edilizia che interesserebbe una porzione di territorio agricolo di circa 28 ettari, già soggetto dal vigente PRG di Falconara a vincolo di tutela paesistico-ambientale a seguito del processo di adeguamento del PRG stesso al PPAR e che si tratta di un insediamento di circa 1000 abitanti, per metà derivati dallo spostamento di edificabilità previste dal PRG ma ubicate in aree bloccate dal Piano di Assetto Idrogeologico, per metà aggiuntivi rispetto alle previsioni di PRG, senza che peraltro la variante fornisca motivazioni circa le effettive esigenze di nuove residenze nella zona che, è bene ricordare, è
all’interno dell’Area definita ad Elevato rischio di crisi ambientale;
ricordato che
- la Variante in questione è stata adottata dopo il termine per il quale la DGR n.561/2008 stabiliva l’assoggettamento degli strumenti di pianificazione alla disciplina nazionale sulla VAS (D.Lgs.4/2008) ma senza una corretta procedura di VAS preventiva all’adozione in quanto i progettisti ritenevano che la stessa non fosse assoggettabile a VAS. La stessa Deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.18 del 4.04.2008 disponeva tra l’altro: “Il presente piano – OMISSIS – non risulta soggetto all’applicazione della Valutazione Ambientale strategica, non riscontrandosi i requisiti previsti dall’art.18 della L.R.6/2007”;
- il D.Lgs. 4/2008, all’art.11 comma 5, stabilisce con chiarezza che “la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge.”;
- Il Dipartimento III Governo del territorio della Provincia di Ancona, nel procedere alla fase istruttoria della Variante, evidenziava correttamente l’obbligo della Variante stessa di ottemperare elle procedure previste dal D.Lgs. 4/2008 in materia di Vas e la totale inadeguatezza , a tale riguardo, dell’atto adottato dal Comune di Falconara e tuttavia, anziché applicare quanto stabilito all’art.11 comma 5del D.Lgs. 4/2008, sollecitava il Comune di Falconara perché adeguasse gli elaborati con una procedura di VAS condotta, in questo caso, successivamente all’adozione e senza alcuna evidenza pubblica;
ricordato altresì che
in data 10 /10/2008 veniva approvata la DGR n. 1400/08 "Linee guida regionali per la valutazione ambientale strategica" che identifica nella Regione l'ente garante della corretta applicazione della VAS, fondamentale parte del processo di pianificazione del territorio, e che ribadisce al punto 1.1 quanto stabilito dal D.Lgs 4/2008chiarendone ancora di più le finalità preventive e partecipative rispetto alle decisioni da assumere mentre la determinazione del direttore del Dipartimento III Governo del territorio della Provincia di Ancona che assume il parere motivato sulla variante in questione veniva assunta in data 15/12/2008 (n.177) e quindi in epoca successiva all'emanazione delle linee guida di cui alla DGR succitata
interrogano il Presidente della Giunta regionale per conoscere
- se il comportamento del Dipartimento III Governo del territorio della Provincia di Ancona sia da ritenersi rispondente o non rispondente a quanto stabilito dalle vigenti norme in materia di VAS;
- se la Regione Marche, qualora ritenga che la Provincia di Ancona debba rispettare quanto previsto all’art.11 comma 5 del D.Lgs. 4/2008, intenda farsi carico di invitare la stessa Provincia a restituire la Variante in oggetto per la necessaria rielaborazione annullando l’atto amministrativo adottato senza la prevista valutazione ambientale strategica.
- se la Regione, qualora ritenga invece che la Provincia di Ancona abbia operato nel pieno rispetto della normativa sulla VAS, intenda esplicitare il fatto che la procedura di VAS può essere avviata anche successivamente all’adozione del Piano regolatore o alla Variante allo stesso.
I Consiglieri Regionali
Massimo Binci
Giuliano Brandoni
Ancona, 7.1.2009
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