SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' FALCONARA MARITTIMA (AN) Via Cavour, 6

martedì 23 ottobre 2007

LA LETTERA APERTA AI CITTADINI FALCONARESI

Cari concittadini, prima di inviarvi questa lettera abbiamo volutamente fatto trascorrere alcuni giorni dalle dimissioni del Sindaco e lo scioglimento prematuro del Consiglio comunale. Il motivo della scelta è scaturito dalla volontà di dividere nettamente il merito della questione con le polemiche che a caldo sono emerse. Vi rivolgiamo questa “lettera aperta” per offrire alla Vostra riflessione il nostro punto di vista sulle tormentate vicende che la Città ha vissuto.

In questi giorni sui giornali si è data un’immagine di Sinistra Democratica come di una forza politica che ha voluto spaccare tutto.

In realtà SD è stata l’unica a presentare proposte (es. chiusura Esino Entrate, cessione di parte di quote delle Società Partecipate), ad avanzare richieste in Parlamento, a stimolare tavoli istituzionali. Abbiamo fino all'ultimo cercato soluzioni alternative all’accordo con Quadrilatero. Abbiamo chiesto che la definizione del nuovo piano urbanistico avvenisse con iniziative che coinvolgessero i cittadini di Falconara, per permettere a tutti di partecipare e condividere il progetto di città del futuro, ma nessuna forza politica ha ritenuto opportuno sostenere le nostre richieste. Siamo rimasti soli ma, proprio perché crediamo che la buona politica ha bisogno di coerenza e onestà intellettuale, non abbiamo accettato compromessi o soluzioni pasticciate.

Noi di Sinistra Democratica siamo consapevoli di aver riportato in primo piano l’importanza del rapporto tra istituzioni e cittadini. Crediamo che l’unico modo per evitare l’antipolitica”, sia quello di abbandonare atteggiamenti autoreferenziali e non coerenti, per ridare invece voce alla politica reale, quella vicino alla gente.

Da molti giorni si parla del nostro movimento come una forza politica composta di pochi iscritti (12) e non legittimata dal voto degli elettori. Questa cantilena è riproposta in ogni occasione, secondo noi, solo perché i nostri detrattori non vogliono analizzare le cause che hanno provocato la crisi. La nostra impressione è che si sia voluto cercare un “capro espiatorio” cui imputare le responsabilità di una crisi, che evidentemente si è ritenuto di non poter né saper gestire.

Si è detto molto sulla presunta non legittimità dei nostri due consiglieri, vogliamo solo ricordare che sono stati eletti con un voto democratico all’interno di una lista, quella dei Democratici di Sinistra che ha scelto di sciogliersi per dare origine al Partito Democratico. La scelta di formare il gruppo consiliare di Sinistra Democratica è stata una scelta legittima, pienamente riconosciuta dallo statuto comunale.

Questo tentativo di delegittimazione è un fatto preoccupante, significa disconoscere che l’autonomia dei consiglieri è la prima regola perché la democrazia funzioni nelle pubbliche amministrazioni. È un fatto preoccupante soprattutto perché determinato da una forza politica (il neo Partito Democratico) che si auto-candida in Italia ad essere il partito guida del centrosinistra. Per svolgere bene il compito di consigliere, secondo noi, è importante aver presente che la priorità è il bene della città e non gli ordini di scuderia dei partiti.

PARTECIPAZIONE

Ricorderete che la pratica partecipativa è stata uno dei punti fondamentali del programma del centro-sinistra. Un punto centrale per ogni amministrazione pubblica di sinistra, ma che a Falconara, considerando il lungo black-out informativo degli anni passati ha ancora più importanza. Noi abbiamo sempre considerato la democrazia partecipata come uno strumento indispensabile per avvicinare i cittadini alle questioni pubbliche. Uno strumento importante soprattutto quando un Comune come il nostro è costretto a fare scelte impegnative che penalizzano fortemente la comunità (aumento ICI, Trsu, servizi, vendite immobiliari, variazioni al Piano regolatore ecc.).

La partecipazione non è stata avviata, i cittadini falconaresi non sono stati interpellati, non si è mai chiesta alcuna opinione, soprattutto su temi molto importanti come ad esempio l’accordo con la società Quadrilatero, eludendo il primo punto del programma elettorale con il quale il sindaco s’impegnava “ad ascoltare i falconaresi, a coinvolgerli in un progetto condiviso di città del futuro”. Purtroppo la partecipazione non c’è stata nemmeno a livello istituzionale. Tutti i consiglieri comunali sono stati “costretti” spesso a votare gli atti nelle sedute consiliari, senza una reale conoscenza e un serio approfondimento. Spesso i consiglieri della maggioranza hanno votato sentendosi dire frasi del tipo: “Non c’è tempo, o votate o si va al dissesto” mettendo a dura prova il senso di responsabilità di ognuno. Sinistra Democratica ha sempre dichiarato inaccettabile questo metodo perché offensivo dell’istituzione del ruolo degli eletti dai Cittadini.

QUADRILATERO E PIANO URBANISTICO

La mancata collegialità sulla questione Quadrilatero ha provocato la crisi amministrativa. Il nostro giudizio è sempre stato negativo sulla società Quadrilatero, nata con lo scopo di costruire le strade di collegamento tra Marche e Umbria: è una sovrastruttura inutile e costosa come definita ripetutamente dai parlamentari marchigiani dell’Unione e da autorevoli Ministri come gli On. Bersani, Di Pietro e Visco. La nostra battaglia politica continuerà a tutti i livelli per ottenere la cancellazione della Legge Obiettivo, grazie alla quale è nata la società Quadrilatero. Chiediamo semplicemente di rispettare il Programma di Governo Prodi 2006-2011 che dice: “La Legge Obiettivo per la realizzazione delle grandi opere, sulle quali si sono concentrate le risorse pubbliche, si è rilevata un fallimento [...] Proponiamo di modificare profondamente la Legge obiettivo per rafforzare il ruolo degli enti territoriali.”

