Intervento di Claudio Paolinelli
Il mutato assetto politico a seguito del consiglio comunale del 28/06/2007 e la sofferta approvazione del bilancio consuntivo 2006, che ha visto il gruppo consiliare di Sinistra Democratica astenersi a causa delle forti divergenze sulla questione Quadrilatero, avrebbe dovuto indurre tutti a ricercare punti condivisi da cui ripartire, provare a ritrovare la coesione di una maggioranza risicata.
È accaduto l’esatto contrario: ci sono state azioni che hanno avuto il risultato inevitabile di arrivare ad un muro contro muro, alimentando venti di crisi.
Causa di tutto è stato già detto, è la fallimentare situazione economica in cui versa questo Comune. Ma non è solo questa sacrosanta ragione a far discutere le forze politiche al governo di questa città. La più importante, secondo noi, è il mancato rispetto del programma elettorale.
Se in un primo tempo poteva sembrare plausibile accelerare, in un sorta di lotta contro il tempo, per trovare soluzioni atte al superamento del problema finanziario, ora per noi è indispensabile riproporre ragionevoli punti programmatici che siano effettivamente realizzabili, e che diano una visione organica sulle conseguenze delle scelte che si vogliono fare.
Una rivisitazione del programma elettorale. Questa è stata la nostra richiesta al Sindaco. Una richiesta che riteniamo giusta soprattutto per onestà nei confronti degli elettori che con il voto al centro-sinistra ci hanno concesso la fiducia.
Una richiesta che però è caduta nel vuoto.
E allora constatando che non esistono le condizioni per riscrivere un nuovo programma siamo noi a chiedere che venga rispettato quello vigente, almeno nei punti essenziali.
Ad esempio tanto per cominciare dallo slogan: “partecipazione, trasparenza e continuità”.
Alla pratica partecipativa nel nostro programma abbiamo dato particolare importanza, tanto che la parola partecipazione appare ben 21 volte nelle 20 pagine del programma: bilancio partecipativo, urbanistica partecipata, democrazia partecipata, ecc. Pratica tanto citata e per niente attuata.
Noi il programma lo abbiamo letto bene, e allora mi piace ripercorrerlo adesso:
LEGGO DAL PROGRAMMA: “occorre proseguire un’efficacie politica per lo sviluppo sostenibile, nella consapevolezza che le nostre attività non possono andare a discapito delle future generazioni e dell’ambiente”.
Dopo l’esperienza dell’amministrazione Carletti era necessario dimostrare la volontà di rinnovare la politica a Falconara. Invece finora si è rafforzato il metodo di una politica vecchia, anacronistica, schiava delle logiche di partito.
Per questo motivo riteniamo indispensabile il processo partecipativo proprio come è scritto nel programma: LEGGO DAL PROGRAMMA “la nuova maggioranza si sente impegnata a valorizzare e sviluppare tutti gli istituti di partecipazione per coinvolgere i cittadini nel governo della città. La diffusione di esperienze di partecipazione nelle forme e negli ambiti più diversi sono strumenti che possono dimostrarsi fondamentali per ricostruire un rapporto positivo tra cittadini e istituzioni.... Questo metodo per giungere alle decisioni potrà forse apparire molto impegnativo e complesso, ma non esiste altra strada per raggiungere il più alto livello di condivisione possibile sui progetti di sviluppo che la nuova amministrazione dovrà varare per i prossimi anni.”
La nostra battaglia contro la Quadrilatero si interromperebbe immediatamente se i cittadini in forme democratiche si esprimessero a favore. Il problema che quasi la totalità dei falconaresi non sa di che cosa stiamo parlando.
Proverò a spiegare le nostre ragioni, che in maniera strumentale vengono etichettate demagogiche ed irresponsabili. Proviamo ad entrare nel merito:
Il punto su cui stiamo discutendo oggi verte sull’accordo di programma con la Quadrilatero Umbria-Marche SpA e della firma del protocollo di intesa tra Comune e Regione Marche, per ottenere anticipatamente l’importo di € 2.840.000 da una banca dietro garanzia della Regione. Di questi 2.840.000 va detto che ben 1.700.000 verranno anticipati al Comune a titolo di prestito, quindi con l’obbligo di restituirli. Rimarrebbero nelle casse comunali solo 1.100.000.
