Immigrazione
Il futuro di una città, che diventa sempre più multiculturale e multirazziale, è condizionato dall’inserimento socio-culturale degli immigrati. Questa questione è sempre citata nei documenti politici, ma non ci si è finora impegnati in una strategia globale atta a inquadrare il fenomeno e i problemi a esso sottesi.
Al di là di slogan eticamente encomiabili e a rappresentanze di facciata non sembra si sia andato oltre la gestione delle emergenze: emergenza casa, emergenza sicurezza, emergenza indigenza, emergenze sanitarie. Soltanto la scuola, per sua natura e per necessità, ha elaborato forme di accoglienza, alfabetizzazione, inserimento dei minori immigrati.
Ma la popolazione immigrata, che a Falconara, oltre ad essere numericamente consistente è ormai storicamente radicata, ha bisogno di essere molto più concretamente e razionalmente considerata, ascoltata, valorizzata.
E’ necessario che la Politica che amministrerà nei prossimi anni la città si appropri di informazioni complete, analitiche e costantemente aggiornate, non lasciandole negli archivi dell’Ufficio Stato civile. A questo scopo, è necessario che si sviluppi un programma di ampio respiro, che consenta di conoscere la rete di relazioni interne a ciascun gruppo, di trovare le persone di riferimento, se ce ne sono, o in assenza di articolazioni spontanee, di favorirne l’individuazione, al fine di potenziare cerniere di dialogo tra le comunità di origine straniera, l’amministrazione comunale e il resto della cittadinanza. In questo quadro di riferimento si dovrà cercare il supporto delle organizzazioni che da sempre sostengono il disagio sociale e favoriscono l’integrazione: associazioni no profit, gruppi di volontariato, parrocchie, patronati.
La visibilità della consistenza e delle caratteristiche dell’immigrazione e l’apertura di un canale di dialogo costante con gli immigrati dovrà portare alla emersione e alla repressione delle situazioni di illegalità e di criminalità (dal sub affitto al caporalato, dallo sfruttamento del lavoro nero all’evasione fiscale, dalla violazione delle norme di sicurezza allo sfruttamento della prostituzione) costruendo un clima di fiducia tra gli immigrati onesti e interessati all’integrazione e gli altri cittadini, l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine.
E’ pertanto indifferibile, pur con tutte le gravi difficoltà economiche della situazione attuale, l’attivazione di una rete di accoglienza reale basata sulle tematiche prima esposte, con un intensiva diffusione di informazioni nelle varie lingue e con il supporto di interlocutori, locali e non, che hanno sviluppato buone pratiche di integrazione.
La crescita sociale ed economica del territorio o è realizzata per tutti o non è sostenibile, perché quanto più alcuni strati di popolazione rimangono indietro, tanto più si genera l’odio sociale e razziale e l’illegalità, e con essa la sensazione di insicurezza, che annulla l’eventuale relativo benessere delle fasce più agiate.
Per i ROM provenienti da altre nazioni, la cui natura è dichiaratamente nomade, va messo a disposizione un campo nomadi, preferibilmente in posizione e condizioni più dignitose di quello attuale, gestito attraverso un registro di arrivi e partenze, in cui venga registrato il motivo dell’arrivo e la relativa durata della permanenza.
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