Nel caso di Falconara M.ma, la Quadrilatero:
a)
non realizza alcuna strada ma “usa” il nostro territorio per “fare cassa”;
b) toglie ogni sovranità al Comune in materia di espropri e di programmazione urbanistica (basta una delibera del CIPE per variare d’ufficio il Piano Regolatore Generale);
c) toglie alle Casse comunali risorse importanti: l’ICI per 30 anni e gran parte degli oneri di concessione edilizia.

Dall'Area Leader di Falconara, Quadrilatero ricava i finanziamenti per costruire una Strada a circa 60 chilometri di distanza.

Siamo stati contrari alla firma del Protocollo d’intesa con la Regione sulla Quadrilatero perché consideriamo questo accordo, che riconosce al Comune di Falconara un prestito di denaro allo scopo di coprire il buco di Bilancio, una forma di ricatto inaccettabile per un Ente Pubblico. Diciamo questo perché il prestito promesso è legato alla sottoscrizione dell’accordo di programma con Quadrilatero. Il Comune di Falconara, stante alla dichiarazione fatta dall’ex sindaco Recanatini, in normali condizioni non avrebbe sottoscritto alcun accordo.

Ci siamo detti contrari all’adesione alla Quadrilatero anche perché la possibilità di utilizzare i 2,8 milioni di euro promessi dalla Regione per pagare una parte dei debiti consolidati, non è risolutiva dei problemi finanziari del Comune di Falconara.

E’ dunque chiaro a tutti:
a)
l’assurdità di dover “subire” un accordo solo per “stato di necessità” e indipendentemente dalle sue conseguenze attuali e future sul territorio e sulla finanza comunale;
b) che si tratta di una illusoria “boccata di ossigeno”, non è risolutiva dei problemi finanziari del Comune di Falconara, che andrà ad aumentare il debito futuro (1,7 milioni di € da restituire).

La sottoscrizione del Protocollo d’intesa con la Regione Marche ed il connesso Accordo di programma con la Società Quadrilatero per l’utilizzazione da parte di quest’ultima di un’ampia fetta del territorio comunale poteva essere evitata solo se si fosse considerato che le contrarietà di Sinistra Democratica (e degli ecologisti) erano e sono ampiamente note a tutti e puntualmente motivate. Non aver voluto tenerle in considerazione, aver anzi resi pubblici sia da parte dell’ex Sindaco sia da alcune forze politiche diktat dal chiaro sapore ricattatorio, ancorché presentati come “atto dovuto”, ha significato una deliberata e consapevole volontà di divisione e di scontro, prima con gli ecologisti e successivamente con Sinistra Democratica.

Per il risanamento dei debiti comunali la Giunta Recanatini aveva previsto anche una “manovra urbanistica” pesantissima, utilizzando a scopo residenziale e non solo parti delicate del territorio comunale, incrementando la popolazione per diversi migliaia di persone (6000?) con il principale scopo di accrescere -con i proventi delle autorizzazioni edilizie- le entrate del Comune, e far fronte alla situazione debitoria. Manovra che non garantisce la risoluzione dei problemi finanziari, ma che ha conseguenze tali da compromettere irrimediabilmente il volto futuro e la vivibilità della Città.

Non tutto può essere considerato lecito politicamente pur di “fare cassa”. Noi riteniamo che vendere una scuola (Peter Pan) o un centro sociale per anziani non sia un investimento ma una grave perdita sociale e culturale.

Lo “stato di necessità” dettato dalla grave crisi finanziaria del Comune non può essere l’alibi per giustificare tutto e far accettare di tutto: cessione di sovranità sulle aree PAV da parte della Quadrilatero, dismissione forsennata del patrimonio comunale, penalizzazione dei servizi e delle strutture di aggregazione e coesione sociale, una fortissima e pesantissima espansione urbanistica in aree assai delicate dal punto di vista ambientale, paesaggistico, ecc.

Non si può compromettere irrimediabilmente il futuro di Falconara solo per far fronte ad una drammatica contingenza dell’oggi, conseguenza di una gestione amministrativa precedente con cui è invece necessario fare compiutamente i conti anche in termini di responsabilità politiche.

Noi ci siamo opposti a questo stato di cose, dopo aver verificato che non c’erano più le condizioni per poter serenamente restare in maggioranza, abbiamo preso atto che le scelte non erano più collegiali. Abbiamo preferito proseguire la strada della coerenza perché crediamo sia l’unica strada praticabile.

La città di Falconara per sperare di tornare alla normalità, non ha bisogno di speculazioni edilizie e di accordi capestro. Ha bisogno invece di gente capace, che sappia prendere decisioni senza pregiudicare le generazioni future. Per poter elaborare un progetto che sappia guardare oltre, un progetto che parta dalle esigenze dei cittadini, con il contributo e la collaborazione di tutti. Sinistra Democratica è disponibile al confronto con quanti vorranno mettersi alla prova su questi temi cercando di svolgere quella funzione di stimolo e di critica che è indispensabile nel corretto dibattito politico.

Da qui dobbiamo ripartire, questo sarà il nostro impegno.

Sinistra Democratica Per il Socialismo Europeo - Circolo di Falconara Marittima

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L'area Leader Quadrilatero

Falconara com'è oggi e come sarà dopo il Piano Urbanistico

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