Noi riteniamo questa entrata veramente poca cosa, considerando anche che con l’accordo di programma, il Comune si impegnerà a versare l’ICI maturata nel territorio individuato nel piano di area vasta per ben 30 anni. Inoltre il Comune, ma anche Provincia e Regione con quell’accordo si vedranno privare un diritto fondamentale che è quello di sovranità decisionale nel proprio territorio.
Noi crediamo che questo particolare non sia di poco conto, anche perchè l’area in questione è considerata da tutti come strategica per l’intera regione ed è stata stimata per un valore che si aggira intorno a 9 milioni di euro. In pratica il Comune che potrebbe realizzare le opere in proprio grazie al PRG vigente, anche se in tempi diversi, per soddisfare le carenze di cassa decide di rinunciare a 7.900.000 euro di possibili entrate.
Non solo, sottoscrive un documento nel quale dichiara di rinunciare ad ogni diritto di sovranità in quel territorio individuato con la pav.
Non solo, dichiara anche che sarebbe opportuna una rimodulazione (leggi un aumento) delle volumetrie. Dichiarazione che non ha nessun fondamento visto che non sono noti ancora i progetti definitivi.
Capite? Un aumento di volume dimenticando che il PRG prevede un insediamento commerciale-direzionale di 44mila mq e che con il Progetto Quadrilatero sono diventati 72mila mq e un volume di 324.000 mc in un area leader di 481.000 mq. Quasi il doppio del progetto originario.
Cancellando ad esempio un’area verde, un boschetto che doveva fare da cuscinetto tra le nuove strutture e Castelferretti allo scopo di attenuare l’impatto ambientale, che i cittadini, soprattutto quelli di Castelferretti, devono venire a sapere, sarà DEVASTANTE, in ordine ambientale, di traffico, e anche economico.
Queste sono alcune delle motivazioni che giustificano la nostra contrarietà all’accordo con Quadrilatero.
A queste motivazioni aggiungiamo quelle originarie, cioè quelle che hanno spinto tutti i partiti della sinistra a dichiararsi fortemente contrari, ed a richiedere la profonda modifica della Legge Obiettivo, come scritto nel programma del Governo Prodi.
Bisognerebbe sapere come è nato il progetto Quadrilatero, per mano di chi, perchè è nato. Ma per spiegare questo occorre troppo tempo. Noi di Sinistra Democratica ci impegneremo a far conoscere in maniera dettagliata tutta questa vicenda. Vi garantisco che questo punto non è affatto secondario, nonostante tutti evitano accuratamente di parlarne.
Nei giorni scorsi abbiamo consegnato al Sindaco alcune proposte che noi riteniamo percorribili e sostituibili alla Quadrilatero.
Una breve considerazione sul modo in cui abbiamo ricevuto la risposta (naturalmente negativa): i cittadini devono sapere che a fronte di una proposta protocollata e consegnata a mano, abbiamo ricevuto la risposta tramite i giornalisti quando ancora era in corso la nostra conferenza stampa.
Ma tant’è, lo stile e la forma non abita attualmente al Castello.
Al Sindaco vogliamo dire che queste proposte sono il frutto di lavoro e ricerca di un gruppo consigliare che nella norma non dovrebbe presentare proposte tecniche, ma semplicemente votare o meno un atto.
Noi per senso di responsabilità abbiamo voluto offrire un contributo, prendendo spunto (lo ha già detto Stacchietti) dalla relazione dei revisori dei conti per il bilancio consuntivo, e dalle intenzioni che il Sindaco ci ha confidato più volte in incontri formali sull’ipotesi della chiusura dell’Esino-Entrate.
(l’idea non è nostra, ma del Sindaco che ci disse che quella società provoca inutili perdite al Comune ma che purtroppo esistono veti politici e quindi ...)
Prendiamo atto comunque che il nostro sforzo è stato analizzato e completamente bocciato nel giro di 4 ore, e senza nemmeno dircelo personalmente.
Ma forse abbiamo torto noi, non dovevamo sconfinare in campi che non ci competono, noi dobbiamo semplicemente votare ciò che arriva nel Consiglio Comunale, ed è esattamente quello che faremo.
La nostra posizione è stata abbondantemente esplicitata dai giornali negli ultimi giorni. Notizie infarcite di dichiarazioni, ipotesi, insinuazioni, in un paio di casi anche di falsità, ma questo non è certo un motivo di preoccupazione per noi.
Noi siamo preoccupati di non poter far capire la situazione, a chi in questi anni ha partecipato alle assemblee, si è convinto grazie alle nostre argomentazioni, e ha condiviso con noi la battaglia politica contro la Quadrilatero. Cosa penseranno di noi queste persone, se adesso che abbiamo la possibilità di contrastare concretamente questo progetto, a causa di motivazioni di tipo economico, cambiassimo idea?
Abbiamo preso questa decisione dopo intensi ragionamenti con i compagni del nostro movimento, approfitto per ringraziarli tutti, in particolare voglio ringraziare il nostro coordinatore provinciale, i consiglieri provinciali di Sinistra Democratica e i compagni di Chiaravalle, anche loro coinvolti nell’affare Quadrilatero. Siamo consapevoli che comunque la decisione definitiva spetta a noi consiglieri.
Noi riteniamo di poter esprimere il nostro voto con serenità, certi che se di crisi si parlerà nei prossimi giorni, noi non ne accetteremo la paternità. Del resto nella breve storia di questa Amministrazione non è certo la prima volta che la maggioranza vota in maniera difforme in Consiglio comunale, antefatti che non hanno minimamente influito negativamente.
Noi siamo contrari all’accordo con la Quadrilatero perchè i prestiti che ci verranno erogati non sono altro che una boccata di ossigeno di alcuni mesi per le casse comunali, e perchè non risolvono il problema finanziario.
Più volte si è detto, lo hanno detto il Sindaco, il vice Sindaco, le altre forze della maggioranza, che aderire alla Quadrilatero è una scelta non voluta ma obbligata.
Noi crediamo invece che le scelte, soprattutto se sono di queste dimensioni devono essere fatte con la massima convinzione e non con la filosofia che il fine giustifica i mezzi.
Noi crediamo che gli enti sovra-comunali, la Regione in testa, avrebbero dovuto mettere in condizione il Comune di Falconara di scegliere in maniera consapevole, libero da condizionamenti che nel nostro caso sono di carattere finanziario. Una libera scelta, condivisa, e giustificata da solide ragioni.
La scelta che si accinge a fare il Comune invece è tutt’altro che libera, ma al contrario è determinata dalla necessità di reperire denaro contante.
Noi siamo convinti che decisioni prese in queste condizioni, non siano libere e consapevoli. Sono semplicemente decisioni sbagliate.
Il mutato assetto politico a seguito del consiglio comunale del 28/06/2007 e la sofferta approvazione del bilancio consuntivo 2006, che ha visto il gruppo consiliare di Sinistra Democratica astenersi a causa delle forti divergenze sulla questione Quadrilatero, avrebbe dovuto indurre tutti a ricercare punti condivisi da cui ripartire, provare a ritrovare la coesione di una maggioranza risicata.
È accaduto l’esatto contrario: ci sono state azioni che hanno avuto il risultato inevitabile di arrivare ad un muro contro muro, alimentando venti di crisi.
Causa di tutto è stato già detto, è la fallimentare situazione economica in cui versa questo Comune. Ma non è solo questa sacrosanta ragione a far discutere le forze politiche al governo di questa città. La più importante, secondo noi, è il mancato rispetto del programma elettorale.
Se in un primo tempo poteva sembrare plausibile accelerare, in un sorta di lotta contro il tempo, per trovare soluzioni atte al superamento del problema finanziario, ora per noi è indispensabile riproporre ragionevoli punti programmatici che siano effettivamente realizzabili, e che diano una visione organica sulle conseguenze delle scelte che si vogliono fare.
Una rivisitazione del programma elettorale. Questa è stata la nostra richiesta al Sindaco. Una richiesta che riteniamo giusta soprattutto per onestà nei confronti degli elettori che con il voto al centro-sinistra ci hanno concesso la fiducia.
Una richiesta che però è caduta nel vuoto.
E allora constatando che non esistono le condizioni per riscrivere un nuovo programma siamo noi a chiedere che venga rispettato quello vigente, almeno nei punti essenziali.
Ad esempio tanto per cominciare dallo slogan: “partecipazione, trasparenza e continuità”.
Alla pratica partecipativa nel nostro programma abbiamo dato particolare importanza, tanto che la parola partecipazione appare ben 21 volte nelle 20 pagine del programma: bilancio partecipativo, urbanistica partecipata, democrazia partecipata, ecc. Pratica tanto citata e per niente attuata.
Noi il programma lo abbiamo letto bene, e allora mi piace ripercorrerlo adesso:
LEGGO DAL PROGRAMMA: “occorre proseguire un’efficacie politica per lo sviluppo sostenibile, nella consapevolezza che le nostre attività non possono andare a discapito delle future generazioni e dell’ambiente”.
Dopo l’esperienza dell’amministrazione Carletti era necessario dimostrare la volontà di rinnovare la politica a Falconara. Invece finora si è rafforzato il metodo di una politica vecchia, anacronistica, schiava delle logiche di partito.
Per questo motivo riteniamo indispensabile il processo partecipativo proprio come è scritto nel programma: LEGGO DAL PROGRAMMA “la nuova maggioranza si sente impegnata a valorizzare e sviluppare tutti gli istituti di partecipazione per coinvolgere i cittadini nel governo della città. La diffusione di esperienze di partecipazione nelle forme e negli ambiti più diversi sono strumenti che possono dimostrarsi fondamentali per ricostruire un rapporto positivo tra cittadini e istituzioni.... Questo metodo per giungere alle decisioni potrà forse apparire molto impegnativo e complesso, ma non esiste altra strada per raggiungere il più alto livello di condivisione possibile sui progetti di sviluppo che la nuova amministrazione dovrà varare per i prossimi anni.”
La nostra battaglia contro la Quadrilatero si interromperebbe immediatamente se i cittadini in forme democratiche si esprimessero a favore. Il problema che quasi la totalità dei falconaresi non sa di che cosa stiamo parlando.
Proverò a spiegare le nostre ragioni, che in maniera strumentale vengono etichettate demagogiche ed irresponsabili. Proviamo ad entrare nel merito:
Il punto su cui stiamo discutendo oggi verte sull’accordo di programma con la Quadrilatero Umbria-Marche SpA e della firma del protocollo di intesa tra Comune e Regione Marche, per ottenere anticipatamente l’importo di € 2.840.000 da una banca dietro garanzia della Regione. Di questi 2.840.000 va detto che ben 1.700.000 verranno anticipati al Comune a titolo di prestito, quindi con l’obbligo di restituirli. Rimarrebbero nelle casse comunali solo 1.100.000.
Noi riteniamo questa entrata veramente poca cosa, considerando anche che con l’accordo di programma, il Comune si impegnerà a versare l’ICI maturata nel territorio individuato nel piano di area vasta per ben 30 anni. Inoltre il Comune, ma anche Provincia e Regione con quell’accordo si vedranno privare un diritto fondamentale che è quello di sovranità decisionale nel proprio territorio.
Noi crediamo che questo particolare non sia di poco conto, anche perchè l’area in questione è considerata da tutti come strategica per l’intera regione ed è stata stimata per un valore che si aggira intorno a 9 milioni di euro. In pratica il Comune che potrebbe realizzare le opere in proprio grazie al PRG vigente, anche se in tempi diversi, per soddisfare le carenze di cassa decide di rinunciare a 7.900.000 euro di possibili entrate.
Non solo, sottoscrive un documento nel quale dichiara di rinunciare ad ogni diritto di sovranità in quel territorio individuato con la pav.
Non solo, dichiara anche che sarebbe opportuna una rimodulazione (leggi un aumento) delle volumetrie. Dichiarazione che non ha nessun fondamento visto che non sono noti ancora i progetti definitivi.
Capite? Un aumento di volume dimenticando che il PRG prevede un insediamento commerciale-direzionale di 44mila mq e che con il Progetto Quadrilatero sono diventati 72mila mq e un volume di 324.000 mc in un area leader di 481.000 mq. Quasi il doppio del progetto originario.
Cancellando ad esempio un’area verde, un boschetto che doveva fare da cuscinetto tra le nuove strutture e Castelferretti allo scopo di attenuare l’impatto ambientale, che i cittadini, soprattutto quelli di Castelferretti, devono venire a sapere, sarà DEVASTANTE, in ordine ambientale, di traffico, e anche economico.
Queste sono alcune delle motivazioni che giustificano la nostra contrarietà all’accordo con Quadrilatero.
A queste motivazioni aggiungiamo quelle originarie, cioè quelle che hanno spinto tutti i partiti della sinistra a dichiararsi fortemente contrari, ed a richiedere la profonda modifica della Legge Obiettivo, come scritto nel programma del Governo Prodi.
Bisognerebbe sapere come è nato il progetto Quadrilatero, per mano di chi, perchè è nato. Ma per spiegare questo occorre troppo tempo. Noi di Sinistra Democratica ci impegneremo a far conoscere in maniera dettagliata tutta questa vicenda. Vi garantisco che questo punto non è affatto secondario, nonostante tutti evitano accuratamente di parlarne.
Nei giorni scorsi abbiamo consegnato al Sindaco alcune proposte che noi riteniamo percorribili e sostituibili alla Quadrilatero.
Una breve considerazione sul modo in cui abbiamo ricevuto la risposta (naturalmente negativa): i cittadini devono sapere che a fronte di una proposta protocollata e consegnata a mano, abbiamo ricevuto la risposta tramite i giornalisti quando ancora era in corso la nostra conferenza stampa.
Ma tant’è, lo stile e la forma non abita attualmente al Castello.
Al Sindaco vogliamo dire che queste proposte sono il frutto di lavoro e ricerca di un gruppo consigliare che nella norma non dovrebbe presentare proposte tecniche, ma semplicemente votare o meno un atto.
Noi per senso di responsabilità abbiamo voluto offrire un contributo, prendendo spunto (lo ha già detto Stacchietti) dalla relazione dei revisori dei conti per il bilancio consuntivo, e dalle intenzioni che il Sindaco ci ha confidato più volte in incontri formali sull’ipotesi della chiusura dell’Esino-Entrate.
(l’idea non è nostra, ma del Sindaco che ci disse che quella società provoca inutili perdite al Comune ma che purtroppo esistono veti politici e quindi ...)
Prendiamo atto comunque che il nostro sforzo è stato analizzato e completamente bocciato nel giro di 4 ore, e senza nemmeno dircelo personalmente.
Ma forse abbiamo torto noi, non dovevamo sconfinare in campi che non ci competono, noi dobbiamo semplicemente votare ciò che arriva nel Consiglio Comunale, ed è esattamente quello che faremo.
La nostra posizione è stata abbondantemente esplicitata dai giornali negli ultimi giorni. Notizie infarcite di dichiarazioni, ipotesi, insinuazioni, in un paio di casi anche di falsità, ma questo non è certo un motivo di preoccupazione per noi.
Noi siamo preoccupati di non poter far capire la situazione, a chi in questi anni ha partecipato alle assemblee, si è convinto grazie alle nostre argomentazioni, e ha condiviso con noi la battaglia politica contro la Quadrilatero. Cosa penseranno di noi queste persone, se adesso che abbiamo la possibilità di contrastare concretamente questo progetto, a causa di motivazioni di tipo economico, cambiassimo idea?
Abbiamo preso questa decisione dopo intensi ragionamenti con i compagni del nostro movimento, approfitto per ringraziarli tutti, in particolare voglio ringraziare il nostro coordinatore provinciale, i consiglieri provinciali di Sinistra Democratica e i compagni di Chiaravalle, anche loro coinvolti nell’affare Quadrilatero. Siamo consapevoli che comunque la decisione definitiva spetta a noi consiglieri.
Noi riteniamo di poter esprimere il nostro voto con serenità, certi che se di crisi si parlerà nei prossimi giorni, noi non ne accetteremo la paternità. Del resto nella breve storia di questa Amministrazione non è certo la prima volta che la maggioranza vota in maniera difforme in Consiglio comunale, antefatti che non hanno minimamente influito negativamente.
Noi siamo contrari all’accordo con la Quadrilatero perchè i prestiti che ci verranno erogati non sono altro che una boccata di ossigeno di alcuni mesi per le casse comunali, e perchè non risolvono il problema finanziario.
Più volte si è detto, lo hanno detto il Sindaco, il vice Sindaco, le altre forze della maggioranza, che aderire alla Quadrilatero è una scelta non voluta ma obbligata.
Noi crediamo invece che le scelte, soprattutto se sono di queste dimensioni devono essere fatte con la massima convinzione e non con la filosofia che il fine giustifica i mezzi.
Noi crediamo che gli enti sovra-comunali, la Regione in testa, avrebbero dovuto mettere in condizione il Comune di Falconara di scegliere in maniera consapevole, libero da condizionamenti che nel nostro caso sono di carattere finanziario. Una libera scelta, condivisa, e giustificata da solide ragioni.
La scelta che si accinge a fare il Comune invece è tutt’altro che libera, ma al contrario è determinata dalla necessità di reperire denaro contante.
Noi siamo convinti che decisioni prese in queste condizioni, non siano libere e consapevoli. Sono semplicemente decisioni sbagliate.
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